
Negli ultimi anni il turismo e la valorizzazione dei beni culturali hanno trovato nell’informatica uno strumento fondamentale di promozione, gestione e fruizione. Spesso, però, queste tecnologie si basano su piattaforme proprietarie che impongono costi elevati, vincoli di licenza e poca trasparenza.
L’adozione di soluzioni libere e open source offre invece un’opportunità concreta per costruire strumenti sostenibili, accessibili e realmente a servizio delle comunità locali.
Il software libero garantisce quattro libertà fondamentali: usare, studiare, modificare e ridistribuire i programmi. Questo significa poter adattare gli strumenti digitali alle esigenze specifiche di un territorio o di un museo, senza dipendere da un fornitore esterno.
Per il settore turistico e culturale, ciò si traduce in:
Sostenibilità economica, grazie all’assenza di costi di licenza;
Personalizzazione, per adattare piattaforme e applicazioni alle peculiarità locali;
Interoperabilità, con standard aperti che facilitano l’integrazione tra diversi sistemi;
Durabilità, perché il codice aperto resta disponibile anche se l’azienda che lo ha sviluppato non prosegue il progetto.
Alcuni esempi concreti dell’uso dell’open source in turismo e beni culturali:
Portali turistici e culturali: sistemi di gestione dei contenuti (CMS) come Drupal o WordPress permettono di costruire siti dinamici, multilingua e accessibili, gestibili in autonomia da enti pubblici e associazioni.
Mappe interattive: progetti come OpenStreetMap consentono di creare itinerari personalizzati, mappe tematiche e percorsi interattivi, arricchiti da contributi della comunità.
Catalogazione e archiviazione: software come CollectiveAccess o Omeka sono pensati per biblioteche, archivi e musei, con strumenti specifici per la descrizione e la digitalizzazione dei beni culturali.
Audioguide e app mobili: piattaforme libere permettono di realizzare applicazioni multimediali che integrano testi, immagini e audio per rendere più coinvolgente la visita a un sito o un monumento.
Analisi e statistiche: strumenti come Matomo consentono di raccogliere dati sugli accessi e le preferenze dei visitatori, nel pieno rispetto della privacy.
L’adozione dell’open source non è solo una scelta tecnologica, ma anche culturale. Significa promuovere la collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini, stimolare la partecipazione e creare reti di conoscenza condivisa.
In questo modo, il patrimonio culturale non è solo "esposto", ma diventa parte di un ecosistema digitale aperto, dove i visitatori non sono semplici fruitori, ma co-creatori di contenuti ed esperienze.
Strumenti liberi per il turismo e i beni culturali
1. Gestione dei portali e contenuti
Drupal / WordPress: CMS open source usati da migliaia di enti pubblici e culturali. Permettono la gestione di siti multilingua, accessibili e integrati con mappe e calendari.
🔹 Punti di forza: personalizzabili, modulari, comunità attiva, nessun costo di licenza.
🔸 Alternativa proprietaria: Adobe Experience Manager (costoso e complesso).
2. Mappe e percorsi
OpenStreetMap (OSM) con estensioni come uMap o Leaflet: creazione di mappe interattive e itinerari turistici personalizzati.
🔹 Punti di forza: dati liberi, aggiornabili dalla comunità, possibilità di integrare POI (punti di interesse).
🔸 Alternativa proprietaria: Google Maps (licenze e limiti di utilizzo).
3. Catalogazione e archivi digitali
Omeka (per collezioni museali e bibliotecarie) e CollectiveAccess (per archivi complessi).
🔹 Punti di forza: pensati per la gestione del patrimonio culturale, compatibili con standard museali e bibliotecari.
🔸 Alternativa proprietaria: software gestionali museali chiusi e costosi (es. MuseumPlus).
4. Multimedia e visite guidate
Audioguide open source (es. piattaforme basate su Android open source, izi.TRAVEL in versione API aperta).
Nextcloud + OnlyOffice/Collabora: per condividere materiali multimediali e didattici legati ai beni culturali.
🔹 Punti di forza: indipendenza dai marketplace proprietari, controllo dei dati.
