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Verso un'intelligenza artificiale antropocentrica |
L'intelligenza artificiale permea il mondo odierno, ma la sua vera portata rimane ancora da determinare. Questo contenuto si propone di assistere il giurista nell'esplorazione dell'intera complessità dell'intelligenza artificiale, invitando a riflettere se sia ancora appropriato discutere di una prospettiva antropocentrica o se sia necessario riconsiderare concetti finora considerati consolidati, alla luce dei recenti sviluppi tecnologici. |
intelligenza artificiale, antropocentrismo, filosofia del diritto, informatica giuridica, big data, algoritmi, machine learning, diritto alla protezione dei dati, decisioni algoritmiche |
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Comunicare il patrimonio museale : tecnologie digitali per l’esperienza museale dei capolavori del MANN |
La digitalizzazione ha avuto un impatto profondo sul modo in cui rappresentiamo, comunichiamo e dunque gestiamo oggi il patrimonio culturale, sia online che in presenza; contemporaneamente, il sempre più immediato e veloce trasferimento di contenuti audio e video ha reso possibile la produzione di storie più attraenti per il pubblico. Di conseguenza, l’evoluzione delle risorse tecnologiche digitali a disposizione dei narratori ha influenzato la forma delle narrazioni stesse. Le nuove tecnologie multimediali, come gli ipertesti e i materiali grafici ed audiovisivi, possono oggi essere integrate nella narrazione, introducendo concetti innovativi e stimolando l’interesse, dando così vita a nuove culture mediali. Nell’era digitale dello streaming, la fruizione di contenuti audiovisivi è senza precedenti, offrendo opportunità non solo per i creatori ma anche per il pubblico. Questo scenario favorisce la possibilità di offrire contenuti personalizzati, calibrati sulle diverse e specifiche fasce di utenza che caratterizzano l’attuale pubblico interessato ai beni culturali. Tale approccio consente di creare narrazioni su misura, massimizzando l’impatto culturale ed emotivo. A partire dall’ultima decade si è diffuso velocemente una nuova modalità di narrazione denominata digital storytelling, ovvero il narrare in ambiente digitale, una metodologia didattica che si configura come un vero e proprio sistema comunicativo basato sul racconto di storie attraverso i multimedia e che potenzia le capacità espressive e comunicative della tradizionale narrazione attraverso la versatilità delle Information and Communication Technologies (ICT). I fattori di maggior successo che caratterizzano il digital storytelling sono una narrazione che pone al centro il fruitore, al quale vengono rivolte domande attraverso una voce narrante che richiede continuamente una forma di coinvolgimento interattivo, effetti visivi e sonori, una colonna sonora adeguata, immagini di forte impatto emotivo e un ritmo mai noioso nella narrazione. Il progetto “I capolavori del Mann” è dunque nato con l’obiettivo di sperimentare in nuove forme espressive per la comunicazione del patrimonio museale mediante gli strumenti digitali: basato sulle potenzialità del digital storytelling sono stati realizzati circa 30 video educativi che adottano tecniche digitali di rilievo per la digitalizzazione dei beni, della rappresentazione, dell’illustrazione, dell’animazione e del video-editing allo scopo di migliorare l'esperienza del visitatore, rendendola accattivante grazie all’impatto emotivo degli elementi visivi a supporto della narrazione e coinvolgente attraverso l'interazione del pubblico con personaggi disegnati come guide, che pongono domande, incoraggiano l'osservazione, stimolano la formulazione di ipotesi e narrano aneddoti, storie e curiosità sulle opere in modo informale. La scelta dei video come mezzo comunicativo è basata sulla volontà di attivare durante l’esperienza museale in presenza l’apprendimento attivo e il coinvolgimento. Il progetto dei video-tour, da visualizzarsi in presenza di ciascun bene, nel museo, utilizzando il semplice smartphone personale del visitatore, nasce dalla volontà di sviluppare la capacità di osservazione del fruitore. L’utente può dunque osservare i video in prossimità del bene museale, che ne evidenziano graficamente (e mediante animazioni digitali) le forme, le geometrie, le proporzioni e i dettagli iconografici per essere poi in grado di riconoscerli autonomamente sull’opera d’arte. È un percorso di apprendimento prima e poi di scoperta che rafforza e riceve narrazioni mediante il digital storytelling dei video e consolida le nozioni ricevute con l’esperienza fisica ed emotiva dell’osservazione e del riconoscimento consapevole. Con l'obiettivo di garantire l'accessibilità al pubblico più ampio possibile, la progettazione di due percorsi ha preso in considerazione anche i bambini con esigenze speciali, ovvero i piccoli visitatori nati con deficit cognitivi, in particolare disturbi dello spettro autistico, per i quali sono state sperimentate nuove modalità di fruizione in realtà virtuale |
digital storytelling illustrazione, tecnologie digitali, animazione, patrimonio culturale, video-tour, musei, accessibilità, inclusione |
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Segretezza e trasparenza tra politica, arte, digitalizzazione. Dal segretario di lettere alla governamentalità algoritmica |
