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Revolution OS 2 ITA

Il film e' idealmente il seguito di Revolution OS, realizzato negli Stati Uniti. Questo invece è stato girato in Italia sotto la direzione di Arturo Di Corinto. Vi si possono vedere i protagonisti del mondo del software libero e dell´open source ripercorrere le tappe della "rivoluzione" negli ultimi anni, raccontare le esperienze internazionali, in Sudamerica e in Europa, le pressioni del mercato e le iniziative di valore sociale, il ruolo del software libero nella pubblica amministrazione e nell´istruzione.

Interviste a R. M. Stallman, Sergio Amadeu (Presidente dell´Instituto Nacional de Tecnologia da Informacao del Governo Brasiliano), Diego Saravia (argentino, Università di Salta), Benjiamin "Mako" Hill (programmatore, rappresentante del Debian Project international) e altri...

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Cos'è il Software Libero (Open Source)? La libertà del software spiegata in meno di 3 minuti!

Le quattro libertà spiegate in meno di 3 minuti. Il Software Libero ti garantisce le quattro libertà fondamentali: usare, studiare, condividere e migliorare il software. Questi diritti, che definiscono la libertà del software, aiutano a sostenere altre libertà fondamentali come la libertà di parola, la libertà di stampa e la privacy. Spieghiamo in meno di 3 minuti perché tutto ciò è positivo e che cosa significa.

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Software libero e open source tra potenzialità e criticità: tre esperienze a confronto

Webinar del Gruppo di studio sulle tecnologie dell’informazione nelle biblioteche e biblioteche digitali (TBID) dedicato al software libero e open source. Giuseppe Aceto, Matteo Ruffoni e Giovanni Bergamin racconteranno esperienze vive sull’applicazione e l’uso di strumenti open source declinate all’interno del mondo dell’università, della scuola e delle biblioteche. Durante il webinar i tre relatori ci parleranno dei risultati positivi ma anche degli ostacoli incontrati nelle loro esperienze, con l’obiettivo di fornire degli spunti per iniziare a fare scelte consapevoli riguardo l’uso di strumenti alternativi a quelli forniti, spesso con limitazioni tecniche e funzionalità opache, dalle grandi piattaforme commerciali proprietarie. Modera Lorenzo Gobbo (Università della Svizzera italiana)

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Revolution OS ITA - Il documentario sul mondo del software libero

Revolution OS è un documentario statunitense del 2001, diretto da J.T.S. Moore. Nel film si ripercorrono venti anni di storia di GNU, Linux, del software libero e dell'open source. Il film narra la storia del sistema operativo GNU/Linux, dalle sue origini al 2001, ponendo inoltre l'accento sulla differenza tra software libero e software open source e analizzando alcuni casi di programmi rilasciati sotto licenza libera (ad esempio Apache). Nel documentario non mancano le accuse contro la Microsoft e rivelazioni di protagonisti famosi. Nel corso del documentario vengono intervistati noti hacker ed imprenditori, tra cui Richard Stallman, Linus Torvalds, Eric Raymond, Bruce Perens, Michael Tiemann, Larry Augustin, Frank Hecker e Brian Behlendorf. REVOLUTION OS racconta la storia all'interno degli hacker che si ribellarono al modello del software proprietario e Microsoft per creare GNU / Linux e il movimento Open Source. Il 1 ° giugno 2001, CEO di Microsoft Steve Ballmer ha dichiarato: "Linux è un cancro che si attacca in un senso di proprietà intellettuale a tutto ciò che tocca." Microsoft teme GNU / Linux, ed è giusto così. GNU / Linux e l'Open Source e Software Libero movimenti rappresentano senza dubbio la più grande minaccia alla maniera di Microsoft di vita. Girato in cinemascope su pellicola 35mm nella Silicon Valley, Revolution OS rintraccia i motori principali e gli agitatori dietro a Linux, e scopre come e perchè Linux è diventato una minaccia potente. REVOLUTION OS presenta interviste con Linus Torvalds, Richard Stallman, Bruce Perens, Eric Raymond, Brian Behlendorf, Michael Tiemann, Larry Augustin, Frank Hecker e Rob Malda. Aziende come Hewlett-Packard, IBM, Oracle, Wipro, Ogilvy & Mather, OSTG, e DreamWorks Animation hanno affittato REVOLUTON OS per proiezioni private teatrali. Ha inoltre proiettato in numerosi festival tra cui South By Southwest Film Festival, l'Atlanta Film & Video Festival, Boston Film Festival, e Denver International Film Festival. REVOLUTION OS ha vinto come miglior documentario, sia a Savannah Film & Video Festival e al Festival del Cinema di Kudzu

