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Amazon blocca le app pirata

Amazon ha avviato un giro di vite contro lo streaming pirata sulla sua piattaforma Fire TV Stick, rimuovendo diverse applicazioni non ufficiali attraverso un nuovo sistema di blacklist integrato nel sistema operativo. Secondo quanto riportato da AFTVnews e confermato da diverse segnalazioni online, l’azienda ha disattivato l’accesso a numerose app di terze parti installate tramite sideloading, una pratica che consente agli utenti di installare manualmente file APK non disponibili sullo store ufficiale.

Tra le app coinvolte figurano nomi noti nella scena dello streaming illegale come Flix Vision, Live NetTV, Blink Streamz e Ocean Streamz. Queste applicazioni, ora classificate come “riskware” (software potenzialmente pericoloso), sono state bloccate automaticamente dal sistema operativo e gli utenti vengono invitati alla rimozione immediata. Amazon sostiene che tali app possano rappresentare un rischio per la sicurezza: in particolare, potrebbero utilizzare in modo occulto risorse di sistema come CPU, memoria e larghezza di banda per scopi di monetizzazione illecita (ad esempio, inserzioni pubblicitarie intrusive o mining di criptovalute), o addirittura essere coinvolte in reti botnet sfruttate per attacchi DDoS o altre attività malevole.

La novità più rilevante riguarda però il futuro dell’intera piattaforma: Amazon ha annunciato che, entro la fine del 2025, Fire TV abbandonerà il sistema operativo Android Open Source Project (AOSP) per passare a un nuovo sistema operativo proprietario chiamato Vega OS. Questo OS, sviluppato internamente da Amazon, rappresenta un’evoluzione strategica verso un ecosistema più chiuso e controllato, in linea con l’approccio già adottato su dispositivi come Kindle e Echo.

Con l’introduzione di Vega OS, tutte le app dovranno essere certificate e approvate da Amazon prima della distribuzione, mettendo fine di fatto alla possibilità per l’utente di installare software esterno via sideloading. Si tratta di una mossa volta a rafforzare la sicurezza del sistema, proteggere i diritti d’autore e mantenere un maggiore controllo sull’esperienza utente, ma che inevitabilmente solleverà dibattiti in merito alla libertà di utilizzo dei dispositivi acquistati.

Secondo TechCrunch, questa decisione si inserisce in un più ampio contesto di pressione da parte delle major dell’intrattenimento, che da anni chiedono ai produttori di hardware di implementare controlli più severi per contrastare la pirateria digitale. Inoltre, l’adozione di Vega OS permetterà ad Amazon di ottimizzare le prestazioni hardware e ridurre la dipendenza da Google, un aspetto non secondario in un mercato sempre più competitivo e frammentato.

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*illustrazione articolo progettata da Freepik

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