Sappiamo bene che la raccolta di favole tradizionali prodotte dal mondo occidentale, da Esopo a La Fontaine fino ai Fratelli Grimm risente del retaggio culturale e dei valori delle epoche in cui sono state scritte e trattano quei temi “morali” che corrispondono a quella mentalità. Una mentalità da cui traspare a volte un certo maschilismo, una certa visione del potere, delle relazione tra le persone e con gli animali, a volte un pessimismo di fondo.
Non sempre ma molto spesso sono favole che non sentiamo il desiderio di leggere ai nostri figli o che vorremmo radicalmente trasformare e, in effetti, già esiste una letteratura della trasformazione e della creazione di favole nuove. Ricordiamo in questo senso anche il grande lavoro letterario di recupero di una tradizione popolare italiana che fece Italo Calvino nelle sue Fiabe Italiane.
Nello stesso solco si è sviluppato un interessante movimento di recupero e diffusione di favole e racconti di altre culture con la pubblicazione di alcune raccolte africane e di popoli originali americani (o, meglio, di Abya Yala) o asiatici.
Accogliamo dunque con gioia il tentativo di Luigi De Rosa con il suo Racconti di un aspirante Esopo, recentemente edito da Edizioni Creativa in cui l’Autore esplora lo stile favolistico con l’obiettivo di narrare storie su argomenti delicati come il cambio di sesso, le famiglie omogenitoriali, l’identificazione di genere, i diritti umani.
Dice Carolina Morace nel suo inedito ma efficace ruolo di prefattrice: “L’intento del nostro aspirante Esopo è quello che dovrebbe appartenere a tutti noi. Educarci alla diversità perché diverso non è necessariamente sinonimo di brutto e cattivo, inferiore e naturalmente pericoloso. La morale è quella di saper accettare la diversità, le scelte dell’altro, senza guardarlo all’alto in basso, senza porsi sul pulpito dell’unica verità possibile e, soprattutto, senza giudicare”.
Luigi dunque riprende la tradizione di Esopo facendo interagire i classici animali in nuove situazioni e lo fa con perizia, scioltezza ed anche creatività.
Certamente queste storie andranno raccontate a molti bambini prendendosi cura di vedere le loro reazioni, ma sicuramente sono una interessante base letteraria per un nuovo mondo dove la diversità sia davvero ricchezza, oltre lo slogan declamativo attuale.
Presenterò il libro insieme all’autore in occasione dell’edizione fiorentina di Eirenefest, festival del libro per la pace e la nonviolenza il prossimo 24 Ottobre presso BiblioteCaNova