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COMUNICATO AGRIPUNK SOTTO SFRATTO

27 luglio 2025

Il Giudice Onorario dott. Mattielli dopo l’udienza di discussione del 4 luglio 2025 ha emesso due sentenze riguardanti le cause civili promosse dalla proprietà contro Agripunk Onlus per ottenere lo sfratto del nostro rifugio.

La causa per morosità del 2024 è stata vinta grazie al mega recupero che ci ha consentito di pagare i canoni di affitto arretrati, possibile grazie all’impegno straordinario di tutte, tutti e tutt* coloro che ci hanno sostenuto.

La causa precedente per fine locazione alla data del novembre 2021, vinta in prima istanza, purtroppo invece è stata persa dopo essere stata convertita in causa per risoluzione del contratto per inadempimento, per interpretazioni giuridiche discutibili.

Il giudice non ha accolto l’interpretazione della nostra difesa circa la natura vessatoria della clausola contrattuale relativa agli obblighi di Agripunk: provvedere a costosi lavori di rimozione delle coperture in amianto e altre manutenzioni straordinarie.

Questo perché il Giudice ha equiparato a “commerciale” l’attività di Agripunk, ignorando completamente il nostro status di associazione onlus e negando la qualifica di persona fisica “consumatore” per la quale, in sentenze della Corte di Cassazione, è applicabile la clausola vessatoria.

Inoltre non è stato tenuto assolutamente conto delle cause dell’interruzione di alcuni lavori: il primo processo del 2019, le chiusure del periodo Covid, il processo del 2021 con gli accertamenti tecnici e le pressioni che hanno sospeso buona parte delle nostre attività, ivi comprese le chiusure necessarie in prevenzione alla diffusione della peste suina dove era anche impossibile accogliere volontari* e le conseguenze di tutto ciò sulla nostra salute fisica e mentale.

Agripunk onlus, da proprio statuto, cerca di attuare una riconversione da aziendale a sociale sperimentando la convivenza interspecie senza alcun interesse di profitto e proprio per questo soccombe al sistema industriale dello sfruttamento animale che ci vede come povere illuse che non producono nulla.

Il rifugio dell’Isola è destinato così a ridiventare produttivo per nuove aziende, nuovi agriturismi, forse nuovi allevamenti?

Come avevamo detto qualche mese fa, il podere è in vendita e alla scadenza del 31 dicembre 2025 Agripunk onlus dove andarsene e non sappiamo cosa ne sarà poi di questo posto, oltre che di noi.

Stiamo valutando con l’avvocato Paterniti, che ringraziamo per il lavoro svolto finora, come agire e per questo chiediamo anche il vostro parere.

Purtroppo tutte le soluzioni che si prospettano comportano costi alti e difficoltà logistiche non indifferenti.

Non è facile rimanere, ma non lo è nemmeno fare i bagagli e traslocare, anche perchè prima un posto idoneo va trovato e va garantita prima di tutto la cura nei confronti delle soggettività tutte che abitano il rifugio, ma anche di quelle soggettività che ruotano attorno ad esso e lo attraversano.

Per questo motivo, interessiamo ancora una volta il nostro Comune, gli altri Comuni interessati e la Regione Toscana alla nostra causa per continuare un’attività riconosciuta indispensabile per la nostra comunità di persone di varie specie, ma soprattutto per impedire categoricamente che qui possa riaprire un allevamento di qualsiasi tipologia; così come chiediamo l’aiuto e l’appoggio della comunità che attraversa questo spazio e

la sostiene da anni, della comunità locale, delle associazioni, dei gruppi, delle collettive e delle persone tutte che hanno a cuore la nostra esistenza così come i vari enti e istituzioni che hanno riposto fiducia in noi e usufruito della nostra funzione sociale di accoglienza e cura.

In che modo potete aiutarci in questo momento delicato?

Potete assolutamente diffondere questo comunicato ai vostri contatti, coinvolgere i vari media che possano dare risalto a quanto sta accadendo,

– organizzare assemblee territoriali per creare una rete di appoggio che intervenga nei momenti adeguati,

– organizzare eventi di raccolta fondi per garantire il mantenimento delle rifugiate e dei rifugiati e la possibilità che questo rifugio continui a resistere,

– continuare ad aiutarci economicamente se già lo fate o iniziare a farlo,

– partecipare attivamente alle assemblee e alle iniziative future che comunicheremo via via,

– scriverci per proporre consulenze o servizi o collaborazioni o alternative (posti in comodato gratuito o a basso costo che siano idonei e aiuto quando traslocheremo),

– rafforzare le attività di volontariato soprattutto insieme a persone che hanno già pratica nel rifugio e si sono sentite a loro agio nel coordinare altr* volontari* per darci più tempo per organizzarci e gestire i vari aspetti di questa situazione.

Per chi conosciamo personalmente è possibile chiedere di entrare nella chat telegram per condividere idee e proposte di azione da attuare insieme.

Non ci aspettavamo di arrivare a questa situazione, ma in verità era una delle possibilità che avevamo calcolato.

Abbiamo provato con il dialogo e con proposte, ma evidentemente, non avendo lo stesso potere economico e gli stessi privilegi riservati a chi sfrutta, l’unica maniera per farci ascoltare è quella di tornare ad essere quel bullone arrugginito che inceppa l’ingranaggio.

Per contattarci: agripunkonlus@gmail.com oggetto AGRIPUNK SOTTO SFRATTO

AGRIPUNK

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