Non ci stupisce che a bruciare sia stata ancora una volta la Sughereta, come non ci stupisce vedere da mesi le aree boschive siciliane sotto assedio. Sapevamo che sarebbe successo, che sarebbe venuto il nostro turno. Ma non ci arrendiamo all’idea che si tratti di una delle aree naturalistiche più presidiate e controllate del territorio. A due giorni dalle rassicurazioni sulla sicurezza della base militare MUOS di Niscemi, propinate dal Comandante USA di Sigonella, gradito ospite del sindaco di Niscemi Massimiliano Conti, un incendio ha devastato la riserva naturale di Niscemi dove insiste proprio il MUOS. Il comandante militare USA, noto scienziato luminare sugli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sulle persone, ha affermato che non ci sono rischi per la salute della popolazione. Il Comandante e il sindaco Conti hanno convenuto che bisogna consolidare ulteriormente il rapporto di amicizia e di reciproco rispetto. Ci chiediamo a quale amicizia e rispetto si riferiscano se è da quasi dieci anni che vengono ignorate le istanze della popolazione e del movimento No Muos. A quale sicurezza si riferiscono questi due rappresentanti delle istituzioni, se non sono nemmeno capaci di garantire la giusta prevenzione rispetto a un disastro di tale entità.
L’incendio è divampato intorno alle 15:00 di ieri. Ve ne siete accorti perché la colonna di fumo era così alta e larga da essere ben visibile da Licata a Ragusa. Non sono bastati i canadair, gli elicotteri e le squadre di terra, il bosco ha continuato ad ardere per tutta la notte e ancora oggi sono in corso le operazioni di spegnimento.
L’incendio si è sviluppato il 24 luglio, non ad aprile o maggio per cui non si erano ancora prese le dovute misure precauzionali. Quali sono gli interventi di cura e difesa del territorio e dei boschi attuati dalla Forestale e dal Comune? Perché non hanno funzionato? Chi sta tacendo la verità? La magistratura interverrà questa volta per accertare tutte le responsabilità?
Non è la prima volta che succede, ma questa volta l’estensione dell’incendio ci ha davvero privato di tutto. Vorremmo dirvi che si tratta di sughere, di alberi resistenti per natura al fuoco e che quindi il verde, coi suoi tempi, tornerà, ma l’impatto delle fiamme è stato inumano e non sarà così.
Come si calcola in termini economici, sociali, storici, ecologici e paesaggistici il danno causato? Non si può.
Ci brucia il cuore di rabbia come sta ancora bruciando la nostra sughereta, anche per questo e per tutti i motivi che da anni ci hanno fatto attraversare quei sentieri che ci hanno accolto, ci hanno fatto sentire a casa e che ci hanno avvolto nella bellezza di un territorio che continueremo a proteggere.
Con tutta la rabbia che ci muove e forse anche di più, ci vediamo il 2 agosto, a partire dalle 16.00, per un corteo che parte dal presidio nomuos, in Contra Ulmo verso la base del MUOS.
Movimento NO MUOS
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