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Non uccidere la speranza. Una voce libera dall’Iran. Seconda parte

L’Iran viene minacciato in questi giorni da Trump e da Netanyahu, che vogliono bloccare il programma nucleare iraniano per evitare che abbiano la bomba atomica. Trump e Vance si dimostrano comunque fiduciosi nelle trattative in corso. In questo scenario internazionale terrificante, la situazione interna dimostra un’ampia opposizione popolare al regime teocratico oscurantista e repressivo.

Cosa pensi della situazione attuale rispetto al movimento delle donne iraniane, che rappresenta una speranza concreta di cambiamento per tutto il Paese?

Il movimento “Donna, Vita, Libertà” è uno dei movimenti sociali più importanti e influenti nella storia contemporanea dell’Iran. Nato dopo la morte di Mahsa (Jina) Amini nel settembre 2022, ha affrontato non solo la questione dei diritti delle donne, ma è diventato un simbolo di protesta contro la repressione, la discriminazione e l’ingiustizia a vari livelli della società.

Lo slogan “Donna, Vita, Libertà”, che ha origini nei movimenti femministi curdi, ha acquisito un significato più ampio in Iran, attirando persone di ogni ceto sociale, indipendentemente da genere, etnia o religione. Questo movimento ha dimostrato che le richieste del popolo iraniano per la libertà, la dignità umana e l’uguaglianza dei diritti sono molto più profonde di una semplice protesta momentanea.

Il movimento “Donna, Vita, Libertà” non è stato solo una semplice protesta politica o sociale, ma ha seminato i germogli di un profondo cambiamento culturale e di una nuova consapevolezza pubblica, in Iran e persino oltre i suoi confini. Quali sono gli effetti di questo movimento in diversi ambiti?

In Iran

  • Consapevolezza e coraggio collettivo: la popolazione, in particolare le giovani generazioni, ha alzato la propria voce con maggiore coraggio. La perdita della paura verso il potere è stata una delle trasformazioni più significative.
  • Rafforzamento del ruolo delle donne: le donne sono state in prima linea nelle proteste, dimostrando di essere la vera forza del cambiamento nella società.
  • Cambiamento del discorso pubblico: valori come la libertà, l’uguaglianza di genere e la dignità umana sono entrati nel dialogo quotidiano delle persone.
  • Rottura dei tabù: temi che prima venivano raramente affrontati nello spazio pubblico, ora sono discussi apertamente e senza censura.

Nei Paesi vicini e nella regione

  • Ispirazione per altri movimenti: i popoli di Paesi confinanti come l’Afghanistan, il Kurdistan iracheno e persino la Turchia hanno tratto ispirazione da questo movimento, facendo sentire la propria voce in modi diversi.
  • Internazionalizzazione dei movimenti femministi regionali: lo slogan «Donna, Vita, Libertà» è ormai non solo uno slogan iraniano o curdo, ma un motto globale per l’uguaglianza e la giustizia.
  • Sovvertimento dell’immagine tradizionale del Medio Oriente: il movimento ha mostrato quanto siano consapevoli, coraggiosi e desiderosi di vero cambiamento i popoli della regione, soprattutto le donne — in netto contrasto con l’immagine stereotipata spesso presentata dai media occidentali.

La condizione delle donne in Iran è un mix di progressi, limitazioni e profonde sfide sociali, politiche e culturali. A seconda dell’ambito che si analizza, il quadro può risultare molto diverso:

Istruzione

  • Negli ultimi decenni le donne iraniane hanno ottenuto notevoli successi nel campo dell’istruzione. Una grande percentuale degli studenti universitari è composta da donne, che in molte discipline (come medicina, scienze di base e arti) superano numericamente gli uomini. Tuttavia, talvolta affrontano ostacoli, sia visibili che nascosti, nell’accesso a certi corsi di studio o professioni.

Occupazione

  • Il tasso di partecipazione economica delle donne è inferiore rispetto a quello degli uomini (in molti dati, meno del 20%).
  • Le donne si trovano di fronte a ostacoli come discriminazioni di genere nell’assunzione, opportunità diseguali di avanzamento professionale e pressioni culturali o familiari.

Leggi e diritti

  • Le leggi civili, penali e familiari in molti casi sono discriminatorie nei confronti delle donne:
  • Il diritto al divorzio spetta principalmente agli uomini.
  • La custodia dei figli è definita in favore del padre o della famiglia paterna.
  • L’età legale per il matrimonio delle ragazze è bassa (13 anni con il consenso del tutore e del tribunale).
  • Il velo obbligatorio è considerato una delle principali limitazioni ai diritti individuali delle donne.
  • Presenza nella politica e nella gestione
  • La presenza femminile nei livelli più alti del potere, come nei ministeri o nelle alte cariche giudiziarie, è molto limitata. Tuttavia, alcune donne svolgono ruoli attivi in ambiti come i consigli municipali, le università e i media.
  • Movimenti sociali e femministi
  • Nonostante tutte le pressioni, le donne iraniane hanno un ruolo importante nei movimenti civili, nelle proteste e nelle attività culturali.
  • Movimenti come “Le ragazze di via della Rivoluzione” o “Donna, Vita, Libertà” dimostrano la consapevolezza e il coraggio delle donne nella lotta per i propri diritti.

(NdR: anche in questa seconda parte dell’intervista l’intelligenza artificiale è stata utilizzata per tradurre, ordinare e schematizzare i contenuti, che sono originali).

Link alla prima parte dell’intervista.

Rayman

1 giorno 18 ore ago