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Proteste per gli attacchi agli immigrati e retate continuano in tutti gli Stati Uniti

A Los Angeles il procuratore federale ha annunciato mercoledì le accuse penali contro due manifestanti e ha minacciato di perseguire altre persone che stavano esercitando il loro diritto di protesta.

“Questi sono solo i due casi che siamo riusciti a incriminare. Stiamo esaminando centinaia di persone. Abbiamo video. L’FBI sta raccogliendo video. Stiamo raccogliendo immagini delle bodycam e dei social media. Stiamo raccogliendo tutto” ha dichiarato Bill Essayli.

Le proteste contro gli attacchi agli immigrati stanno prendendo piede in tutti gli Stati Uniti e hanno colpito almeno 35 città. Nello Stato di Washington, in seguito alle proteste mercoledì il sindaco di Spokane ha imposto un coprifuoco in tutta la città.

Continuano anche le retate. In Nebraska, decine di persone sono state arrestate in un impianto di produzione di carne a Omaha.

Un giudice federale ascolterà oggi la richiesta della California di limitare la presenza della Guardia Nazionale e dei Marines inviati da Trump a Los Angeles alla protezione degli edifici federali. Le truppe della Guardia Nazionale sono state coinvolte nell’arresto di civili e hanno accompagnato gli agenti dell’immigrazione nei loro raid a Los Angeles, provocando paura e caos in tutta la città. Mercoledì le proteste della comunità sono proseguite per il sesto giorno. Il centro di Los Angeles è rimasto sotto coprifuoco per la seconda notte di fila.

Le famiglie arrestate durante le retate dell’ICE a Los Angeles sono state tenute in scantinati con accesso limitato a cibo e acqua e alcuni detenuti sono stati trasferiti fuori dallo Stato, in Texas, poiché le strutture locali non erano preparate all’aumento di nuovi detenuti. I parenti dei rapiti dicono di non avere idea di dove siano stati portati i loro cari o delle loro condizioni.

“Siamo angosciati e non sappiamo dove sia. Non siamo riusciti a trovarlo e questo è ingiusto. Vorremmo giustizia per lui. E vorremmo vivere senza la paura continua di venire arrestati” si è sfogata Kimberly Hernández, il cui padre è scomparso dopo un raid nell’autolavaggio in cui lavorava.

 

 

Democracy Now!

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