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Casa a Salerno: Emergenza Silenziosa

Inviato da enzo de simone il
luna park

Come è possibile che a Salerno le case costino come in metropoli con salari più alti, mentre la popolazione residente diminuisce e il costruito si espande? 

Questo dossier racconta un paradosso urbano: più case, meno abitanti, prezzi più alti. Non è un’anomalia locale ma un pattern nazionale con esiti specifici nei contesti turistici e portuali. L’obiettivo è offrire una cornice interpretativa e una piattaforma di soluzioni pratiche.

Certamente la scelta sbagliata è quella adottata a Salerno ovvero di non governare questi processi degenerativi in un silenzio totale che favorisce solo la speculazione.

 

Indicatori chiave

Indice popolazione residente a Salerno (2010=100)

Popolazione residente (2010=100)

La tendenza decrescente della popolazione residente indica che la domanda abitativa interna non giustifica da sola l’aumento dei prezzi. Cresce il ruolo della domanda esterna e non-residente.

Indice prezzi richiesti abitazioni a Salerno (2018=100)

Prezzi richiesti (2018=100)

Le richieste dei proprietari e operatori crescono nonostante la dinamica demografica. Il mercato spinge su tagli piccoli, rifiniture, vista mare, e rendite turistiche.

Indice incidenza locazioni brevi (2016=100)

Locazioni brevi (2016=100)

La crescita dell’extra-alberghiero sottrae offerta stabile al lungo periodo e altera la composizione sociale di quartieri centrali e semicentrali.

Consumo di suolo - confronto relativo in Campania

Consumo di suolo (confronto relativo)

Un grande consumo di suolo non ha aumentato l’accessibilità all’abitare: ha ampliato lo stock, ma non quello adatto né a prezzi equi per residenti.

 

Perché i prezzi salgono nonostante il calo dei residenti

Il rialzo dei valori non segue la domanda dei salernitani ma la disponibilità a pagare di soggetti non residenti: investitori, seconde case, operatori dell’ospitalità breve. Il mercato ha “riprogrammato” la città verso prodotti immobiliari ad alta rendita, non verso il diritto all’abitare.

  • Turistificazione: la conversione di appartamenti in ricettivo diffuso riduce l’offerta stabile e spinge canoni e prezzi.

  • Mismatch qualitativo: molta nuova edilizia è di fascia medio-alta; poca offerta a canone sostenibile.

  • Immobili come bene-rifugio: l’acquisto per rendita o protezione del capitale sostiene i prezzi oltre la domanda d’uso.

  • Regole e incentivi spesso favoriscono la rendita breve rispetto al lungo periodo, se non corretti localmente.

Effetti sociali e culturali

La perdita di residenti stabili indebolisce la città quotidiana: scuole con meno iscritti, commercio di prossimità sostituito da format turistici, rottura dei legami di vicinato. La città diventa palcoscenico: vivace in superficie, fragile nella struttura.

Cosa può fare il Comune (subito)

1 Regolare gli affitti brevi

  • Limiti per edificio/isolato nelle zone sature e nei centri storici.

  • Registro pubblico aggiornato (CUSR) e open data per quartiere/civico.

  • Obbligo di cambio d’uso e requisiti di sicurezza per uso ricettivo.

2 Favorire il canone concordato

  • Sportello unico con sindacati/inquilini e attestazioni rapide.

  • IMU ridotta automatizzata per chi loca a canone concordato.

  • Garanzia comunale su danni e morosità per ampliare l’adesione.

3 Attivare lo stock sfitto

  • Censimento via incrocio dati (utenze, catasto) e incentivi micro-ristrutturazione.

  • Agenzia sociale per la locazione con canoni calmierati e gestione del rischio.

  • Prelievi anti-sfitto su lunghe giacenze, reinvestiti in contributi affitto.

4 Rigenerazione e modelli non speculativi

  • Conversione rapida di uffici/negozi sfitti in alloggi con vincolo decennale di canone.

  • Cooperative di abitazione e Community Land Trust su suolo pubblico.

  • Piani ERP mirati su riuso del patrimonio esistente (efficienza e sicurezza).

... e nei prossimi 12 mesi

  1. Pubblicare mappa open data di ricettivo/locazioni brevi con heatmap per isolato.

  2. Delibera soglie massime di brevi per edificio in aree sature.

  3. Sportello canone concordato con calcolatore pubblico e modulistica unica.

  4. Campagna “Passa al lungo”: cedolare agevolata, IMU ridotta automatica, garanzie.

  5. Agenzia sociale per la locazione: target lavoratori essenziali, giovani, studenti.

  6. Bando conversioni (negozi/uffici → alloggi) con sconto oneri se vincolati a canone.

  7. Censimento sfitti e micro-bonus ristrutturazione per immissione in mercato regolato.

  8. Piano ERP su riqualificazione patrimonio esistente (antisismica, efficientamento).

  9. Regolamento-tipo condominiale per brevi (rumore, check-in, sicurezza, rifiuti).

  10. Report trimestrale su prezzi, mix d’uso e tasso di residenza per quartiere.

Cosa chiediamo al Comune

  • Il diritto all’abitare prima della rendita: casa come infrastruttura sociale, non solo asset finanziario.

  • Trasparenza: mappa pubblica e aggiornata di ricettivo e locazioni brevi.

  • Limiti e regole nelle aree sature, con controlli effettivi e sanzioni.

  • Canone concordato facile: sportello, calcolatore, IMU ridotta automatica.

  • Attivare gli sfitti: incentivi, garanzie, agenzia sociale per la locazione.

  • Rigenerare senza consumare suolo: conversioni rapide e vincoli sociali.

  • Modelli comunitari: cooperative, community land trust, patti di collaborazione.

  • Monitoraggio pubblico: rapporti trimestrali e valutazioni di impatto sociale.


Licenza: Creative Commons BY-SA 4.0 — Riproduzione e adattamento consentiti con attribuzione.


Nota metodologica
Le elaborazioni grafiche di questo dossier riportano indici normalizzati (base=100) per illustrare tendenze e nessi causali. Fonti raccomandate: ISTAT (demografia), Agenzia delle Entrate/OMI (quotazioni), ISPRA/SNPA (consumo di suolo), Regione Campania e Comune di Salerno (ricettivo extra-alberghiero, CUSR), portali immobiliari (serie storiche prezzo richiesto/offerta).