Il Rapporto sullo Stato del Clima in Europa prodotto dal Copernicus Climate Change Service (C3S), un servizio implementato dall’ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) per conto della Commissione Europea, in collaborazione con l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), fornisce un’analisi dettagliata delle tendenze climatiche in Europa e mette in evidenza i risultati chiave per ogni anno. Come primo periodo di riferimento iniziamo con un riassunto relativo al 2023.
Europa sotto la lente: nel 2023, l’Europa ha vissuto alcuni degli eventi meteorologici più estremi mai registrati, con temperature elevatissime, incendi devastanti e inondazioni diffuse.
Ghiacciai: nonostante l’Europa sia stata circa il 7% più piovosa della media, le Alpi hanno registrato un’eccezionale perdita di ghiaccio nei ghiacciai, legata all’accumulo di neve invernale inferiore alla media e al forte “scioglimento” nel periodo estivo. I ghiacciai di tutto il continente hanno subito una significativa perdita di volume ed estensione, in particolare nelle Alpi.
Dal 1976, in Europa, si sono persi 850 km3 di ghiacciai, ma tra il 2022 e il 2023 i ghiacciai alpini hanno perso circa il 10% del loro volume.
Fenomeni alluvionali: un terzo dei fiumi europei ha superato la soglia di piena. La tempesta Minerva ha colpito l’Italia, in particolare l’Emilia-Romagna, tra il 15 e il 17 maggio 2023, le forti piogge hanno causato esondazioni di fiumi e alluvioni.
Nell’agosto 2023, la Slovenia ha registrato piogge molto forti per intensità. Si è misurato un volume di precipitazioni equivalente a un mese intero nell’arco di sole ventiquattrore, causando allagamenti diffusi che per estensione hanno interessato quasi tutte le zone del paese, colpendo 183 dei 212 comuni. Questo evento è stato considerato come il peggior disastro naturale nella storia della Slovenia.
L’uragano Daniel, è stato un ciclone tropicale mediterraneo (medicane) che si è abbattuto sulla penisola balcanica e su alcuni paesi del mar Mediterraneo colpendo, tra il 4 e il 12 settembre 2023, Bulgaria, Grecia, Egitto, Israele, Libia e Turchia.
I meteorologi hanno classificato la tempesta come la peggiore tempesta mai registrata in Grecia da quando sono iniziati i monitoraggi nel 1930. In un giorno il villaggio di Zagora ha ricevuto 1092 millimetri di pioggia, 55 volte superiore alla piovosità media del paese per lo stesso mese.
Nell’agosto 2023, la Norvegia e parti della Svezia sono state colpite dalla tempesta Hans, che ha causato estese inondazioni, frane e danni alle infrastrutture a causa di piogge intense e prolungate. La Norvegia ha affrontato la crisi più grave, con l’evacuazione di migliaia di persone, il crollo parziale di una diga, e l’interruzione dei trasporti.
Incremento della CO2: il 2023 ha segnato un altro record, con l’aumento delle emissioni di gas serra. La concentrazione atmosferica di anidride carbonica (CO2) ha raggiunto il valore di 420 ppm con un incremento complessivo del 51% in riferimento ai livelli preindustriali (anno di riferimento 1750) quando era di circa 278 ppm (nel 2004 era di poco superiore a 370 ppm).
Temperatura: il 2023 è stato il secondo anno più caldo mai registrato in Europa, con temperature superiori alla media di 1,02-1,12 °C.
I tre anni più caldi mai registrati in Europa si sono verificati tutti a partire dal 2020.
Le temperature in Europa sono state superiori alla media per 11 mesi all’anno, e settembre è stato il più caldo mai registrato.
In quest’anno si è registrato un numero record di giorni con “stress da calore estremo” (lo stress da calore estremo si verifica quando il corpo non riesce a mantenere la sua temperatura interna in risposta a temperature ambientali molto alte e si manifesta con sintomi come affaticamento, mal di testa, nausea e vertigini, fino a condizioni più gravi come il colpo di calore, che può essere fatale).
Mari ed oceani: la temperatura superficiale del mare (SST) media per l’oceano è stata la più calda mai registrata, con 0,55 °C superiore alla media. Alcune parti del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico hanno raggiunto una temperatura superficiale che, come media annuale, è risultata la più calda mai registrata (ricordiamo che quando si fa riferimento a valori medi bisogna sempre considerare che a livello locale le temperature possono aver raggiunto picchi ben superiori così come valori inferiori).
Incendi: per gran parte dell’anno, l’Europa nel suo complesso ha registrato un rischio di incendi superiore alla media. Dall’inizio dell’anno, la superficie bruciata complessiva è stata superiore alla media.
In estate, incendi di grandi dimensioni si sono verificati in Portogallo, Spagna, Italia e soprattutto in Grecia, che ha registrato il più grande incendio boschivo mai registrato in Europa, con circa 96.000 ettari coinvolti.
La stagione degli incendi boschivi del 2023 ha registrato la quarta più grande area bruciata mai registrata nell’Unione Europea, con un totale di circa 500.000 ettari.
Matafel
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