RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Il Coordinamento Restiamo Umani-Riconvertiamo Seafuture annuncia la mobilitazione a settembre: “No alla mostra militare-navale Seafuture 2025”
Il coordinamento Restiamo Umani (promotore della manifestazione contro il genocidio in Palestina e per la de-militarizzazione della Spezia del 31 maggio scorso), in collaborazione con il percorso del Comitato Riconvertiamo Seafuture (che negli scorsi anni ha dato vita alle contromanifestazioni in opposizione alla deriva bellica che da anni ha connotato Seafuture), rilancia coerentemente anche per questa edizione un invito a tutte le associazioni, gruppi, comitati, singoli e singole cittadin* ad aderire e partecipare alla costruzione della mobilitazione “No alla mostra navale-bellica Seafuture 2025”.
Questa sinergia è la dimostrazione palese che un forte sentimento antimilitarista, pacifista e nonviolento è presente nella città di La Spezia e non solo. Quello che segue è l’appello in vista delle iniziative e della mobilitazione di fine settembre.
“Mentre continua nel silenzio complice delle istituzioni europee il genocidio da parte di Israele nella Striscia di Gaza e la pulizia etnica in Cisgiordania – si legge nell’appello – l’Unione Europea ha delineato un piano di riarmo da 800 miliardi di euro e la Nato ha imposto agli Stati membri di aumentare la spesa militare, portandola al 5 per cento del prodotto interno lordo, sottraendo risorse al welfare: sanità, istruzione, ambiente e infrastrutture”.
“In questo scenario – continua la nota – l’Italia, dopo decenni di preparazione, ha esplicitamente scelto la guerra e, coerentemente, organizza alla Spezia il salone “Seafuture 2025”: un’esibizione militare navale per promuovere gli affari delle aziende del settore “difesa e sicurezza”, ammantata di sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica. La nona edizione di Seafuture, in programma dal 29 settembre al 2 ottobre prossimi all’Arsenale Militare Marittimo della Spezia, organizzata in collaborazione con la Marina Militare, conferma il radicale mutamento della manifestazione avvenuto in questi anni: da evento ideato nel 2009 come “la prima fiera internazionale dell’area mediterranea dedicata a innovazione, ricerca, sviluppo e tecnologie civili inerenti al mare”, a mostra prevalentemente militare, una delle poche in Italia, dove gli operatori principali sono le aziende del settore bellico insieme alle Marine Militari degli Stati invitati”.
“L’evento – spiega la nota – ha così rimpiazzato la “Mostra navale italiana”, di fatto la “Mostra navale bellica”, che si è tenuta a Genova negli anni ottanta: non a caso i principali sponsor di “Seafuture 2025” sono proprio le maggiori aziende del comparto militare. Come per le recenti edizioni, anche quest’anno “l’importanza strategica” dell’evento viene attribuita allo “sviluppo di opportunità di business” per le imprese nazionali, gli Enti e le Agenzie statali del “comparto difesa”. La rilevanza internazionale dell’evento è promossa attraverso l’invito alle Marine Militari e alle “National Delegation” (NAD) di oltre 140 Paesi, tra i quali figurano molti regimi repressivi o coinvolti nelle quasi 60 guerre attualmente in corso, come ad esempio, Israele, Marocco, Libia, Arabia Saudita, Stati Uniti, e molti altri”.
“Non possiamo rimanere inerti di fronte a tutto questo – scrivono i promotori dell’appello. Abbiamo il dovere morale e politico di fare tutto ciò che è possibile per evitarlo. La guerra inizia a casa nostra: qui dobbiamo impegnarci per impedirla a fianco di tutte le persone, i bambini, le vittime innocenti, gli obiettori al servizio militare, i disertori dialogando con tutti, a cominciare dai lavoratori, che dai quattro angoli del globo ci chiedono di agire adesso.
Ci mobilitiamo perché Seafuture sia riconvertito alla sua mission originaria: una fiera internazionale dell’area mediterranea dedicata a innovazione, ricerca, sviluppo delle tecnologie civili inerenti al mare, per promuovere la sostenibilità ambientale e sociale”.
“Per questo – conclude l’appello – invitiamo tutte le organizzazioni e persone che si oppongono alla logica della guerra, della violenza, del razzismo, del nemico ad aderire all’appello e a costituire insieme dal 27 settembre al 2 ottobre, una settimana di mobilitazioni, iniziative ed azioni nonviolente volte a contrastare il regime di guerra palesemente rappresentato da Seafuture”.
Per aderire all’appello inviare un mail al comitato promotore “Riconvertiamo Seafuture”: riconvertiamoseafuture@gmail.com
L'articolo COMUNICATO: “No alla mostra militare-navale Seafuture 2025” proviene da .