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Opere Generali

Elementi. Libro primo

Molto spesso avviene che libri moderni di argomento scientifico abbiano, almeno a guisa d’introduzione, pagine relative alla storia delle ricerche compiute fin dall’antichità in quel dato campo di studi, e in tali pagine si parli piú o meno diffusamente della scienza greca.
Ma non sembra altrettanto frequente il caso che simili riassunti storici rivelino, non dico vedute originali, ma almeno segni manifesti di una conoscenza diretta delle cose di cui parlano i loro autori. Si direbbe che il rigore scientifico sia, per tacito consenso di chi scrive e di chi legge, richiesto solo nelle pagine successive, mentre nella parte storica sia lecito riassumere o copiare senza soverchio scrupolo da qualsiasi manuale o enciclopedia...

matematica, geometria
Opere Generali

Come scrivere i riferimenti bibliografici

Questa guida si basa sui British Standard BS 1629 e BS 5605. In ogni caso, dato che tali standard non coprono tutte le fattispecie che si possono presentare nella realtà, laddove necessario gli Autori integreranno tali standard con quanto viene considerato nella prassi una best practice.
Ciò è particolarmente necessario nel caso di Internet e di altri documenti in formato elettronico.

Università di Padova, catalogazione bibliografica, Bibliografia
Opere Generali

Sistema di riferimento bibliografico

L’Editore utilizza due sistemi di riferimento bibliografico fra loro alternativi: il sistema Autore-Anno e il sistema Autore, Titolo abbreviato. L’Autore è tenuto a verificare quale dei due sistemi è stato scelto dalla Direzione della Rivista o della Collana o dal Curatore della miscellanea di destinazione. Varianti specifiche alle presenti norme per alcuni settori disciplinari possono essere indicate dalle singole Direzioni scientifiche. Ogni articolo o saggio va accompagnato dalla bibliografia finale. 

Non è ammesso fornire le indicazioni bibliografiche complete unicamente nelle note. Al fine di evitare idiosincrasie di tipo linguistico, i riferimenti bibliografici dovranno assumere integralmente la lingua della fonte bibliografica citata. NON è in assoluto ammesso il ricorso ad abbreviazioni quali: Ivi, Ibid., Ibidem, Id., Ead., cit., op. cit. e analoghi. 

Ogni riferimento, anche se ricorrente più volte, deve essere sempre ripetuto secondo lo schema base.

catalogazione bibliografica, Bibliografia
Opere Generali

Classificazione (non solo Dewey) –1

Le discussioni sulla priorità da assegnare ai repertori normativi che riguardano l’analisi concettuale dei documenti, si tratti di soggettari alfabetici o di schemi di classificazione, se sia cioè da preferire la globalità dello scibile a una specializzazione settoriale, non sono certamente recenti; esse peccano talora di una valutazione assoluta, là dove sarà invece la ragione stessa della biblioteca, dell’istituto, del centro di documentazione, la loro missione, a rendere preferibile l’una o l’altra soluzione. Jens-Erik. Mai ci ricorda che le classificazioni generali facilitano l’interoperabilità tra sistemi diversi di ricupero, mentre le classificazioni speciali permettono ricerche più esaustive e specifiche.

Dewey, classificazione bibliografica, Bibliografia
Opere Generali

La notizia bibliografica

Testo preparato per il corso di qualifica professionale “Bibliotecario – Tecnico delle biblioteche”, organizzato dal CPFP “Luigi Durand de La Penne” della Spezia nell’anno formativo 2010/2011.  Aggiornato alla Circolare ICCU di gennaio 2010 e alla successiva nota ICCU del 23 luglio 2010 “FAQ sull’applicazione delle REICAT in SBN”.

