
Mentre Venezia e Barcellona dominano il dibattito sul sovraffollamento turistico, esiste un fenomeno meno discusso ma altrettanto distruttivo: l’impatto delle crociere su città non tradizionalmente turistiche, trasformate in "tappe tecniche" per migliaia di passeggeri che invadono strade e negozi per poche ore, senza un reale beneficio per l’economia locale.
Salerno: una città "usata e gettata" dalle navi da crociera
Negli ultimi anni, Salerno è diventata un hub crocieristico secondario rispetto a Napoli, ma con conseguenze pesanti:
✅ I numeri delle crociere a Salerno (dati Autorità Portuale 2023):
Oltre 200 navi all’anno (circa 500.000 passeggeri).
Picchi di 10.000 turisti al giorno in una città di 130.000 abitanti.
Tempo medio di permanenza: 4-6 ore (solo shopping veloce e foto al lungomare).
❌ L’impatto sul territorio:
Traffico e inquinamento
Le navi da crociera in porto emettono più SO₂ (zolfo) di tutte le auto della città (studio Cittadini per l’Aria).
I pullman turistici intasano il centro, dove il trasporto pubblico già fatica.
Economia distorta
I crocieristi spendono poco (soprattutto in negozi low-cost e catene internazionali).
I ristoranti si adattano a menu turistici (piatti veloci, prezzi gonfiati), allontanando i locali.
Aumento dei prezzi al dettaglio (+22% in zona porto dal 2018, dati Camera di Commercio).
Servizi pubblici sotto stress
Bagni pubblici, raccolta rifiuti e sicurezza sono tarati per i residenti, non per ondate giornaliere di turisti.
Aumento del degrado urbano (rifiuti abbandonati, vandalismo).
Gentrificazione strisciante
Gli affitti nel centro storico sono saliti del +35% in 5 anni (fonte Immobiliare.it), spingendo i giovani verso periferie meno servite.
I negozi storici chiudono, sostituiti da souvenir shop e fast food.
Altri esempi di città "vittime" delle crociere
Salerno non è sola: molte città portuali subiscono lo stesso destino, senza diventare ricche.
1. Civitavecchia (Lazio)
2,5 milioni di crocieristi all’anno (dati Porti di Roma).
Nessun beneficio economico: l’80% dei passeggeri corre direttamente a Roma in treno.
Inquinamento record: nel 2022, superati i limiti UE di PM10 e NOx per 100 giorni (dati ARPA Lazio).
2. Katakolon (Grecia)
Piccolo villaggio di 600 abitanti, invaso da 8.000 crocieristi al giorno in estate.
Acque reflue delle navi hanno danneggiato la costa (report Hellenic Ornithological Society).
3. Palma di Maiorca (Spagna)
1,8 milioni di crocieristi nel 2023 (dati Port Authority).
Proteste dei residenti: nel 2022, 20.000 persone hanno chiesto limiti alle navi.
Cosa si può fare? Le soluzioni (inattuate)
Alcune città hanno reagito, altre subiscono. Ecco le possibili contromisure:
🛑 1. Tasse di sbarco elevate
Barcellona chiede €10 a crocierista per finanziare servizi.
Dubrovnik ha introdotto un tetto massimo di 4.000 visitatori al giorno.
🛑 2. Divieto di navi inquinanti
Venezia vieta le grandi navi dal 2021.
Marsiglia impone l’uso di elettricità da terra (per spegnere i motori).
🛑 3. Ridistribuzione dei flussi
Salerno potrebbe promuovere tour nelle aree interne (Cilento, Paestum) per allungare la permanenza.
🛑 4. Coinvolgere i residenti
Referendum locali (come a Barcellona e Amsterdam) per decidere se limitare le crociere.
Conclusione: Salerno (e le altre) saranno le prossime Mompracem?
Il turismo crocieristico non è turismo, ma consumo del territorio. Le città usate come "tappe tecniche" non guadagnano abbastanza per giustificare i danni, e rischiano di:
Perdere identità (diventando parchi a tema).
Espellere i residenti (per via di costi e caos).
Rimpiangere la normalità quando ormai è tardi.
"Una città che vive per i turisti, muore per i turisti."
Fonti per approfondire:
Report "The Cruise Industry’s Economic Deception" (Oceana, 2023).
Dati ARPAC Campania su inquinamento da navi.
Studio "Cruise Tourism and Overtourism" (Università di Siviglia, 2022).