L’11 Aprile avevamo letto sul Manifesto la vicenda incredibile dei 110 cani d’assalto di un allevamento olandese venduti ad Israele per violentare, sbranare, torturare uomini, donne, vecchi e bambini palestinesi. Alcuni di noi non credevano potesse essere vero, poi andando a vedere in internet, emergeva che era proprio così e a ruota ne scriveva il Fatto, con un articolo ancora più potente. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/21/cani-assalto-olanda-israele-torturare-palestinesi/7959653/
Da qui l’idea di un presidio sotto il Consolato olandese, da parte di quel gruppo che tanti flash mob ha organizzato a Milano in questo ultimo anno e mezzo. Un giorno, un orario, un luogo, un cartello. Venerdì 9 maggio, in modo da farla rientrare nelle iniziative pro-Palestina di quel giorno, tardo pomeriggio, sotto il consolato. Iniziano puntuali, come sono soliti fare, una cinquantina di attivisti e soprattutto attiviste, bandiere, amplificazione e poi una scritta enorme: VERGOGNA. Sarà un’ora intensa, fatta di discorsi gridati e arrabbiati, slogan in cui tutti ci mettono i polmoni, come si volessero superare quelle spesse finestre di vetro sul lato opposto della strada
La polizia è tanta, sempre più ad indicare quanto i poteri che “proteggono” abbiano la coscienza sporca e di conseguenza un grande timore.
Diversi i discorsi, ma su tutti svettano quelli di Farida, fatto in parte in inglese per far meglio capire l’insostenibilità di vedere quotidianamente morte, distruzione, massacri; è lei che ricorda che da 580 giorni la popolazione di Gaza è sotto le bombe e questo genocidio deve, deve, deve finire.
Ma è Silvia Zaru, nota a Pressenza, https://www.pressenza.com/it/2021/01/i-diritti-di-tutti-sono-i-diritti-di-ognuno-storia-di-silvia-zaru/ che si infiamma e commuove tutti. Silvia, non vedente, racconta cosa siano i cani, cosa possano essere: descrive il suo cane che l’ha accompagnata per anni. Spiega con forza, convinzione e rabbia quanto un cane sia un animale meraviglioso, capace di stare a fianco ad una persona fino a diventare “i suoi occhi”.
Silvia attacca, non ne può più, le parole le escono dal cuore, esplodono, ma poi trasforma il suo urlo in canto. Le emozioni dei presenti mutano.
Per finire si rinnova il flash mob fatto tante volte, sirena, gente a terra, lenzuola, requiem di Mozart. https://www.pressenza.com/it/2024/05/milano-emozionante-flash-mob-per-il-cessate-il-fuoco-video/ A chiudere un’altra scritta gigantesca: CRIMINALI.
Sono quasi le 20, si comincia a mettere via, ma le persone continuano a gridare, a far partire slogan. Siamo in tanti e tante a non reggere quel silenzio che ci avvolge da 19 mesi. Per questo non passerà un’ora e quasi tutti e tutte loro saranno a battere le pentole per l’altra iniziativa lanciata sempre da loro: ROMPIAMO IL SILENZIO, facciamo rumore per Gaza.