🔸 Alternativa proprietaria: app sviluppate ad hoc con codice chiuso, dipendenti dal fornitore.
5. Analisi dei visitatori
Matomo: piattaforma di statistiche web open source.
🔹 Punti di forza: rispetto della privacy, dati conservati localmente, nessun tracciamento commerciale.
🔸 Alternativa proprietaria: Google Analytics (profilazione utenti, GDPR problematico).
6. Gestione eventi e biglietteria
CiviCRM: CRM open source per associazioni, musei ed enti culturali. Gestisce iscrizioni, donazioni, mailing list, ticketing.
🔹 Punti di forza: integrabile con Drupal/WordPress, orientato al no profit.
🔸 Alternativa proprietaria: Salesforce (molto costoso e chiuso).
I vantaggi rispetto al software proprietario
Autonomia tecnologica: niente lock-in con un singolo fornitore.
Risparmio economico: abbattimento dei costi di licenza.
Adattabilità: codice aperto, modificabile per esigenze specifiche.
Etica e trasparenza: rispetto della privacy e delle normative.
Comunità: supporto collaborativo, aggiornamenti continui, innovazione dal basso.
Ambito | Open Source (libero) | Proprietario | Vantaggi dell’Open Source |
---|---|---|---|
Gestione portali web | Drupal, WordPress – modulari, multilingua, accessibili | Adobe Experience Manager (AEM) – potente ma costoso | Personalizzazione, nessun costo di licenza |
Mappe e itinerari | OpenStreetMap, uMap, Leaflet – dati aperti e aggiornabili | Google Maps – dati proprietari e uso limitato | Libertà d’uso, comunità attiva, indipendenza |
Catalogazione musei/archivi | Omeka, CollectiveAccess – compatibili con standard museali | MuseumPlus, TMS – licenze onerose e limitazioni | Adatti a enti pubblici e piccoli musei |
Statistiche visitatori | Matomo – rispetto privacy, GDPR compliant | Google Analytics – tracciamento commerciale | Dati controllati localmente, no profilazione |
CRM e biglietteria | CiviCRM – gestione donazioni, iscrizioni, ticket | Salesforce – potente ma molto costoso | Pensato per no-profit e cultura |
App multimediali | Nextcloud, app open Android – controllo dei contenuti e dati | App proprietarie su misura – dipendenza dal fornitore | Indipendenza, flessibilità, riuso |
Collaborazione documenti | OnlyOffice, Collabora Online – integrabili con Nextcloud | Microsoft 365 – costi e bloccato | Nessun abbonamento, standard aperti |
Conclusioni
Il turismo e i beni culturali hanno bisogno di strumenti digitali sostenibili e inclusivi.
Le soluzioni libere e open source permettono di costruire piattaforme che non solo promuovono il territorio, ma rafforzano anche il legame tra istituzioni, cittadini e turisti.
Scegliere il software libero significa investire su autonomia, innovazione e cultura condivisa.
