
In un'epoca in cui le città ambiscono a definirsi “smart”, “inclusive”, “turistiche” e “vivibili”, risulta paradossale – per non dire sconcertante – constatare come un servizio essenziale e basilare quale quello dei bagni pubblici sia ancora oggi trascurato, se non del tutto assente, nei piani urbanistici e nella comunicazione istituzionale.
Un problema invisibile, ma urgente
Parlare di servizi igienici pubblici sembra, per alcuni amministratori, un argomento minore, poco “remunerativo” in termini di immagine. Ma questa reticenza ha un costo altissimo, soprattutto per chi vive la città quotidianamente: cittadini anziani, famiglie con bambini piccoli, persone con disabilità, lavoratori, pendolari e – non ultimi – i turisti.
Salerno, città con uno dei lungomare più suggestivi d’Italia, è drammaticamente carente in questo senso. Lungo tutto il tracciato urbano che costeggia il mare, non esiste un solo bagno pubblico pienamente accessibile a persone con disabilità. Gli unici presenti, nella Villa Comunale, sono:
lontani dalle zone più frequentate,
non sempre aperti,
non adeguatamente segnalati.
Il diritto di vivere la città
Chi vive la città ogni giorno, specialmente chi ha disabilità motorie, è costretto a rinunciare al semplice piacere di passeggiare, socializzare o respirare il mare, per la mancanza di un'infrastruttura base: un bagno accessibile, aperto e dignitoso.
Anche molti esercizi pubblici lungo il Lungomare non offrono servizi igienici accessibili, contravvenendo alla normativa vigente, nonostante le autorizzazioni comunali dovrebbero già prevederne la presenza.
📜 Riferimenti normativi
Legge 13/1989 – Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.
Art. 1 e 2 prevedono l’accessibilità anche nei locali aperti al pubblico.
DM 236/1989 – Prescrizioni tecniche per l'accessibilità agli edifici, spazi e servizi pubblici e privati aperti al pubblico.
Definisce misure minime per bagni accessibili, spazio di manovra carrozzina, porte, alzate WC.
Legge 104/1992 – Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.
Richiama i principi costituzionali sull'uguaglianza e la libertà di movimento.
Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023) – Inserisce criteri di progettazione inclusiva nelle opere pubbliche.
Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – Ratificata dall’Italia con Legge 18/2009.
Art. 9 e Art. 19: accessibilità ai luoghi pubblici e indipendenza nella vita quotidiana.
Linee guida PNRR – Investimento M5C2 2.1 (Inclusione) – Incentiva la creazione di infrastrutture accessibili nei Comuni.
📌 Buone pratiche e modelli replicabili
Firenze
Servizi igienici pubblici - Comune di Firenze
Mappa e orari online, gestione mista pubblico-privato, postazioni automatizzate.Bologna
Toilette pubbliche – Open Data Bologna
Open data dei servizi igienici con accessibilità, orari e geolocalizzazione.Comune di Milano
Bagni pubblici accessibili - Comune di Milano
Rete di bagni accessibili, apertura 7 giorni su 7, manutenzione continua.Barcellona (Spagna)
Pla per la millora dels lavabos públics - Ajuntament de Barcelona
Piano pluriennale, bagni autopulenti, accessibili, gratuiti o a tariffa sociale.
💡 Proposte concrete per Salerno
Censimento e mappatura geolocalizzata di tutti i servizi igienici pubblici e aperti al pubblico.
Installazione di moduli prefabbricati autopulenti, alimentati da fotovoltaico, già presenti in molte città italiane.
Servizi h24 o almeno 7/7 in zone ad alta frequentazione: Lungomare, Piazza della Concordia, Stazione, Teatro Verdi, Giardini pubblici.
Segnaletica turistica integrata, con icone e QR code aggiornabili.
Contributi e incentivi per gli esercizi commerciali che si dotano di bagni accessibili e li mettono a disposizione del pubblico.
Affidamento a cooperative sociali per la manutenzione, garantendo occupazione inclusiva.
🎯 Conclusione
Il tema dei servizi igienici pubblici è troppo spesso considerato “secondario”, ma incide profondamente sulla qualità della vita, sulla dignità delle persone, sull’accessibilità dei luoghi e sull’immagine stessa della città.
La Salerno del futuro, che si promuove come meta turistica, deve prima di tutto essere una città a misura di chi la abita: anziani, bambini, persone con disabilità, cittadini con bisogni diversi ma uguali in diritti. Perché nessuno dovrebbe rinunciare a una passeggiata sul Lungomare per mancanza di un bagno.