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Questioni internazionali

API: “No al doppio standard nelle manifestazioni pro-Palestina”

L’Associazione dei Palestinesi in Italia ritiene doveroso esprimere la propria posizione in merito alla manifestazione recentemente indetta da alcune realtà politiche italiane. Pur riconoscendo l’importanza della mobilitazione pubblica a sostegno della causa palestinese, non possiamo né appoggiare né condividere l’iniziativa in questione.

La nostra posizione si basa su una serie di criticità che riteniamo fondamentali e non negoziabili:

Studio Harvard: “IOF stimano che a Gaza ci siano 450.000 palestinesi in meno rispetto a prima dell’ottobre 2023”

Secondo un recente studio di Harvard dal titolo “The Israeli/American/GHF “aid distribution” compounds in Gaza: Dataset and initial analysis of location, context, and internal structure”, le Forze di Occupazione Israeliane (IOF) starebbero stimando che approssimativamente la popolazione in vita ancora a Gaza sia: 1 milione, nell’area di Gaza City; 350.000, nell’area centrale; 500.000, nell’area attorno a Mawasi come si può ben vedere nell’immagine dello slideshow.

API, Mohammad Hannoun: “Rompere ogni relazione con Israele, smettere di fornire le armi per il genocidio a Gaza e impedire la deportazione dei nativi”

Milano-InfoPal, 12 giugno 2025. Di Angela Lano. Ieri è arrivata in Italia, con un volo del Governo italiano, la pediatra palestinese di Gaza, Alaa al-Najjar, a cui Israele ha ucciso 9 figli e il marito, accompagnata dall’unico sopravvissuto della famiglia, Adam, di 11 anni. Madre e figlio sono stati accolti dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, e poi portati all’ospedale Niguarda di Milano.

Media iraniani pubblicano documenti segreti israeliani: “AIEA si pronuncia su nucleare iraniano, ma non su nucleare israeliano”

Mentre i paesi occidentali e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) tentano sempre più di fare pressione sull’Iran in merito al suo programma nucleare – nonché mentre Israele minaccia gli impianti nucleari del paese – sono apparsi online documenti che indicano un collegamento tra l’AIEA e Israele.

I documenti sono stati pubblicati da alcuni media iraniani e sarebbero documenti segreti sul programma nucleare israeliano che, come sostiene Teheran, i servizi segreti iraniani sono riusciti a ottenere.

Altri 18 Paesi ratificano il Trattato sull’Alto Mare

Lunedì scorso, nel primo giorno della Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani (UNOC), tenutasi a Nizza in Francia, altri diciotto Paesi hanno ratificato il Trattato sull’Alto Mare, per un totale di quarantanove, cioè solo 11 al di sotto dei 60 necessari per l’entrata in vigore dell’accordo.

L’ondata di sostegno ha dato slancio a quello che potrebbe essere un cambiamento storico nel modo in cui viene governato l’oceano aperto.

Global March to Gaza: le delegazioni internazionali bloccate a Ismailia

Nonostante le espulsioni e i fermi arbitrari ieri sono arrivati al Cairo altri 200 attivisti per unirsi al resto della marcia che dovrà partire oggi dal Cairo verso El Arish e poi verso il valico di Rafah.

Dalle ultime notizie degli attivisti e delle attiviste che sono in Egitto risulta che stamattina i portavoce internazionali hanno fatto un incontro con le forze militari e con i responsabili politici egiziani per cercare di avere un’autorizzazione e per percorrere la lunga strada che dal Cairo porta a El Arish e poi a Rafah.

Save Gaza. A Marzabotto domenica 15 giugno marcia nazionale

Riceviamo dal Portico della Pace di Bologna

Oggi non è una buona giornata: siamo sprofondati ancora di più in una guerra mondiale sempre meno a pezzi.

Ma per questo siamo chiamati ancora di più a metterci in gioco con la nostra umanità, senso di comunità e capacità di speranza.

Vi invitiamo a SAVE GAZA – Marcia nazionale Marzabotto – Monte Sole
DOMENICA PROSSIMA 15 GIUGNO, alle ore 10.30 a Marzabotto

Fermare Israele, in Palestina come in Iran

Israele, non soddisfatto del genocidio che sta attuando a Gaza, la mattina del 13 giugno ha sferrato un articolato attacco aereo contro l’Iran. Noi non amiamo il regime teocratico iraniano, che opprime e assassina il suo stesso popolo, ma risolvere le controversie internazionali compiendo il crimine della guerra è ennesimo atto di irrazionale protervia da parte di Netanyahu. Questi ha dichiarato: “Abbiamo appena portato a termine un colpo d’apertura molto riuscito e, con l’aiuto di Dio, otterremo molti risultati”. Con l’aiuto di Dio, bestemmia su bestemmia. Crimine su crimine.

L’attacco all’Iran complica un Risiko planetario già molto pericoloso

Le ombre di un ennesimo conflitto nel Vicino Oriente di cui abbiamo appena ricevuto le prime notizie meritano per ora soprattutto la preoccupazione, comune a molti, che si apra l’ennesimo fronte e che questo fronte si estenda. Seguiremo con molta attenzione quanto accade in Iran e soprattutto come reagirà la comunità internazionale a questa ennesima provocazione di Israele. Per adesso ne prendiamo però atto sapendo che i suoi effetti potrebbero essere devastanti.