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polizia postale

Polizia Postale: attenzione alla truffa del “mi piace”

La Polizia Postale ha pubblicato un avviso riguardo alla truffa del “mi piace”, un inganno che sta colpendo numerosi utenti sulle piattaforme online. I cybercriminali, infatti, aggiungono le potenziali vittime a gruppi Telegram proponendo facili guadagni semplicemente mettendo “mi piace” a video su piattaforme online come YouTube, Instagram e TikTok.

Phishing: truffa via email a nome dei Carabinieri

La Polizia Postale ha diffuso un alert riguardante una campagna di phishing in corso che sfrutta false convocazioni giudiziarie a nome del “Comando Carabinieri per la tutela dell’informatica”.

Le email fraudolente utilizzano il logo istituzionale dei Carabinieri per rendere più credibile il messaggio e avvisano l’utente dell’avvio di un’inchiesta per “utilizzo improprio della rete”.

Polizia Postale avvisa: attenzione alle false notifiche giudiziarie urgenti

La Polizia Postale lancia un nuovo allarme: continuano a circolare false email che sfruttano nomi, loghi e indirizzi ufficiali di dipartimenti e uffici della Polizia di Stato per truffare ignari cittadini.

Il raggiro

Le email fraudolente si presentano con oggetti allarmanti come:

Considerata ‘’urgenza di questo documento, saremo grati se volesse risponderci al più presto via email“.

Truffe investimenti online: allerta della Polizia Postale

La Polizia Postale ha diramato un alert per i cittadini circa la diffusione di nuove truffe sui social network camuffate da false offerte di investimenti online. In particolare, sono state segnalate attività fraudolente legate all’utilizzo illecito dell’identità della giornalista Rai Giorgia Cardinaletti attraverso account falsi che promuovono investimenti redditizi con criptovalute, apparentemente sponsorizzati dalla nota conduttrice.

Truffa: SMS falso dal CAF

La Polizia Postale ha pubblicato un avviso relativo a una truffa in corso che utilizza un SMS che chiede all’utente di contattare con urgenza il CAF. Il messaggio sfrutta le imminenti scadenze fiscali e invita a chiamare un numero che inizia con 89, che prevede un costo maggiorato rispetto al proprio piano telefonico.

Se si richiama il numero indicato, non solo non risponderà nessun operatore del CAF e si resterà in attesa senza ricevere assistenza, ma si subirà anche l’addebito del servizio e si vedrà svuotato il proprio credito telefonico.