La quarta giornata della Primavera Rumorosa di Extinction Rebellion a Roma, ieri 29 Aprile, comincia con un unicorno di tre metri cavalcato da una sosia della Presidente del Consiglio che sventola una bandiera tricolore davanti al cancello del Palazzo dell’Aeronautica del Ministero della Difesa.
L’occupazione dei cancelli è durata circa 4 ore sotto un sole cocente, in un’atmosfera inizialmente rilassata che si è fatta più tesa quando le forze dell’ordine hanno circondato gli occupanti ostacolando il passaggio di persone e generi di prima necessità. Hanno poi identificato le persone all’interno del cordone e infine hanno sgomberato l’area caricandole su due autobus e portandole al centro immigrazione della Questura di Roma, nella periferia ad est della città, da dove le ultime persone sono uscite in tarda serata. Ad attenderle, un folto gruppo di ribelli in presidio dal pomeriggio, che ha fornito loro cibo, vestiti caldi e abbracci.
Tante cose colpiscono della strategia messa in atto da Extinction Rebellion per questa settimana di mobilitazione: innanzitutto, l’impeccabile organizzazione tattica che ha permesso ad un centinaio di manifestanti e ad un cavallo alto tre metri di raggiungere un punto strategico della capitale passando praticamente sotto il naso delle forze dell’ordine; in secondo luogo, la natura fermamente nonviolenta del movimento, che si manifesta non soltanto durante le azioni dimostrative, ma anche e soprattutto prima e dopo, nei rapporti fra ribelli e nella costruzione di ambienti più sicuri possibile per limitare al massimo l’inevitabile stress e di conseguenza reazioni non controllate che potrebbero causare tensione; in ultimo, l’estrema attenzione alle ricadute mediatiche di ogni azione, con la costante consapevolezza che l’ostilità dell’opinione pubblica è controproducente sia per il movimento sia per i suoi obiettivi.
Solidarietà e collaborazione traspaiono anche all’esterno, basti vedere tutte le manifestazioni di interesse e le offerte di aiuto e supporto arrivate ieri durante l’occupazione del Palazzo dell’Aeronautica: molti passanti si fermavano a chiedere informazioni sul movimento, chi passava in macchina suonava il clacson e salutava dai finestrini, abitanti dei dintorni aprivano le loro case per permettere i rifornimenti di acqua.
Altre azioni sono previste per i prossimi giorni; la volontà da parte dei ribelli è di evitare un’escalation della tensione, ma senza rinunciare al diritto di espressione e di manifestazione del dissenso. Seguiranno aggiornamenti.
Mara Zanella