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Manifestazioni in tutta Italia per chiedere al governo di interrompere i rapporti istituzionali ed economici con Israele, con sanzioni ed embargo totale

Ieri notte Israele ha lanciato un’operazione terrestre per prendere il controllo di Gaza City, colpendo la città con pesanti bombardamenti e ordinando ai residenti di evacuare con urgenza quella che definisce una “zona di combattimento pericolosa”. Sono già 62 le vittime di oggi, mentre un’indagine delle Nazioni Unite ha stabilito che le azioni di Israele a Gaza costituiscono a tutti gli effetti genocidio.

Maria Elena Delia: “Ci uniamo alle comunità palestinesi di tutta Italia per chiedere a gran voce al governo di interrompere i rapporti istituzionali e diplomatici con Israele. Non bastano i commenti di Tajani sull’essere ‘contrari’ all’offensiva di terra, ci mancherebbe altro. È giunto il momento di fare chiarezza: da che parte sta il governo? Dalla parte del diritto internazionale e della Costituzione, oppure dalla parte dei criminali internazionali del governo Netanyahu? Non ci sono mezze misure.”

Oggi sono indette mobilitazioni in tutte le piazze italiane a partire dalle 18:30. Scenderemo in piazza al fianco delle comunità palestinesi, sindacati, organizzazioni territoriali, centri sociali, oltre ad attivisti, militanti e cittadini in decine di piazze italiane. A Roma, con partenza da Piazzale Aldo Moro fino a Largo Corrado Ricci (Via dei Fori Imperiali), mentre a Torino, Cosenza, Napoli, Udine, Trieste, Pisa, Padova e Bologna sfileranno diversi cortei. Come nelle scorse mobilitazioni, invitiamo a portare solo bandiere della Palestina. Questo in preparazione della grande mobilitazione del 4 ottobre a Roma e dello sciopero generale indetto da USB e CALP del 22 settembre, che interesserà i porti di Genova, Napoli e Livorno, oltre al trasporto pubblico, dalle ferrovie agli aeroporti, con presidi in tutte le città italiane nelle vicinanze di stazioni ferroviarie e metropolitane.

Le barche della Global Sumud Flotilla si apprestano a incontrarsi in acque internazionali, dopo che gran parte della flotta partita da Tunisi ha attraversato le acque territoriali di Pantelleria, ritrovandosi ora nel Canale di Sicilia, in acque internazionali.

Redazione Italia

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