Software citati nell'articolo
Drupal
Categoria / Funzione: CMS (Content Management System) open source
Punti di forza principali:
Altamente modulare e personalizzabile
Supporta siti multilingua e accessibili
Forte comunità di sviluppatori e ampio ecosistema di moduli
Adatto a enti pubblici, musei, portali turistici
Alternativa proprietaria: Adobe Experience Manager (AEM) – potente ma costoso e vincolante
Installazione e configurazione base:
Installazione su server web con PHP e database MySQL/MariaDB
Configurazione del sito e creazione dei contenuti
Installazione di moduli per funzionalità aggiuntive (es. mappe, calendario eventi, SEO)
Personalizzazione del tema grafico o uso di temi predefiniti (es. Barrio)
Link alla documentazione ufficiale:
https://www.drupal.org/documentation
Esempi di utilizzo nel turismo e nei beni culturali:
Portali turistici regionali con itinerari e mappe interattive
Siti di musei per gestione collezioni e esposizioni virtuali
Blog culturali per promozione di eventi e workshop
WordPress
Categoria / Funzione: CMS open source
Punti di forza principali: semplice da usare, grande comunità, molti plugin e temi disponibili, adatto a siti turistici e blog culturali
Alternativa proprietaria: Squarespace, Wix – facile ma vincolante e costoso
Installazione e configurazione base: PHP + MySQL, installazione del core, attivazione tema e plugin, gestione contenuti
Link documentazione: https://wordpress.org/support/
Esempi: blog turistici, guide locali, siti di eventi culturali
Omeka
Categoria / Funzione: Piattaforma per archivi e collezioni digitali
Punti di forza principali: gestione metadati museali, esposizione collezioni online, facile da usare per biblioteche e musei
Alternativa proprietaria: MuseumPlus
Installazione e configurazione base: server web con PHP e database, installazione core, gestione collezioni e plugin
Link documentazione: https://omeka.org/classic/docs/
Esempi: esposizioni virtuali di musei, archivi fotografici, catalogazione di reperti
CollectiveAccess
Categoria / Funzione: Software per archivi complessi e collezioni museali
Punti di forza principali: compatibile con standard museali, altamente configurabile, adatto a grandi collezioni
Alternativa proprietaria: TMS (The Museum System)
Installazione e configurazione base: PHP + MySQL, configurazione schede metadati e ruoli utenti
Link documentazione: https://collectiveaccess.org
Esempi: archivi d’arte, biblioteche specializzate, collezioni storiche digitali
Matomo
Categoria / Funzione: Piattaforma di statistiche web open source
Punti di forza principali: rispetto della privacy, dati locali, GDPR compliant, report dettagliati
Alternativa proprietaria: Google Analytics
Installazione e configurazione base: PHP + MySQL, inserimento codice tracciamento nelle pagine web, configurazione dashboard
Link documentazione: https://matomo.org/docs/
Esempi: analisi visitatori di portali culturali, monitoraggio campagne promozionali, valutazione interazioni utenti
CiviCRM
Categoria / Funzione: CRM open source per enti no-profit e culturali
Punti di forza principali: gestione donazioni, iscrizioni, mailing list, eventi e biglietteria
Alternativa proprietaria: Salesforce
Installazione e configurazione base: integrabile con Drupal o WordPress, configurazione schede contatti, campi personalizzati e eventi
Link documentazione: https://docs.civicrm.org/user/en/latest/
Esempi: gestione soci associazioni culturali, prenotazioni eventi, raccolta fondi per musei
Nextcloud
Categoria / Funzione: Piattaforma open source per condivisione e collaborazione di file
Punti di forza principali: controllo dei dati, sincronizzazione cloud, integrazione con OnlyOffice/Collabora
Alternativa proprietaria: Google Drive, OneDrive
Installazione e configurazione base: server web + PHP + database, creazione utenti e gruppi, configurazione app aggiuntive
Link documentazione: https://docs.nextcloud.com/
Esempi: condivisione documenti di progetto culturale, archiviazione materiali didattici, collaborazione tra enti
OnlyOffice / Collabora Online
Categoria / Funzione: Suite office open source per collaborazione online
Punti di forza principali: modifica documenti, fogli e presentazioni in tempo reale, integrabile con Nextcloud
Alternativa proprietaria: Microsoft 365
Installazione e configurazione base: server web con supporto WebDAV, integrazione con Nextcloud, creazione utenti
Link documentazione:
OnlyOffice: https://helpcenter.onlyoffice.com/
Collabora: https://www.collaboraoffice.com/collabora-online/
Esempi: redazione collaborativa di brochure turistiche, piani didattici, materiale museale
OpenStreetMap (OSM)
Categoria / Funzione: Mappe open source, dati geografici liberi
Punti di forza principali: dati aggiornabili dalla comunità, libertà di utilizzo, integrabile con Leaflet e uMap
Alternativa proprietaria: Google Maps
Installazione e configurazione base: utilizzo via API, creazione mappe personalizzate con uMap o Leaflet
Link documentazione: https://wiki.openstreetmap.org/wiki/Main_Page
Esempi: itinerari turistici, mappe tematiche di musei e parchi, percorsi culturali interattivi