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educazione e rieducazione

Due morti, una sola sconfitta

Il 6 agosto, nel carcere di Gazzi a Messina, Stefano Argentino si è tolto la vita. Era detenuto con l’accusa di aver ucciso, il 31 marzo scorso, Sara Campanella, aggredita e accoltellata all’uscita dell’università. Un delitto avvenuto in pieno giorno, nel cuore della città, nei pressi di un luogo di formazione e pertanto simbolo di conoscenza, libertà, futuro. Messina ne è rimasta sconvolta, colpita nella sua identità di città universitaria, di luogo che avrebbe dovuto essere sicuro, accogliente, vitale.