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Salerno: il paradosso della decrescita felice e della speculazione infelice

Inviato da enzo de simone il
uomo solitario

Negli ultimi dieci anni, Salerno sta vivendo un fenomeno demografico chiaro e inarrestabile: la decrescita. Un calo della popolazione che, in sé, non sarebbe necessariamente un dato negativo. Dopo decenni di urbanizzazione massiccia e di crescita incontrollata, una riduzione degli abitanti potrebbe anzi essere vista come un'opportunità. Un'occasione per ripensare la città su una scala più umana, per riequilibrare la domanda di servizi, ridurre la pressione sul territorio e mitigare quelle criticità – trasporti, istruzione, welfare – che un'espansione smodata non ha fatto che accentuare.

Eppure, ciò a cui assistiamo è un paradosso stridente, un cortocircuito logico e urbanistico che lascia sgomenti. Mentre i numeri della popolazione segnano il passo, il panorama cittadino è sfigurato da un'edilizia iperattiva e spesso speculativa. Come si spiega questa frenesia costruttiva in una città che, in teoria, avrebbe bisogno di meno, non di più, cemento?

Il Boom dell'Inutile: Grattacieli e Palazzi Fantasma

A fronte di questa decrescita, invece di avviare una riflessione profonda sul futuro del tessuto urbano, si è scelta la strada più miope: costruire, costruire, costruire. Abbiamo visto fiorire, non si sa bene per soddisfare quale reale esigenza abitativa, nuovi palazzi e complessi residenziali di ogni tipo. Intere aree sono state saturate, con un consumo di suolo senza pari in Campania, secondforse solo a Caserta, svettando verso il cielo con grattacieli che sembrano monumenti all'arroganza più che al progresso.

Questo sviluppo edilizio non solo non risponde a una necessità, ma aggrava i problemi esistenti. I servizi, già carenti, vengono ulteriormente stritolati da una potenziale offerta abitativa che rimane spesso invenduta o inutilizzata. La manutenzione del territorio, dalla viabilità al verde pubblico, è sempre più carente, mentre le risorse sono assorbite dalla gestione di nuovi spazi spesso vuoti.

La Speculazione e lo Sventramento dell'Identità

Il motore di questa corsa al cemento è palesemente speculativo. Ha seguito il cinico imperativo dell'“arricchitevi”, sacrificando sull'altare del profitto immediato l'identità stessa della città. Il tessuto storico e sociale di Salerno è stato in parte vandalizzato: antichi edifici, botteghe e spazi di comunità sono stati sacrificati per far posto a B&B e a un'offerta turistica volta al facile guadagno.

Un turismo non di qualità, ma “volgare e ignorante”, come lo definisce giustamente qualcuno, basato su eventi effimeri e di dubbio valore culturale, che attira un flusso mordi-e-fuggi, incapace di generare un indotto vero e duraturo. Emblematici in questo senso sono gli “scali tecnici” delle navi da crociera: migliaia di persone sbarcano per poche ore, affollano i lungomare senza un reale contatto con la città, per poi ripartire lasciando poco più di qualche rifiuto.

L'Ipocrisia della Stampa e il Falso Allarme Demografico

Quello che più indigna, in questa triste cronaca, è l'atteggiamento di una certa stampa locale. Gli stessi che per anni hanno osannato la “rinascita” edilizia della città, dipingendo ogni nuova gru come un segno di vitalità, oggi scoprono improvvisamente l'“emergenza demografica”. Si preoccupano del calo delle nascite senza aver mai messo in relazione di causa-effetto le politiche attuate con la qualità della vita dei cittadini.

Una città a misura d'uomo non si costruisce con il cemento armato e la speculazione, ma con la lentezza della pianificazione, con la cura dei servizi, con la valorizzazione autentica del patrimonio storico e culturale. Si costruisce ascoltando i reali bisogni delle comunità, non le mire della politica e gli appetiti degli imprenditori senza scrupoli.

L'emergenza non è demografica. L'emergenza è la miopia di una classe dirigente che, invece di vedere nella decrescita un'opportunità per fermarsi e progettare un futuro migliore, ha preferito correre verso il baratro del cemento, illudendosi di poter costruire il benessere su fondamenta di speculazione e aria fritta. Salerno merita di più. Merita un dibattito vero, lontano dai cori osannanti e dai falsi allarmismi, che ponga al centro non il profitto di pochi, ma la bellezza e la vivibilità per tutti.