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IDF

I pasticcini simbolo della brutalità umana

Sui dolci venduti in una panetteria di una cittadina a metà strada tra Gerusalemme e Tel Aviv era scritto: Allow the Israeli army to hit them hard e Let the IDF Mow Them Down

Le paste dolci farcite di crema e rivestite di glassae decorate con queste frasi sono state notate da una giornalista, Josie Glausiusz *, che nella notizia pubblicata sul quotidiano Haaretz il 6 maggio li ha descritti precisando che erano in vendita in una panetteria della sua città, Modi’in -Maccabim-Re’ut, nei giorni precedenti alla festa nazionale di Yom HaAtzmaut, cioè del Giorno dell’Indipendenza, celebrata alla ricorrenza della proclamazione dello stato d’Israele, che è avvenuta il 15 maggio 1948 in coincidenza con il ritiro delle truppe inglesi dalla Palestina e con l’inizio della nakba, ovvero della deportazione dei palestinesi dai territori occupati dai coloni israeliani.

In queste giornate convulse e frenetiche la sua testimonianza sta facendo il giro del mondo.

Nel villaggio globale viene rilanciata da osservatori, reporter e blogger, che la mostrano per mostrarne l’atrocità e per spiegare la brutalità dei fatti accaduti precedentemente e in seguito.

Nel proprio articolo Josie Glausiusz spiegava perché al vedere questi éclair  (pasticcini simili a bignole e bignè) si era “sentita male per la rabbia”:

«Una delizia per bambini, glassata e invitante, è “inchiostrata” con un messaggio violento, pensata per essere gustata mentre nel frattempo i bambini di Gaza sopravvivono con un pasto, o una pita, al giorno».

Il 20 maggio in un’intervista rilasciata alla BBC il sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti d’emergenza dell’ONU, Tom Fletcher, faceva sapere all’opinione pubblica e ammoniva Israele che 14 MILA bambini sarebbero morti di fame se ai posti di blocco chiusi da 11 settimane fosse stato ulteriormente impedito l’ingresso a Gaza dei camion carichi di alimenti, acqua e medicinali.

Poi, il 21 maggio, affermando che “immagini di fame di massa” potrebbero danneggiare la legittimità dello sforzo bellico di Israele, per “ragioni pratiche e diplomatiche” Benjamin Nethanyau ha permesso ad alcuni camion di raggiungere la popolazione palestinese assediata e mentre l’esercito israeliano (IDF  – Israel Defense Forces) colpiva, mirando ai bersagli indicati sui pasticcini della panetteria di Modi’in e tra il 22 e il 24 maggio uccidendo, oltre a tante altre persone, molti bambini, tra cui i 9 figli della dottoressa Alaa al-Najjar, il più piccolo di 7 mesi e il maggiore di 12 anni, e Yaqeen Hammad, l’11enne che diffondeva sui social-media la “speranza di pace in mezzo alla paura e all’angoscia di Gaza”.

* Divulgatrice scientifica che, oltre che con il quotidiano israeliano, collabora anche con BBC Future, Guardian Books, Hakai, National Geographic, Nature, Sapiens  Scientific American e Undark, coautrice di Buzz: The Intimate Bond Between Humans and Insects, dal 2013 al 2015 curatrice della rubrica On Science di The American Scholar e nel 2025 vincitrice dell’Amnesty International Canada’s online media award come autrice del reportage Land Divided, Coast United che ha fatto emergere le questioni ambientali, evidenziate anche da EcoPeace Middle East, poste dal problema del sistema idrico e fognario nella Striscia di Gaza.

Maddalena Brunasti