Salta al contenuto principale

La memoria scolpita. Empoli: un monumento a Oreste Ristori

Dopo due anni e mezzo di propaganda, di lotte e di iniziative, gli anarchici empolesi con la loro tenacia hanno sfondato il muro di gomma, tutti gli ostacoli che l’amministrazione comunale del PD ha messo in campo per fermare la realizzazione del monumento.

Così il 27 settembre di quest’anno dopo aver auto costruito il monumento siamo riusciti ad inaugurarlo.

È stata una giornata intensa, partecipata, piena di valori, memoria, attualità e di commozione, per la fratellanza e sorellanza, un raggio di sole per l’avvenire, in questo mondo ingiusto e di tenebre che noi non meritiamo. Una giornata affollata nonostante l’assenza di molti compagni della F.A.I. della Toscana  impegnati al presidio del porto di Livorno e alla manifestazione antimilitarista a la Spezia per bloccare il commercio delle armi, le politiche governative e in solidarietà al popolo palestinese.

Il monumento è stato collocato in via delle Fiascaie, (nome derivante dalle rivestitrici dei manufatti in vetro) nel cuore operoso della città, dove un tempo sorgevano i forni e le ciminiere della vetreria Taddei, dove lavoravano centinaia di operai, con una forte presenza di sindacalisti rivoluzionari e antifascisti.

Qui l’8 marzo del 1944, 26 di loro che avevano partecipato a uno sciopero contro la guerra e contro il governo fascista, insieme ad altri 29 cittadini empolesi furono arrestati e deportati nei campi di concentramento nazisti, i sopravvissuti sono stati poi i diretti testimoni di atrocità che non avrebbero più dovuto ritornare e che purtroppo oggi vediamo.

Qualche metro lontano da via delle Fiascaie, sul Campaccio, l’attuale piazza della Vittoria, nel 1921 si tenne un comizio dell’anarchico Errico Malatesta: fu un momento esaltante dei lavoratori e delle masse popolari, in una piazza gremita, nonostante il comizio fosse stato annunciato solo la sera prima, tutte le attività si fermarono per ascoltare il grande oratore e il grande rivoluzionario.

Da ricordare pure il comizio dell’anarchico Pietro Gori e gli applausi incessanti al suo discorso, tanto che, quando scese dal tavolino, fu preso a braccia e portato in giro per tutta la piazza.

Abbiamo accennato a questi episodi per comprendere il clima sociale, conflittuale e l’ambiente dove Oreste si formò, aderendo da giovanissimo ai gruppi anarchici presenti nell’empolese, che si costituirono nella sezione dell’Internazionale dei Lavoratori, di origine Bakuniniana antiautoritaria. Ristori si unì alle loro lotte, a quelle del sindacato rivoluzionario libertario, componente importante, presente anche nella prima camera del lavoro di Empoli a fianco del sindacato dei ferrovieri.

Remo Scappini ricorderà che accanto alla propaganda socialista, svolta dal settimanale Vita Nova, gli anarchici esercitavano una grande influenza con le loro lotte e col giornale Anarchico Umanità Nova.

Un monumento per ricordare Oreste Ristori, militante anarchico figura di spicco dell’anarchismo a cavallo tra 800 e 900.

Prima a Empoli, poi esule politico in America latina, dove divenne una leggenda, in Spagna durante la rivoluzione del 1936, in Francia e di nuovo in Italia, contro il fascismo. Arrestato per istigazione all’odio di classe, fu imprigionato nel carcere delle murate a Firenze. Il 2 dicembre 1943, venne prelevato dalle murate dai fascisti della banda Carità e barbaramente fucilato, insieme ad altri 4 compagni, al poligono di tiro delle Cascine, per ritorsione all’uccisione da parte dei Gappisti del colonnello Gino Gobbi, fascista torturatore, responsabile di gravi crimini verso gli oppositori.

Oreste fu un compagno del popolo, con gli ultimi, senza gerarchie, fra i primi nelle battaglie, simbolo di una coerenza politica rara, vissuta fino all’estremo sacrificio. Non rinunciò mai alle sue idee, pagando sulla propria pelle il prezzo della libertà, e ora trova finalmente un riconoscimento pubblico nella sua città, un messaggio chiaro per le nuove generazioni: la memoria non si archivia, si protegge, si trasmette in tempi di revisionismo e di rimozione, con occhi aperti, spirito critico e apprendimento. Come avrebbe fatto lui.

Il monumento: un simbolo di espatrio politico ed economico, una barca con le vele al vento ma anche simbolo di un viaggio verso una società futura più giusta e umana. Una barca che viaggia a gonfie vele con un nome evocativo: LIBERTARIA per ricordare gli ideali, l’impegno, la coerenza, le lotte di chi ci ha preceduto, di questi propugnatori del liberato mondo, come lo fu Oreste Ristori.

Sulla prua della barca si trova la Fiaccola dell’Anarchia, portatrice di luce, che permise a Oreste di attraversare l’intera terra e i suoi mari, a dimostrazione che la sua patria era il mondo intero.

La barca involontariamente, attualmente ci conduce alle piccole navi della flottiglia che si spingono a portare gli aiuti umanitari a un popolo che sta subendo un genocidio, un crimine di guerra sorretto dagli USA e dai suoi vassalli europei, per aprire un canale umanitario contro le chiusure del governo israeliano, con l’azione diretta dal basso.

Ma perché ricordare Oreste Ristori? Il senso di vivere una vita libera, ribelle e solidale, un tratto caratteristico, partecipativo e cosmopolita, parte di una stella polare di questi “vecchi” militanti libertari.

L’azione diretta e indipendente, l’aspirazione a non delegare ad altri la soluzione ai propri problemi, la speranza in un mondo migliore, libero e ugualitario, sono i sentimenti che muovono gli anarchici come Ristori, ma anche la fonte dei nuovi militanti.

Niente di più moderno, addirittura ultramoderno, la volontà di essere padroni del proprio destino, ricordando a tutti noi che la storia non perdona chi la dimentica!

Paolo Becherini

Luigi Proietti

Il testo dell’epigrafe :

All’alba del 2 dicembre 1943 a Firenze insieme ad altri quattro compagni barbaramente trucidato dai fascisti cadeva ORESTE RISTORI che per amor della libertà e dell’uguaglianza    dopo anni di lotte e persecuzioni rispose tra i primi all’appello della lotta antifascista internazionale      I compagni e le compagne    ad infamia eterna dei carnefici      posero questo marmo      esempio ai giovani per le future battaglie dell’emancipazione umana      Empoli 2-12-23        Il movimento anarchico    comunista    femminista    la lega dei cavatori    le associazioni culturali    antifasciste      il mondo del lavoro    del libero pensiero

L'articolo La memoria scolpita. Empoli: un monumento a Oreste Ristori proviene da .

Fonte
https://umanitanova.org/feed/