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USA

Los Angeles, coprifuoco, 4.700 militari e proteste contro le politiche migratorie di Trump

A cinque giorni dall’inizio delle proteste contro le politiche migratorie, la situazione a Los Angeles sembra infiammarsi ogni ora che passa. Ieri, martedì 10 giugno, la sindaca Karen Bass ha introdotto il coprifuoco nel centro cittadino, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inviato ulteriori 2 mila membri della Guardia Nazionale nella città californiana, insieme a 700 marines, portando così a 4.700 il numero di militari che ora presidiano la città – teoricamente, col solo compito di proteggere gli uffici governativi, non di svolgere azioni di polizia.

Proteste per gli attacchi agli immigrati e retate continuano in tutti gli Stati Uniti

A Los Angeles il procuratore federale ha annunciato mercoledì le accuse penali contro due manifestanti e ha minacciato di perseguire altre persone che stavano esercitando il loro diritto di protesta.

“Questi sono solo i due casi che siamo riusciti a incriminare. Stiamo esaminando centinaia di persone. Abbiamo video. L’FBI sta raccogliendo video. Stiamo raccogliendo immagini delle bodycam e dei social media. Stiamo raccogliendo tutto” ha dichiarato Bill Essayli.

“Vi uccideremo”: sceriffo della Florida minaccia i manifestanti in vista delle proteste anti-Trump in tutta la nazione

Proteste in difesa delle comunità di immigrati contro le incursioni dell’ICE si sono svolte in città di tutti gli Stati Uniti, tra cui New York, Seattle, Chicago, Austin, Las Vegas, Madison e Washington.

“Stanno portando qui le truppe. Stanno facendo intervenire l’ICE. La gente ha paura, ma sono loro che dovrebbero avere paura, perché noi, come comunità, possiamo fare la differenza” ha dichiarato J.C. Casteneta, uno degli organizzatori delle proteste a San Antonio..

No Kings Day: 11 milioni di persone manifestano contro Trump in tutti gli Stati Uniti

Nonostante la pioggia, la mobilitazione lanciata dal Movimento 50501 (50 proteste, 50 Stati, un movimento) sabato 14 giugno, nel giorno del compleanno di Donald Trump e di una parata militare a Washington,  costata 45 milioni di dollari, per celebrare il 250° anniversario della nascita dell’esercito americano ha avuto pieno successo, con proteste pacifiche in tutto il Paese contro le politiche migratorie del presidente e in difesa della democrazia. In compenso la parata voluta da Trump ha visto gli spalti semivuoti.

Fermiamo lo stato di Israele e gli USA – fermiamo la guerra

L’aggressione decisa dal governo di Israele contro l’Iran è partita nella notte fra il 12 e il 13 giugno. La scusa è impedire all’Iran di avere la bomba atomica.

Domenica 15 giugno era prevista una nuova riunione fra i delegati del governo dell’Iran e del governo USA per arrivare ad un accordo su questo problema; questo è un attacco alla trattativa, verso cui il primo ministro israeliano si è sempre mostrato contrario.