
L’Intelligenza Artificiale (IA) è una branca dell’informatica che mira a creare sistemi in grado di svolgere compiti tipicamente umani, come ragionamento, apprendimento, riconoscimento di immagini e linguaggio. Si basa su algoritmi e modelli matematici che, grazie a grandi quantità di dati, imparano a risolvere problemi in modo autonomo.
L’IA è importante perché rivoluziona settori come medicina, finanza, industria e intrattenimento, migliorando efficienza, precisione e automazione. Ad esempio, può diagnosticare malattie, ottimizzare investimenti, guidare auto autonome o personalizzare contenuti digitali. La sua crescita offre enormi opportunità economiche e sociali, ma solleva anche sfide etiche e di sicurezza, rendendo cruciale un suo sviluppo responsabile. E' quindi fondamentale che l'Europa sviluppi un proprio modello IA.
Perché l’Europa ha bisogno del suo modello di IA?
Sovranità digitale e indipendenza tecnologica
Oggi, i modelli più avanzati (come GPT-4, Gemini, Claude) sono controllati da aziende statunitensi e cinesi.
L’Europa rischia di diventare dipendente da tecnologie estere, con implicazioni per privacy, sicurezza e autonomia strategica.
Protezione dei dati e rispetto della privacy
L’UE ha normative rigorose (GDPR, AI Act) che richiedono trasparenza e controllo sui dati.
Un modello europeo garantirebbe il rispetto di questi standard, a differenza di soluzioni straniere che potrebbero sfruttare dati sensibili.
Riduzione del bias culturale e linguistico
I modelli attuali sono spesso addestrati su dati anglofoni e influenzati da prospettive statunitensi o cinesi.
Un’IA europea potrebbe meglio rappresentare lingue minoritarie, culture locali e valori europei (es. multilinguismo, diritti umani).
Competitività economica e innovazione
Senza un’IA propria, l’Europa rischia di perdere il treno dell’innovazione, con ricadute negative su lavoro e industria.
Investire in IA creerebbe posti di lavoro qualificati e ridurrebbe la fuga di cervelli verso USA e Asia.
Etica e regolamentazione
L’UE punta a un’IA "affidabile" e human-centric, con regole chiare su trasparenza e responsabilità.
Un modello europeo potrebbe diventare un riferimento globale per uno sviluppo etico dell’IA.
Innovazione sì, ma non a scapito della privacy e del controllo democratico
Si afferma spesso che normative come il GDPR o l’AI Act siano tra le più avanzate al mondo, ma anche che rischino di frenare l’innovazione a causa di obblighi considerati complessi o troppo stringenti.
Ma questa narrazione è miope e pericolosa.
La tutela della privacy non è un ostacolo: è la condizione minima per costruire tecnologie giuste, affidabili e rispettose dei diritti umani. In un mondo in cui i dati personali vengono continuamente raccolti, analizzati e spesso monetizzati da grandi soggetti privati, proteggere la riservatezza significa proteggere la libertà individuale, l'autonomia e la dignità.
Ancora più rilevante è il tema della trasparenza sulla conservazione dei dati: chi li raccoglie? Dove vengono archiviati? Per quanto tempo? Con quale controllo?
Lasciare la risposta a queste domande esclusivamente nelle mani di soggetti privati – spesso mossi da interessi commerciali e operanti fuori da qualsiasi controllo pubblico reale – è una deriva pericolosa.
Quando diciamo “controllo pubblico” non ci riferiamo solo ai governi, che spesso mancano di competenze o indipendenza per contrastare efficacemente i poteri tecnologici.
Per controllo pubblico si intende una vigilanza democratica, partecipata, trasparente e diffusa, che può essere esercitata da comunità scientifiche, associazioni civiche, tecnologi indipendenti, cittadini attivi.
Un passo fondamentale in questa direzione è l’adozione obbligatoria – almeno in ambito pubblico – di strumenti liberi e aperti, che permettano:
di verificare il codice e i meccanismi di trattamento dei dati,
di ridurre la dipendenza da aziende esterne,
di favorire una cultura dell’accountability e della collaborazione tra comunità locali, tecniche e civiche.
La libertà del codice è strettamente legata alla libertà degli individui.
Non può esserci fiducia nell’innovazione se non c’è accessibilità, verificabilità e controllo da parte della collettività.
Di seguito una tabella esplicativa dei principali modelli IA suddivisi in closed, open e misti.
MODELLO IA - Closed | Licenza | Proprietà | Focus |
GPT-4 / GPT-4o | Closed | OpenAI + Microsoft | Multimodale, assistant |
Claude 3 | Closed | Anthropic | Ragionamento, sicurezza |
Gemini | Closed | Google DeepMind | Multimodale, Android/Workspace |
Grok (xAI) | Closed | xAI (Musk) | Social, real time data |
Perplexity | SaaS API | Perplexity.ai | Ricerca + LLM |
IBM Watson | Closed | IBM | AI conversazionale, analisi dati |
Google DeepMind | Closed | Alphabet | Ricerca avanzata (es. AlphaFold) |
Azure AI | Closed | Microsoft | Servizi cloud per IA |
MODELLO IA - Open | Licenza | Proprietà | Focus |
Mistral | Apache 2.0 | Mistral AI | Self-hosted, LLM leggeri |
Phi-3 | MIT | Microsoft Research | Mobile, leggero, edge AI |
OpenHermes/Nous | Apache/MIT | Community | Modelli ottimizzati OSS |
StableLM | Open | Stability AI | Sperimentale, creator tools |
TensorFlow | Open | DeepMind/Google | Deep Learning |
PyTorch | Open | Meta (Facebook) | Ricerca ML/DL |
Hugging Face | Open | Community | NLP (Transformer models) |
Apache MXNet | Apache 2.0 | Apache Foundation | Machine Learning scalabile |
DeepSeek LLM / Coder / VL | Apache 2.0 | DeepSeek AI | Codice, Multimodale, OSS LLM |
MODELLO IA -Misti | Licenza | Proprietà | Focus |
LLaMA | Meta license | Meta | Ricerca, embedding, OSS |
Command R+ | Custom/API | Reka AI | RAG, reasoning |
Cohere | Miste | Cohere Inc. | Aziende, search, NLP |