
1. Premessa
Negli ultimi mesi la città di Salerno è stata attraversata da una crescente campagna mediatica caratterizzata da toni emergenziali e stigmatizzanti nei confronti delle comunità straniere. In questo clima, il dibattito pubblico sembra ridursi a una sola risposta: il rafforzamento delle misure di ordine pubblico e la militarizzazione del territorio.
Tale approccio rischia di alimentare paure, divisioni e discriminazioni, senza affrontare in maniera costruttiva le reali sfide dell’integrazione e della convivenza civile.
2. Fondamento statutario
Lo Statuto del Comune di Salerno, all’art. 37, prevede espressamente l’istituzione di Consulte permanenti in diversi ambiti sociali, tra cui quello dell’inclusione e della partecipazione delle diverse componenti della comunità cittadina.
La mancata attuazione di tale previsione rappresenta oggi una lacuna grave, soprattutto in un contesto in cui è necessario aprire spazi istituzionali di confronto, dialogo e partecipazione.
3. Esperienze nazionali
Molti Comuni italiani hanno già attivato Consulte o Consigli degli stranieri con risultati significativi:
Udine: la Consulta dei Cittadini Stranieri e Apolidi, attiva da anni, rappresenta un modello nazionale di buona pratica, con pareri consultivi sugli atti comunali e iniziative culturali partecipate.
Torino: il Consiglio delle Comunità Straniere ha favorito il dialogo tra istituzioni e associazioni migranti, con ricadute concrete sulle politiche di welfare e di inclusione.
Bologna: la Consulta delle Comunità Straniere promuove iniziative interculturali e ha un ruolo consultivo nelle politiche cittadine.
Queste esperienze dimostrano che la partecipazione diretta degli immigrati è uno strumento efficace per prevenire tensioni sociali, rafforzare la coesione e promuovere una cittadinanza attiva e condivisa.
4. Motivazioni per Salerno
Inclusione sociale: la Consulta rappresenterebbe un luogo istituzionale in cui le comunità straniere possano esprimere bisogni, proposte e criticità.
Prevenzione dei conflitti: il dialogo riduce i rischi di contrapposizione e favorisce soluzioni condivise.
Risposta civile alle campagne d’odio: l’istituzione di un organismo partecipativo contrasta la narrazione basata esclusivamente sul controllo e sulla paura, mostrando che la città sceglie la strada della democrazia e della convivenza.
Valorizzazione delle diversità: gli immigrati contribuiscono in maniera rilevante alla vita economica, culturale e sociale della città; dare loro voce significa riconoscerne il ruolo e le potenzialità.
Allineamento agli standard europei: la partecipazione civica delle comunità straniere è una raccomandazione costante dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa.
5. Conclusioni
L’istituzione della Consulta Comunale per l’Immigrazione non è solo un atto dovuto in base allo Statuto, ma un passo necessario e urgente per rafforzare la democrazia locale, la coesione sociale e la dignità della nostra città.
In un momento storico segnato da campagne mediatiche che alimentano diffidenza e ostilità, Salerno ha l’occasione di offrire un segnale diverso: aprire spazi di ascolto e partecipazione, costruendo insieme politiche inclusive e responsabili.