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Olbia: protesta contro la tratta diretta Tel Aviv – Aeroporto Costa Smeralda

Pubblichiamo il comunicato diffuso dalla “Associazione Amicizia Sardegna – Palestina” sulla nuova tratta aerea diretta Tel Aviv – Olbia.

No al turismo sionista in Sardegna! 

Interrompiamo la tratta aerea diretta Tel Aviv – Olbia. I criminali di guerra non sono i benveuti

Un volo diretto per collegare Israele alla Costa Smeralda nel pieno della stagione estiva. Voli charter – prenotati privatamente – partiranno da Tel Aviv e porteranno direttamente in Sardegna, all’Aeroporto Olbia Costa Smeralda, tanti ricchi israeliani desiderosi di rilassarsi nella nostra isola per tutto il mese di giugno e luglio. Un “protocollo di sicurezza rafforzata” permetterà a polizia e agenti di sicurezza israeliani in borghese di lavorare a Olbia ispezionando bagagli e interrogando l3 passegger3 in partenza dalla Sardegna.

Mentre in Cisgiordania si accelera l’annessione violenta di terre palestinesi agli insediamenti dei coloni, si bombardano Paesi sovrani nell’impunità più totale e a Gaza si consuma un genocidio, gruppi festanti di cittadine e cittadini di questo Stato criminale se ne partono serenamente in vacanza per il mondo. Ma non erano “in guerra”?

Da che mondo e mondo l3 cittadin3 di uno Stato sotto attacco possono partecipare ad allegri picnic in spiaggia, partire in gruppo per vacanze costose, e organizzare barbecue a pochi km di distanza dal campo di concentramento in cui stanno sterminando per fame, sete, malattie e sotto le bombe i loro presunti nemici? E adesso approdano in Sardegna, terra storicamente venduta o affittata al miglior offerente e ai peggiori criminali di guerra, basta che paghino bene.
Ma il popolo sardo NON CI STA.

Ci vediamo il 18 giugno alle h 9.00 del mattino nell’area Arrivi dell’Aeroporto Olbia Costa Smeralda.

Contatta i numeri in locandina se vuoi partecipare all’organizzazione. Porta bandiere palestinesi, keffiyah, bandiere della Sardegna ma nessun simbolo di partito o sindacato: questa è una lotta di tutt3.

Il tempo delle condanne parolaie è finito. Ora è tempo di azioni concrete, immediate. Non attenderemo oltre un giorno prima di procedere al primo passo di questa lotta per il popolo palestinese, il popolo sardo, e soprattutto per il genere umano.

Redazione Sardigna

Fonte
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