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Lo studio legale del futuro? Aperto, sicuro e con software libero

studio legale

Sempre più professionisti, anche nel mondo legale, si chiedono:
👉 “Posso gestire il mio studio senza dover dipendere da costosi programmi proprietari, ma usando solo software libero?”

La risposta è sì, è possibile, a patto di organizzarsi bene e avere un minimo di supporto tecnico.


Perché scegliere software libero?

I principali vantaggi

  • Risparmio: niente licenze da centinaia di euro l’anno.

  • Privacy garantita: i dati restano sotto il tuo controllo, senza dipendere da grandi aziende americane.

  • Libertà di scelta: puoi cambiare consulente o server senza perdere l’accesso ai tuoi dati.

  • Sicurezza: i programmi sono trasparenti, il codice è pubblico e viene controllato da comunità di esperti.

Gli svantaggi da considerare

  • Serve un po’ di tempo per abituarsi a nuove interfacce.

  • Alcuni software non sono “chiavi in mano” come i pacchetti commerciali.

  • È importante avere un tecnico di fiducia che ti affianchi nelle fasi iniziali.


L’importanza dell’assistenza

Il software libero non significa “fai da te”:

  • un piccolo studio può cavarsela con un tecnico esterno disponibile al bisogno;

  • uno studio medio-grande dovrebbe valutare un’assistenza continuativa (manutenzione, aggiornamenti, backup).

È la stessa logica che usiamo con la contabilità: il software è importante, ma è il commercialista a farci lavorare tranquilli.


Quali programmi si possono usare in uno studio legale?

Ecco alcuni esempi concreti che funzionano bene anche in Italia:

AmbitoSoftware libero consigliatoAlternative proprietarie più comuniNote pratiche
Sistema operativoDebian, Ubuntu LTS, FedoraWindows 11 ProTutti compatibili con soluzioni di virtualizzazione (es. VirtualBox, KVM).
Suite ufficioLibreOfficeMS Office 365Compatibile con .docx/.xlsx, anche se a volte serve un controllo finale sulla formattazione.
Gestione PDF / firme digitaliOkular, Xournal++, Dike GoSign Open (versione base gratuita)Adobe Acrobat, ArubaSignPer il Processo Telematico si usano file .p7m: esistono reader e tool liberi compatibili.
Gestione posta e PECThunderbird con plugin PEC.itOutlookGestisce bene IMAP/SMTP e PEC italiane.
Gestione clienti (CRM)SuiteCRM, DolibarrLegalDesk, CliensRichiede setup iniziale, ma personalizzabile per rubriche, parcelle e scadenze.
Archiviazione documenti (DMS)Nextcloud, SeedDMSGoogle Drive, Dropbox BusinessGestione sicura di documenti, con versioning e accesso controllato.
Note e organizzazioneJoplin, Standard NotesEvernote, OneNoteSincronizzabili via Nextcloud.
Videoconferenze / riunioni onlineJitsi MeetZoom, TeamsServer installabile in autonomia (privacy garantita).
Crittografia e sicurezzaVeraCrypt, KeePassXCBitLocker, 1PasswordIndispensabili per archivi e password sicure.

E con il Processo Telematico?

Per il Processo Civile Telematico (PCT) e il Processo Amministrativo Telematico (PAT), spesso i software ufficiali sono proprietari.
Tuttavia, con i giusti strumenti liberi (gestione PEC, firme digitali, PDF/A) si può lavorare senza problemi, ricorrendo ai programmi ministeriali solo nei casi indispensabili.


Conclusione

Uno studio legale italiano può tranquillamente funzionare al 90% solo con software libero: scrittura, archiviazione, PEC, firme digitali, gestione scadenze e riunioni.
Per il restante 10% (alcuni moduli ministeriali), serve ancora appoggiarsi a strumenti proprietari, ma senza vincoli e senza costi eccessivi.

Il vero segreto è non lasciare tutto al caso: il software libero è una grande opportunità, ma richiede di avere accanto un tecnico di fiducia che lo configuri e lo mantenga.

👉 Con questa scelta uno studio guadagna indipendenza, sicurezza e sostenibilità economica.