Mosaico dei giorni
Dopo Francesco
28 aprile 2025 – Tonio Dell’Olio
Come si è detto ormai da più parti è certo che “non si può tornare indietro”.
Se anche avvenisse che si rallentasse il passo, servirebbe a metabolizzare più in profondità le intuizioni, la creatività, le innovazioni del magistero di Francesco, ma indietro non si torna.
Certo ci piacerebbe che i processi avviati potessero trovare una continuità coerente in quella stessa immagine di Dio, nell’architettura della Chiesa come popolo di Dio, nel servizio all’umanità costruendo la pace e la giustizia.
Come dice il novantaduenne cardinale e fine teologo Walter Kasper: “Il popolo di Dio ha già votato ai funerali e ha invocato continuità con Francesco”, bisogna ascoltarlo.
Sarebbe ben strano che un successore dicesse qualcosa di diverso rispetto a un Dio-misericordia, che l’economia capitalista non uccide, che i migranti sono invasori, che la gerarchia cattolica sia l’unica parola della Chiesa e che la guerra talvolta è giustificata dalle circostanze.
Peraltro proprio queste considerazioni che sono i cardini del pontificato di papa Bergoglio, non sono affatto estranei al magistero dei papi che l’hanno preceduto.
In questo cambiamento d’epoca sarebbe molto strano e persino dannoso che la Chiesa si disponesse a difendere un castello che rischia di perdere anche gli ultimi suoi abitanti.
La risposta è piuttosto in quella Chiesa in uscita che segue la mappa del Vangelo.