Durante l’ultima seduta dell’Assemblea di Comunità Montana dei laghi Bergamaschi, avvenuta in data lunedì 9 giugno 2025, la presente si è espressa in contrarietà al progetto di termovalorizzazione della Montello Spa.
L’Assemblea ha votato, all’unanimità, la mozione presentata dal consigliere Lorenzo Poli dal titolo “Mozione di contrarietà all’impianto di termovalorizzatore proposto da Montello Spa”. La mozione, scritta a febbraio 2025 e presentata nel marzo 2025, è stata messa alle votazioni dell’ordine del giorno dell’Assemblea di lunedì.
Prima della votazione, il consigliere Poli ha esposto i contenuti e il messaggio della mozione, sottolineandone l’importante peso politico come esempio di solidarietà sociale a tutti i comuni che potrebbero essere travolti da un progetto del genere. L’endorsement alla mozione è arrivato dal Presidente di Comunità Montana, Danny Benedetti, sindaco di Trescore Balneario; dal Presidente dell’Assemblea Roberto Martinelli, sindaco di Tavernola Bergamasca; dall’Assessore dal sindaco di Sarnico Vigilio Arcangeli; dal consigliere Mario Barboni, rappresentante di Casazza; e dalla sindaca di Credaro Adriana Bellini, la quale si è espressa con una dichiarazione di voto.
“La proposta avanzata dall’azienda Montello Spa, mirante a realizzare un impianto di termovalorizzatore di rifiuti aziendali che produca energia elettrica e termica per esclusivo autoconsumo (senza alcun eventuale beneficio per la comunità), è da mesi oggetto di dibattito nell’opinione pubblica bergamasca. L’eventuale realizzazione di questo impianto di termovalorizzatore chiama ad una presa di posizione chiara della nostra Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi che non può rimanere indifferente di fronte ad un progetto simile in quanto vedrebbe coinvolti 16 comuni membri appartenente all’ambito della Val Cavallina (Berzo San Fermo, Bianzano, Borgo di Terzo, Casazza, Cenate Sopra, Endine Gaiano, Entratico, Gaverina Terme, Luzzana, Monasterolo del Castello, Ranzanico, Grone, Spinone al Lago, Trescore Balneario, Vigano San Martino e Zandobbio), oltre che ad altri 25 comuni bergamaschi (Alzano Lombardo, Azzano San Paolo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Calcinate, Carobbio, Cavernago, Cenate Sotto, Chiuduno, Costa di Mezzate, Gorlago, Gorle, Grassobbio, Grumello del Monte, Nembro, Orio al Serio, Pradalunga, Ranica, Scanzorosciate, Seriate, Telgate, Torre Boldone, Torre de Roveri e Villa di Serio).” – ha affermato Poli, aggiungendo – “A fine febbraio 2024, ben 41 sindaci del territorio – in rappresentanza di oltre 200.000 bergamaschi (quasi il 20% della popolazione) – hanno manifestato la loro contrarietà e preoccupazione per il progetto stesso, fondandosi su ragioni sanitarie, ambientali, paesaggistiche, economiche, sociali e strategiche. Oggi il numero dei sindaci bergamaschi contraria all’impianto è salito a 48. Nel frattempo la cittadinanza ha raccolto migliaia di firme per manifestare la propria opposizione al progetto, dimostrando chiaramente che non accetta la realizzazione di un impianto che comporterebbe danni ambientali e sanitari senza alcun beneficio concreto per il territorio.
Incalza Poli: “Stiamo parlando di un progetto fortemente impattante che avrebbe una potenza di 154 MW, diventando il più grande inceneritore esistente in Italia (quasi il doppio di quello di Dalmine e di Brescia). Secondo le stime, tutti i comuni nel raggio di circa 15/20 km dall’eventuale impianto verrebbero raggiunti dalle sue emissioni, quindi i paesi membri di Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi che verrebbero raggiunti dalle emissioni si ampliano a dismisura arrivando fino a Lovere.
Ormai la letteratura medico-scientifica ci dice chiaramente che un termovalorizzatore può avere effetti collaterali nel medio periodo, tra cui l’accumulo di sostanze tossiche nel suolo e nelle falde acquifere, la riduzione della biodiversità locale e l’aumento della resistenza agli inquinanti nei microorganismi, compromettendo la qualità dell’agricoltura, dell’acqua potabile e dell’ecosistema circostante, con ripercussioni negative per la salute umana e animale. Senza parlare delle emissioni di anidride carbonica (CO₂) e l’esposizione multipla di polveri sottili che potrebbero conseguire.”
L’impianto della Montello Spa impatterebbe negativamente sul contesto paesaggistico e ambientale, in un’area che ospita percorsi naturalistici, sportivi e culturali. In questi anni le amministrazioni locali e altri enti territoriali hanno investito risorse significative per valorizzare il patrimonio naturale della zona, sforzi che verrebbero vanificati dall’introduzione di un’infrastruttura così invasiva.
In Lombardia esistono già 14 impianti funzionanti che garantiscono l’autosufficienza dei rifiuti trattati, compresi quelli provenienti da fuori regione, ciò evidenzia l’inutilità di un ulteriore inceneritore e contraddice il principio di una gestione sostenibile dei rifiuti, che dovrebbe puntare su riduzione, riuso e riciclo piuttosto che su nuove strutture di combustione.
L’Unione Europea sta adottando misure che potrebbero influenzare l’uso futuro di questi impianti in quanto il Regolamento Europeo sulla Tassonomia ha escluso l’incenerimento dalle attività economiche considerate ecosostenibili, riconoscendo il danno ambientale causato dagli inceneritori.
Inoltre si deve sottolineare che la proposta di un progetto di termovalorizzazione è oggi più che mai fuorviante, in un periodo storico dove anche l’Unione Europea sta adottando misure che potrebbero influenzare l’uso futuro di questi impianti in quanto il Regolamento Europeo sulla Tassonomia ha escluso l’incenerimento dalle attività economiche considerate ecosostenibili, riconoscendo il danno ambientale causato dagli inceneritori[1].
La Legge Europea sulla Gestione dei Rifiuti, approvata in maggio 2018, stabilisce che entro il 2035 i rifiuti urbani smaltiti in discarica dovranno essere ulteriormente ridotti, per costituire al massimo il 10% del totale dei rifiuti urbani prodotti, stabilendo inoltre un aumento del riciclaggio fino al 55% entro il 2025, al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035[2]: un obiettivo che va in totale controtendenza rispetto alla proposta di inaugurare un inceneritore.”
Conclude il consigliere Poli: “La votazione all’unanimità della mozione in contrarietà all’impianto di inceneritore della Montello Spa è un esempio di solidarietà sociale e di responsabilità politica che sottolinea come certi temi importanti, come la salute umana e l’ambiente, non possono essere più negoziabili al giorno d’oggi. La posizione in tal senso di Comunità Montana indica chiaramente che non si può rimanere indifferenti a costruzioni che avrebbero ricadute non solo sul Comune di Montello, ma anche su tutto il territorio circostante. Il nostro compito, come amministratori, è di mantenere vivibile il territorio e non aggiungere ulteriori fattori di rischio”.
[1] https://www.ecoseven.net/ambiente/europa-gli-inceneritori-nonsono-sostenibili/
[2] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_18_3846