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“IoRampo”: come una rampa in alluminio omologata può rendere la città più accessibile

In Italia, l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati aperti al pubblico è un obbligo normativo sancito da diverse leggi e regolamenti, con l’obiettivo di garantire che tutti possano accedere agli spazi pubblici in modo sicuro e più autonomo possibile, senza limitazioni dovute a barriere fisiche. Ma, come spesso accade, le leggi nel nostro Paese sono destinate a restano sulla carta. C’è una legge che dal 1986, da quasi quant’anni, impone ai Comuni di adottare il PEBA, il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, ma sono ancora tanti, troppi gli Enti locali che tuttora risultano essere “fuorilegge”: https://www.pressenza.com/it/2023/06/sulle-barriere-architettoniche-la-maggior-parte-dei-comuni-continua-ad-essere-fuorilegge/. Non mancano neppure le agevolazioni per i contribuenti che effettuano interventi per eliminare le barriere architettoniche, come per esempio il Bonus Barriere Architettoniche: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/eliminazione-delle-barriere-architettoniche.

Tuttavia, si continua a fare ancora molta fatica nelle nostre città ad eliminare le barriere architettoniche, sia in ambito pubblico che privato. Basti pensare a ciò che accade nelle nostre scuole, ove l’accessibilità mostra ancora significative criticità, con solo il 41% degli edifici pienamente fruibili per studenti con disabilità motoria. Un report dell’ISTAT evidenzia come solo il 12% delle scuole abbia realizzato lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche nell’ultimo anno scolastico. E così, nonostante leggi, obblighi e agevolazioni, permangono barriere architettoniche nelle nostre scuole (come in tantissime altre strutture pubbliche), a partire dall’assenza di ascensori adeguati (50% delle scuole) e servo scala interni (37%). Per non parlare della situazione critica dei supporti senso-percettivi: solo il 17% degli istituti dispone di segnalazioni visive per studenti con problemi uditivi, mentre appena l’1% è dotato di mappe a rilievo e percorsi tattili per non vedenti o ipovedenti. Per fortuna non mancano pregevoli iniziative, come quella di un gruppo di persone con e senza disabilità che hanno deciso di cambiare le cose, contribuendo a rendere accessibili i negozi. Un team che unisce competenze in accessibilità universale, design inclusivo, comunicazione e marketing, lavorando a stretto contatto con istituzioni e partner del settore sociale e associativo e credendo, soprattutto, che ogni attività aperta al pubblico debba essere un luogo accessibile e accogliente per chiunque, ha dato vita al progetto  IoRampo, un progetto di inclusione, rendendo la propria attività commerciale più accogliente e dimostrando attenzione alle esigenze di tutti i clienti. Con IoRampo, ogni gradino superato diventa così un passo verso una società più giusta e inclusiva.

Ma come funziona #IoRampo? Un “Ambasciatore dell’Accessibilità” che opera per il progetto effettua una valutazione del negozio per individuare la soluzione più adatta. Una volta scelta la rampa più idonea, questa viene consegnata e può essere utilizzata immediatamente senza necessità di permessi o interventi strutturali. In pochi passi, il negozio diventa accessibile. L’iniziativa propone soluzioni concrete, pratiche e rapide: grazie ad una rampa in alluminio omologata ogni attività commerciale viene resa aperta al pubblico ‘’visitabile’’ secondo la normativa vigente. Ma c’è molto di più! IoRampo non si limita alla fornitura delle rampe, ma pubblicizza, racconta e valorizza l’impegno di ogni esercizio commerciale che sceglie di diventare inclusivo. Ogni nuova installazione è una storia che viene promossa  e raccontata attraverso la piattaforma del progetto e i social media, offrendo visibilità e riconoscimento a quei luoghi che scelgono di accogliere ogni persona senza limitazioni. Attraverso la piattaforma di IoRampo, ognuno potrà conoscere in tempo reale quale attività commerciale vicino a lui è accessibile decidendo, pensate un po’, di diventarne cliente perché può finalmente fruire di quel luogo. Una rampa in alluminio omologata, portatile e configurabile per superare dislivelli fino ad un massimo di circa 50 cm, senza la necessità di permessi o interventi strutturali permanenti, contribuisce a rendere parti di  città inclusive e accessibili a tutti. Il progetto IoRampo si basa integralmente sui principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006 (ratificata dal parlamento italiano con la Legge 3 marzo 2009, n. 18). Il progetto IoRampo punta all’accomodamento ragionevole, introdotto con l’art. 2, comma 4, della Convenzione ONU: “modifiche e adattamenti necessari ed appropriati che non impongano un onere sproporzionato o eccessivo adottati, ove ve ne sia necessità in casi particolari, per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali”, in modo da trasformare con estrema facilità gli spazi pubblici e commerciali in luoghi realmente inclusivi, dove ogni persona possa accedere senza difficoltà. 

Ogni mese IoRampo celebra i suoi collaboratori che si sono distinti per il loro impegno nell’abbattere le barriere architettoniche e rendere le proprie città più inclusive. Nella rubrica “L’ambasciatore dell’accessibilità del mese” del sito del progetto, vengono raccontate le sfide affrontate, le conquiste raggiunte e tutte le avventure che hanno reso possibile la creazione di nuovi spazi accessibili. 

Qui per scoprire come funziona il progetto, come ricevere la rampa e come entrare a far parte di IoRampo: https://iorampo.com/cosa-e-iorampo/

Qui per approfondire: https://iorampo.com/

Giovanni Caprio

Fonte
https://www.pressenza.com/it/feed/