Il volume raccoglie i contributi di studiosi e studenti che hanno partecipato all’insegnamento di Filosofia Politica per il corso di studi magistrale in Filosofia del Dipartimento di Studi Umanistici della Università “Federico II” e alla sperimentazione didattica che ne è seguita. Le sfide e i problemi inediti cui sono sottoposti i sistemi democratico-costituzionali sono all’origine della scelta del programma di lavoro, dedicato ai temi della segretezza e della trasparenza democratica. Nei diversi ambiti del governo e dell’amministrazione, infatti, il ricorso alla segretezza e la ricerca della trasparenza e dellavisibilità/misurabilità politica hanno assunto un’importanza sempre maggiore. Il corso si è dunque posto l’obiettivo di illustrare i principali nuclei storici e concettuali che, a partire dalle riflessioni sulle arti del governo e attraverso l’analisi dei percorsi della sovranità, sono giunti a definire gli elementi fondativi di quella misura costituzionale tra segretezza e trasparenza che condiziona i regimi democratici contemporanei, in modo da rintracciare gli elementi di tensione che la attraversano. L’ipotesi è che, non solo il governo pubblico della segretezza rappresenti una tra le principali sfide della democrazia, ma anche la trasparenza si presenti con l’opacità tipica della segretezza. In tal senso, oggi il lessico e la grammatica della politica democratica sono messi in questione e richiedono uno sforzo di ripensamento di quella misura che la modernità ha predisposto, ma che la nostra attualità sembra aver messo in crisi. |
Segretezza, Trasparenza, Segreto, democrazia, Arti di governo |
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Il diritto all'oblio e la gestione delle informazioni della società iperconnessa |
La tesi di dottorato è relativa al diritto all'oblio nella società iperconnessa. L'autore affronta il tema con una approccio multidisciplinare, analizzando problemi relativi alla gestione dei processi di memorizzazione propri di Internet. |
diritto, internet |
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Normalizzazione del bordello senza muri. L'oscenità virale tra arte, moda e social network |
Il progetto di tesi nasce dalla volontà di far luce sul rapporto tra il medium fotografico e la nozione di nuova oscenità, teorizzata e disseminata nei suoi scritti da Jean Baudrillard. Nozione che – se intesa nell’accezione proposta dal filosofo francese, ovvero l’oscenità del visibile, del troppo visibile, del più visibile del visibile – ben si adatta a dettagliare i concetti di trasparenza e di visibilità peculiari della società attuale, costantemente impegnata nel mettere a nudo se stessa attraverso i social media in nome della cosiddetta ideologia della post-privacy. Incoraggiando una continua violazione della sfera del segreto, tale ideologia favorirebbe, infatti, la progressiva diminuzione dello scarto tra ciò che può essere reso di dominio pubblico e ciò che invece, tradizionalmente, sarebbe dovuto appartenere all’ambito del privato. Un andamento generale della cultura, quello appena delineato, che si è imposto capillarmente a cavallo di millennio, accelerato dalla nascita del World Wide Web, del quale la fotografia riesce a farsi promotrice oltre che sommo interprete, contribuendo – anche in virtù di un’innovata condizione tecnologica– al compimento della visibilità e della trasparenza totale. Nel corso della trattazione, la nozione “aggiornata” di osceno sarà, dunque, assurta a strumento euristico utile a tracciare gli svolgimenti paralleli della pratica fotografica nei campi delle arti visive, della moda e dei social media, in un arco temporale che va dall’inizio degli anni Novanta a oggi. Uno strumento attraverso cui connettere autori di riferimento, rileggerne alcuni e candidarne di nuovi tra quanti, allargando il “campo del fotografabile” teorizzato da Pierre Bourdieu, profanano la soglia del privato e portano alla ribalta i risvolti banali e ordinari della quotidianità, fino a quelli intimi, tragici, inquietanti, perturbanti o addirittura nefandi, favorendo così la concretizzazione di quel “bordello senza muri” che secondo Marshall McLuhan è il mondo nell’età fotografica. |
social network, fotografia |
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L'intelligenza collettiva al tempo delle piattaforme digitali. Il modello del formicaio: implicazioni pedagogiche e alternative possibili |
Questa tesi propone una riflessione sulle implicazioni pedagogiche delle modalità attraverso cui le piattaforme digitali producono conoscenze. In particolare il discorso si concentra sul concetto di intelligenza collettiva e sui modi in cui esso viene reinterpretato nei contesti digitali. Attualmente la maggioranza delle piattaforme digitali tende a sviluppare un modello di intelligenza collettiva definibile come “formicaio”: al suo interno la priorità è data all'elaborazione centralizzata dei dati, alla quale le persone contribuiscono senza avere consapevolezza del funzionamento complessivo del sistema, come le formiche all'interno di un formicaio. Gli scopi dell'intelligenza collettiva così intesa non comprendono la crescita personale degli individui né il loro apprendimento: l'obiettivo è unicamente quello di perfezionare le conoscenze detenute da chi controlla la piattaforma. Il modello del formicaio presenta implicazioni pedagogiche altamente problematiche. In