Bibliografia, SBN, catalogazione bibliografica
Opere Generali

Sapienza Magazine - 01/24

Questo numero di Sapienza Magazine è dedicato al tema più discusso nel dibattito pubblico e scientifico-tecnologico e che provoca, allo stesso tempo, entusiastiche aspettative e richiami alla cautela: l’Intelligenza artificiale. Grazie alla ricchezza multidisciplinare e interdisciplinare che caratterizza il nostro Ateneo, e ai contributi di studentesse e studenti della nostra Comunità, l’argomento è presentato e analizzato sotto diverse prospettive. 

L’intelligenza artificiale è anzitutto osservata da un punto di vista cognitivo, indagando il ruolo che le tecnologie hanno nei processi della conoscenza umana, dove è sempre più difficile stabilire il confine tra ciò che è mentale e ciò che non lo è. Ma al di là della sfida che essa porta con sé, con tutte le implicazioni filosofiche ed etiche connesse, concretamente a che punto è l’applicazione dell’AI nei diversi settori scientifici e tecnologici? Docenti, ricercatrici e ricercatori di Sapienza fanno il punto su questo, intervenendo su alcune significative applicazioni settoriali di questo nuovo potente strumento. 

Nell’ambito della robotica, tecniche innovative di visione, apprendimento e controllo dei movimenti possono influenzare fortemente lo sviluppo di questa disciplina ingegneristica. In medicina, le applicazioni vanno al di là della sola intelligenza artificiale: si parla infatti dell’incontro tra la medicina digitale e la medicina di precisione, per diagnosi e cure sempre più mirate, come avviene con la neonata Unità multidisciplinare CARE, che nella Torre della ricerca dell’Umberto I lavora con una infrastruttura digitale innovativa multistrato. Nelle scienze naturali l’intelligenza artificiale è già largamente utilizzata, con ricadute anche sul nostro quotidiano, per esempio per le previsioni meteo. C’è poi la questione generativa e dei linguaggi – da quello umano, a quello della programmazione a quello musicale – che richiama implicazioni relative anche alla creatività e all’arte. Sapienza sta sviluppando molti di questi ambiti all’interno dei progetti di Rome Technopole, l’ecosistema coordinato dal nostro Ateneo, dove si incontrano università e imprese, in coerenza con i tre assi strategici del Piano nazionale di ripresa e resilienza: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. L’intelligenza artificiale è al centro di due Flagship Project, oltre a essere strumento abilitante di altri due FP e sostanzialmente trasversale a quasi tutti i progetti. 

La nostra rivista ospita poi un omaggio a colei che ha scritto il primo algoritmo della storia, aprendo la strada all’informatica: Ada Lovelace. Intervistata con l’ausilio dell’AI generativa, la matematica “parla” di sé, dei suoi studi e delle sue intuizioni, commentando lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e inviando un caloroso messaggio alle ragazze STEM di oggi. Ed è dedicato a giovani studiose e studiosi il focus sui progetti che saranno realizzati in Sapienza grazie alle 12 borse Marie Skłodowska-Curie vinte nel 2024: un bouquet di talenti e ricerche di eccellenza che vanno dalle scienze umane e sociali alle scienze cosiddette dure. Un approfondimento del tutto particolare è quello sulle collezioni d’arte dell’Ateneo; opere di diversa epoca, in parte trasferite dall’antico Palazzo della Sapienza, in parte realizzate per la nuova Città universitaria negli Anni Trenta, fino alle creazioni artistiche acquisite più recentemente, che rappresentano un patrimonio di grande prestigio e valore culturale. Il progetto Theatron – Teatro antico alla Sapienza è il tema di comunità di questo numero, con un reportage fotografico delle rappresentazioni in Aula magna con la partecipazione di studentesse, studenti, e nel ruolo di attori e nel lavoro di traduzione dei testi classici. E infine, una “visita” al protocollo, per comprendere come questo sistema di numeri ed etichette, generalmente poco frequentato dai non addetti ai lavori, sia fondamentale per tracciare l’intera attività amministrativa del nostro Ateneo e conservarne la memoria, grazie anche ad una affiatata squadra di collaboratori che vi lavora quotidianamente. 

Buona lettura, Antonella Polimeni

Università, Roma, La Sapienza