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genocidio

API, Mohammad Hannoun: “Rompere ogni relazione con Israele, smettere di fornire le armi per il genocidio a Gaza e impedire la deportazione dei nativi”

Milano-InfoPal, 12 giugno 2025. Di Angela Lano. Ieri è arrivata in Italia, con un volo del Governo italiano, la pediatra palestinese di Gaza, Alaa al-Najjar, a cui Israele ha ucciso 9 figli e il marito, accompagnata dall’unico sopravvissuto della famiglia, Adam, di 11 anni. Madre e figlio sono stati accolti dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, e poi portati all’ospedale Niguarda di Milano.

Petizione “Diciamo no alla bandiera di Israele alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026

Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Ha il potere di unire le persone.

Nelson Mandela

Di fronte a un genocidio che sta accadendo sotto i nostri occhi, il dolore, la compassione, la rabbia e lo sdegno di tanti di noi non bastano.

Questi nobili sentimenti possono forse tacitare le nostre coscienze, ma non sono sufficienti per fermare la carneficina in corso. Per questo occorrono concreti atti politici.

Maya Issa al Pride. “La solidarietà non è vera se non è anche contro l’oppressione del popolo palestinese”

Riportiamo il discorso dell’attivista italo-palestinese Maya Issa ieri al Pride di Roma.

Mi chiamo Maya Issa e sono una studentessa italo-palestinese. I miei genitori sono profughi palestinesi, ma io sono nata in Italia e non sono mai potuta entrare nella terra della mia famiglia, la Palestrina, alla cui storia e cultura sono legata; per questo da anni sono un’attivista della causa del mio popolo oppresso.

Nuova azione a Milano contro il genocidio. Questa volta sarà quotidiana

Chi è della mia generazione ricorda la trasmissione “Portobello” condotta da Enzo Tortora. Ogni settimana, a inizio trasmissione, si presentava una persona diversa che cercava di far parlare un pappagallo e fargli dire “Portobello”. Avevano un paio di minuti a disposizione, nessuno ci riusciva. Tutto veniva rimandato alla settimana seguente.

Il Pride di sabato scorso a Roma

Indubbiamente, e tutti coloro che vi hanno partecipato possono confermarlo, il Pride di sabato scorso a Roma non è stata solo la giornata dell’orgoglio delle comunità LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer, intersessuali, asessuali con il + che si apre a quelle che più semplicemente possono essere definite come “libere soggettività”), ma è stata occasione di esprimere libertà, dignità e diritti per tuttə (ossia tutte e tutti) eterosessuali compresi, perché diritti, libertà e felicità o sono per tuttə oppure semplicemente non esistono.