‘’La pace è un processo. La pace prima la si pensa e poi la si fa.’’ Su questi binari si è svolta la riflessione di Arianna Arisi Rota nel presentare il suo libro “Pace” (Il Mulino, 2024), lunedì 28 aprile al quarto incontro di EireneFest Bergamo.
Arianna Arisi Rota, docente di storia delle rivoluzioni del mediterraneo nell’Ottocento e History of Diplomacy all’Università di Pavia, ha ripercorso i vari capitoli del libro snocciolando il “dietro le quinte” dei processi che portano la pace tra nazioni in guerra. L’autrice ci ha offerto un’alfabetizzazione ad alcune tecniche di negoziazione e di come le parti arrivano a stringere accordi di pace. Non una pace come interruzione tra due guerre, ma una pace che possa essere un orizzonte perenne a cui tendere e che tocca a ciascuno di noi presidiare, partendo proprio dal nostro rapporto con il conflitto e da come ci relazioniamo con gli altri.
L’incontro ha offerto piste di lavoro per ciascuno di noi dentro uno sguardo duplice, uno verso il micro, dentro alle relazioni nelle comunità e uno verso il macro, in ciò che succede negli organi di governo delle nazioni, in ciò che spesso non si vede e dove il più delle volte si raggiungono importanti traguardi che portano ad una pace reale.
Ci si è soffermati inoltre sul tema dei paesaggi emotivi e di come la condizione di guerra e precarietà influenza drasticamente la prospettiva civica di un paese e di quanto sia urgente continuare ad allenarsi al pacifismo come gestione creativa del conflitto, a partire proprio da quello relazionale, fino ad usare l’immaginazione nella risoluzione pacifica di conflitti armati, perché come ci ha ricordato l’autrice, nel dramma di una guerra anche un grammo di pace può fare la differenza.
L’incontro è stato coordinato da Simone Pezzotta, coordinatore dell’Area Cultura delle ACLI di Bergamo.