Nel giorno dei signori grandi e buoni, si rilasciano in piena libertà commo-venti segni di vita, corpi, sorrisi e tregue che vanno verso le in-certezze di due popoli e due stati con tattiche poco chiare s-cadute nello scambio di prigionieri senza colpe.
Nel giorno dei signori grandi e buoni, c’è la battuta d’arresto che allevia i dolori e le passioni dei vivi tra le macerie a tonnellate ricostruite, coltivate e ri-cacciate nella logica degli aiuti e dei mercati e nelle vie dei profitti per padroni vo-luttuosi.
Nel giorno dei signori grandi e buoni, basta poco per essere amati e sfruttati da protet-tori scatenati nelle arene del nuovo mondo globalizzato, dove i movimenti della speranza fanno di tutto per con-vincere la maggioranza che non sa di morire nel deserto delle urne.