Nel cuore delle colline marchigiane, a pochi chilometri da Urbino, la società Aurora Srl, partecipata da Marche Multiservizi S.p.A., ha progettato una discarica di rifiuti industriali da 5 milioni di metri cubi. Un impianto di proporzioni colossali – oltre 11 volte il volume del Duomo di Milano – che minaccia il Paesaggio, la salute e l’identità ambientale del territorio tra Petriano, Urbino e Vallefoglia.
Il progetto, nato nel silenzio e protetto da clausole di riservatezza, è stato smascherato e osteggiato grazie alla mobilitazione dal basso: comitati spontanei, tecnici, attivisti e cittadini hanno dato vita a un’assemblea permanente capace di informare, contrastare e proporre alternative concrete.
Un doppio segnale istituzionale: il “no” della Provincia e il vincolo paesaggistico.
A seguito di una lunga fase di approfondimento tecnico e di pressione pubblica, la Conferenza dei Servizi convocata dalla Provincia di Pesaro e Urbino ha espresso parere negativo sul progetto, evidenziandone l’incompatibilità con il territorio.
Questo pronunciamento ha segnato un primo importante passo contro la discarica.
Anche grazie alla mobilitazione della cittadinanza, il Comune di Petriano ha modificato il proprio orientamento iniziale, promuovendo la richiesta di un vincolo paesaggistico su tutta l’area coinvolta. Il procedimento, oggi in fase conclusiva presso la Regione Marche, rappresenta un atto formale di tutela e riconoscimento del valore ambientale del Paesaggio collinare marchigiano.
Tuttavia, le recenti osservazioni presentate da Aurora Srl contro il vincolo paesaggistico lasciano presagire ulteriori ostilità legali, in vista della decisiva udienza del TAR di Ancona prevista per l’autunno 2025, dove si discuterà il ricorso contro il parere negativo della Provincia.
“Non è solo una questione di Paesaggio ma di scelte strutturali sbagliate: non si può continuare a trattare i rifiuti come una rendita per pochi e un problema per tutti”.
Le responsabilità sono chiare
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Aurora Srl, società costruita ad hoc, è oggi partecipata da Marche Multiservizi, che ha investito nel progetto denari provenienti anche da fondi pubblici.
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Marche Multiservizi S.p.A., sebbene partecipata dai Comuni, agisce come attore privatistico, senza trasparenza verso la cittadinanza.
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Le istituzioni politiche, salvo rare eccezioni, hanno evitato a lungo di esporsi o hanno oscillato tra silenzi e ambiguità.
Le richieste dell’Assemblea Permanente
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Ritiro immediato e definitivo del progetto di discarica a Riceci.
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Un piano rifiuti equo, moderno e partecipato, che abbia come faro la salute pubblica e sia basato su riduzione, riciclo, responsabilità ambientale e tariffazione puntuale.
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Trasparenza e coerenza da parte delle istituzioni, affinché la gestione dei beni comuni non sia condizionata da logiche speculative.
“Non è solo un no: è una proposta di futuro. Un’alternativa concreta, ambientale, democratica e sostenibile alla gestione opaca dei rifiuti nella nostra provincia.”
Francesco Veterani, portavoce
Assemblea Permanente dei Cittadini Urbino contro la discarica di Riceci