Skip to main content

Aladin: il cielo aperto a tutti

By John Murrell - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=76107098

Aladin è un Astronomical Sky Atlas sviluppato dal CDS (Centre de Données astronomiques de Strasbourg): un atlante celeste interattivo open source che permette di visualizzare immagini astronomiche, sovrapporre cataloghi (Gaia, SDSS, 2MASS e molti altri) e accedere a banche dati scientifiche direttamente dal desktop o dal browser.

Sviluppato dal CDS (Centre de Données astronomiques de Strasbourg), Aladin è un atlante celeste interattivo open source, che consente di visualizzare immagini astronomiche, sovrapporre cataloghi di stelle e galassie, e accedere a enormi banche dati scientifiche. Tutto questo gratuitamente e con la libertà garantita dal software libero.

Aladin è un atlante digitale del cielo che consente di esplorare milioni di oggetti celesti con una mappa interattiva. È disponibile in due edizioni principali:

  • Aladin Desktop: applicazione multipiattaforma (Windows, macOS, Linux) completa e utilizzabile anche offline.

  • Aladin Lite: versione web leggera, subito accessibile da browser e integrabile in pagine web.

Entrambe le versioni si collegano a sorgenti autorevoli come Gaia, SDSS, 2MASS, e a servizi come SIMBAD e VizieR, permettendo di incrociare informazioni, generare mappe personalizzate e confrontare immagini da diversi telescopi e missioni.

Distribuito con licenza GPL, Aladin offre codice ispezionabile e modificabile. La comunità può contribuire, garantendo sostenibilità e qualità nel tempo.

Pieno supporto ai formati e protocolli del Virtual Observatory (FITS, VOTable, HiPS), e integrazione naturale con strumenti liberi come TOPCAT, DS9, Astropy.

Cosa può fare un utente domestico

  • Esplorazione del cielo notturno

  • Naviga tra costellazioni, nebulose e galassie; cerca oggetti per nome (es. “M31”, “Orion Nebula”) o per coordinate.

  • Didattica e divulgazione

  • Crea mappe e percorsi tematici per scuole, associazioni e serate osservative.

  • Analisi e confronto

  • Sovrapponi cataloghi, misura distanze angolari, confronta immagini multi-missione.

  • Usa i tuoi dati

  • Carica file FITS personali e confrontali con i dataset ufficiali.

Installazione e avvio

Download rapido (Linux / macOS / Windows)

Scarica il file Aladin.jar dal sito ufficiale e avvialo con Java:

wget https://aladin.cds.unistra.fr/Aladin.jar
java -jar Aladin.jar
Crea un launcher su Linux (opzionale)
#!/bin/bash
java -jar /percorso/Aladin.jar

Rendi eseguibile con chmod +x aladin.sh e aggiungilo al menu applicazioni.

Guida rapida all’uso

  1. Ricerca oggetti — nella barra in alto inserisci nomi come M31, NGC 7000 o “Orion Nebula” e premi Invio.

  2. Livelli e cataloghi — nel pannello sinistro apri il Server Selector per aggiungere:

    • SIMBAD: schede oggetto

    • VizieR: cataloghi

    • HiPS: immagini multi-risoluzione

  3. Zoom e misure — rotellina per zoom; strumento Distance per misurare separazioni angolari.

  4. Salvataggio — esporta PNG, FITS o VOTable; salva e condividi la sessione di lavoro.

Ambiti di utilizzo

Didattica e divulgazione

Lezioni interattive, serate osservative, percorsi guidati su costellazioni e oggetti del profondo cielo.

Ricerca e citizen science

Compatibile con standard VO; utile per piccole analisi, verifiche e progetti collaborativi.

Arte e creatività

Mappe stellari, poster, installazioni multimediali basate su dati reali.

Osservazione amatoriale

Pianifica sessioni, valuta il campo stellare, annota risultati e confronti.

Risorse utili

RisorsaDescrizione
Sito ufficiale AladinDownload, documentazione, novità.
Manuale Utente (PDF)Guida completa a funzioni e strumenti.
Codice sorgente su GitHubPer contribuire o aprire segnalazioni.
Aladin Lite (web)Versione browser, incorporabile in siti e pagine didattiche.

Aladin è molto più di un atlante: è una finestra aperta sull’universo, costruita con spirito collaborativo e trasparente. Incarna la filosofia del software libero: conoscenza condivisa e strumenti accessibili, perché la scienza — come il cielo — è patrimonio di tutti.