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Gaza

Se vuoi la pace…

Dieci azioni che le istituzioni locali possono mettere in campo contro la guerra. Uno: sostenere i percorsi di riconversione civile delle attività industriali legate alla produzione di armi. Due: istituire fondi, di concerto con i sindacati, per supportare i lavoratori che decidessero di fare obiezione di coscienza all’industria bellica. Tre: adottare codici etici war free per gli appalti pubblici, le sponsorizzazioni e le collaborazioni.

Presidio a Cagliari, ore 17.00 in piazza Matteotti: Liberate la Madleen

La notte del 9 giugno la nave Madleen della Freedom Flotilla, battente bandiera britannica, carica di aiuti umanitari per Gaza è stata assaltata dalle forze speciali dell’occupazione israeliana, mentre si trovava in acque internazionali.

Questo è un atto di pirateria, un altro crimine di guerra questa volta fuori dalla Palestina contro un Paese europeo.

Saremo lì perché oggi il Consiglio comunale di Cagliari oggi dovrà decidere di stare dalla parte giusta.

Moamen Abo Alouf: vittima della brutalità umana, e martire del fanatismo religioso

Uno dei due giovani reporter che lunedì 9 giugno 2025 l’IDF ha bersagliato, e ucciso, a Gaza, è morto mentre, insieme a tre paramedici, era a bordo di un’ambulanza in corsa nel quartiere Al Tuffah.

L’altra vittima è il fotoreporter Ismail Al Astan, giovanissimo anche lui, colpito a morte a Khan Younis, nella zona di Mawasi.

API: “No al doppio standard nelle manifestazioni pro-Palestina”

L’Associazione dei Palestinesi in Italia ritiene doveroso esprimere la propria posizione in merito alla manifestazione recentemente indetta da alcune realtà politiche italiane. Pur riconoscendo l’importanza della mobilitazione pubblica a sostegno della causa palestinese, non possiamo né appoggiare né condividere l’iniziativa in questione.

La nostra posizione si basa su una serie di criticità che riteniamo fondamentali e non negoziabili:

API: “I centri di distribuzione degli aiuti a Gaza si trasformano in trappole di morte collettiva”

In una scena tragica che si ripete quotidianamente, i centri di distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza — gestiti spesso da società americane — si stanno trasformando in luoghi di sterminio di massa. Il cittadino, sfinito dalla fame, si reca in questi centri nella speranza di tornare dai suoi figli con un pacco alimentare o un sacco di farina, ma spesso vi trova la morte o finisce fatto a pezzi dai proiettili dell’esercito di occupazione israeliano.

Convoglio Sumud è ufficialmente partito per Rafah

Il 9 giugno in migliaia di persone hanno lasciato la capitale Tunisi verso Sousse e altre città, dove si prevede che altri si uniranno. I libici si uniranno al convoglio in seguito, una volta attraversato il confine di Ras Ajdir. Questo convoglio fa parte di un movimento globale per rompere l’assedio di Gaza e fare pressione affinché cibo e aiuti arrivino nella Striscia. La flottiglia Madleen potrebbe essere stata intercettata l’8 giugno, ma dal 9 giugno ne stanno arrivando migliaia.

Studio Harvard: “IOF stimano che a Gaza ci siano 450.000 palestinesi in meno rispetto a prima dell’ottobre 2023”

Secondo un recente studio di Harvard dal titolo “The Israeli/American/GHF “aid distribution” compounds in Gaza: Dataset and initial analysis of location, context, and internal structure”, le Forze di Occupazione Israeliane (IOF) starebbero stimando che approssimativamente la popolazione in vita ancora a Gaza sia: 1 milione, nell’area di Gaza City; 350.000, nell’area centrale; 500.000, nell’area attorno a Mawasi come si può ben vedere nell’immagine dello slideshow.

Alla Tenda per la Palestina si legge la lettera al Presidente Giani per le dimissioni di Carrai

La Tenda per la Palestina  in piazza Duomo oggi a Firenze davanti al  Palazzo regionale al suo primo pomeriggio di una lunga serie di sette, vede la partecipazione dei sindaci di Sesto Fiorentino e di Calenzano insieme a figure istituzionali del sindacato e dei partiti dell’opposizione per condividere e leggere insieme una lettera al presidente della Regione Toscana Giani che richiede le dimissioni del console onorario di Israele  Carrai dalla presidenza della fondazione Mayer per incompatibilità.