primo luogo, esso appare in contrasto con un'educazione volta a promuovere lo sviluppo del pensiero critico negli studenti, poiché quest’ultima si basa sul presupposto che le persone siano, almeno in parte, autonome e capaci di scegliere per sé stesse, mentre il formicaio si fonda su una concezione dell’essere umano di derivazione comportamentista, secondo cui le persone sono considerate primariamente come organismi manipolabili. In secondo luogo, il formicaio appare fortemente in tensione con i presupposti dell’educazione democratica, secondo cui è necessario fornire un’educazione di qualità all’intera cittadinanza: al contrario, per garantire il funzionamento del formicaio appare sufficiente investire sull’educazione riservata ad una élite di individui destinati alla gestione delle piattaforme digitali, trascurando o destinando solo scarse risorse al resto della popolazione. Ciò suscita un interrogativo fondamentale: è possibile realizzare forme di intelligenza collettiva “a misura di essere umano”, che abbiano come priorità la crescita e la valorizzazione degli individui e delle comunità, oppure i moderni processi di burocratizzazione e specializzazione del sapere conducono inevitabilmente ad una diffusione sempre maggiore del modello del formicaio? |
pedagogia, piattaforme digitali |
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Disturbi dell'informazione, nuovi media e libertà di manifestazione del pensiero |
L’elaborato affronta il tema della massiccia diffusione di disinformazione tramite internet sotto il profilo del diritto costituzionale, nell’ottica di indagare se le dimensioni del fenomeno richiedano l’elaborazione di principi e soluzioni nuove ovvero se i paradigmi costituzionali enucleati dalla tradizione costituzionalistica con riferimento alla libertà d’espressione forniscano gli strumenti sufficienti per un intervento efficace. In tale ottica, il lavoro premette una ricostruzione del fenomeno della disinformazione nel tentativo di individuare il perimetro socio-cognitivo e tecnologico entro cui la medesima prolifera, descrivendo gli elementi che distinguono l’informazione diffusa dai nuovi media rispetto a quella veicolata dai media mainstream. Ciò premesso, lo studio passa a delineare lo “statuto costituzionale” del falso, indagando la rilevanza che la menzogna assume sotto il profilo costituzionale nel suo rapporto con la libertà di manifestazione del pensiero negli ordinamenti interno, europeo e statunitense. L’analisi prosegue poi con l’esame delle politiche di contrasto alla disinformazione introdotte da singoli Stati (prevalentemente Germania, Francia e Italia), Unione europea, e piattaforme, con l’obiettivo di mettere in luce vantaggi e limiti dei modelli di eteroregolamentazione, coregolamentazione e autoregolamentazione. Da ultimo, l’elaborato scompone alcune delle azioni e misure passate in rassegna e le analizza con la lente d’ingrandimento della libertà di manifestazione del pensiero, ordinandone i contenuti secondo la specifica propensione a comprimere la libertà d’espressione. L’indagine si conclude con alcuni brevi spunti conclusivi che evidenziano l’esigenza, in base ai principi costituzionali analizzati, che eventuali interventi normativi siano se del caso volti alla regolazione delle piattaforme, ovvero dei “contenitori”, lasciano i contenuti al libero scambio delle idee. |
informazione, media, diritto |
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Diritti d’autore e licenze aperte |
Non è necessario cedere in via esclusiva tutti i diritti d’autore per pubblicare i propri lavori di ricerca. I diritti d’autore di natura patrimoniale possono essere trasferiti singolarmente, in modo non esclusivo e per un tempo determinato. E’ fondamentale scegliere editori che consentano ai ricercatori di mantenere la titolarità sui propri lavori di ricerca e ne consentano la distribuzione con licenze aperte che ne permettano il riuso etico come le Creative Commons. |
licenze, diritto d'autore |
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Manuale di Kdenlive |
La guida completa per padroneggiare uno dei software di video editing più potenti e versatili, open-source e gratuito! KDenlive è un editor video non lineare (NLE) ricco di funzionalità, adatto sia a principianti che a professionisti. Con questo manuale, scoprirai come:
Che tu sia un videomaker alle prime armi o un utente esperto, questo manuale ti accompagnerà passo dopo passo per sfruttare al massimo le potenzialità di KDenlive. |
video editing, guide e manuali |
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Autodifesa delle mail contro la sorveglianza |
Dopo le rivelazioni fatte da Snowden sui programmi di sorveglianza di massa portati avanti da NSA e da altri servizi di intelligence occidentali, è aumentato l'interesse delle persone nella difesa della privacy e delle comunicazioni private. Per offrire una breve ma chiara panoramica sui problemi legati alle comunicazioni via mail abbiamo preparato un volantino che spiega anche come ovviare ad alcuni problemi di sicurezza tramite il programma di crittografia GnuPG. Inoltre questo volantino spiega il concetto di "backdoor" ed il motivo per cui il software utilizzato nell'ambito della sicurezza dovrebbe essere Software Libero. Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ |
GnuPG, sicurezza informatica, posta elettronica |