La sicurezza è diventata una componente essenziale del benessere e della qualità della vita degli italiani, che vogliono sentirsi liberi di vivere la propria quotidianità senza timori né preoccupazioni eccessive e senza correre il rischio di incorrere in eventi spiacevoli che possano mettere a repentaglio la loro incolumità. Se, come dice Freud, “l’umanità ha sempre barattato un po’ di felicità per un po’ di sicurezza”, bisogna allora adoperarsi affinché l’insicurezza e il conseguente senso di allarme non prendano il sopravvento e non originino comportamenti quotidiani ispirati alla rinuncia e alla chiusura, piuttosto che alla apertura e alla partecipazione, con il risultato di avere una società forse meno allarmata, ma sempre più triste e sempre più isolata. E anche se i reati continuano a diminuire (https://www.pressenza.com/it/2025/08/i-reati-in-calo-contraddicono-il-decreto-sicurezza/), gli italiani si sentono insicuri: il 75,8%, che sale all’81,8% tra le donne, afferma che negli ultimi 5 anni girare per strada è diventato più pericoloso e il 67,3% delle donne ha paura quando torna a casa di sera o di notte. La paura condiziona la vita degli italiani al punto che quasi 4 cittadini su 10 (38,1%) hanno rinunciato ad uscire per timore che gli capitasse qualcosa di grave. È quanto emerge dal 1° Rapporto Univ-Censis “La sicurezza fuori casa”.
Si tratta di una percezione che con ogni probabilità è alimentata e gonfiata, sottolineano i ricercatori del CENSIS, dalla centralità che il tema della sicurezza ha nell’attuale dibattito pubblico nonché dall’eco mediatica che hanno taluni fatti di sangue che riempiono le cronache per giorni, mesi e talvolta anni sino a diventare dei veri e propri case oggetto di documentari e serie televisive. Tanto rumore porta con sé inevitabilmente il rischio di acuire la percezione collettiva dell’intensità della diffusione dei fenomeni criminali e la paura di rimanerne vittima. Le donne hanno più paura degli uomini, una paura giustificata dal fatto che una serie di reati che vengono declinati prevalentemente al femminile sono tutti in crescita: tra questi, le violenze sessuali, che nel 2024 sono state 6.587, in aumento del 34,9% negli ultimi cinque anni. Del resto, il 25,6% delle donne intervistate dichiara di aver subito almeno una molestia sessuale, il 23,1% uno scippo oppure un borseggio e il 29,5% è stata seguita per strada da uno sconosciuto (https://www.censis.it/sites/default/files/downloads/SintesiUNIV-CENSISdef_0.pdf). Secondo un rapporto dell’ISTAT, circa il 30% delle donne ha subito molestie in luoghi pubblici, tra cui la strada, i mezzi di trasporto e i locali pubblici. Una realtà che troppe donne conoscono fin dalla giovane età. La strada e i luoghi pubblici non sempre quindi sono luoghi sicuri, soprattutto per le donne.
Per questo, DONNEXSTRADA, un’Associazione non profit che si occupa di violenza contro le donne e sicurezza in strada (https://donnexstrada.org/), da qualche anno promuove il progetto Punti Viola con l’obiettivo di creare luoghi sicuri per le persone. Per luoghi sicuri si intende qualsiasi esercizio commerciale aperto al pubblico, sensibilizzato e formato contro la violenza di genere e per la sicurezza in strada delle persone. L’obiettivo generale è quello di attivare il singolo cittadino nel contrastare la violenza partendo proprio dal territorio e dalla costruzione di una rete che possa sostenere le vittime. Un Punto Viola di DonneXStrada è quindi un luogo di riferimento nel territorio, che ha la sensibilità e gli strumenti per accogliere la persona nelle diverse situazioni di difficoltà. Attualmente sono stati attivati i primi 800 punti viola di DonneXStrada. La gestione, il coordinamento ed il monitoraggio di ogni fase del progetto per l’attivazione dei punti viola vengono svolte dal team DONNEXSTRADA e da ricercatrici specializzate, mentre la selezione e la formazione del personale del locale commerciale viene svolta da avvocati e psicologi esperti in violenza di genere. Un altro interessante progetto di DONNEXSTRADA è Safe Taxi, che ha come fine la creazione di taxi sicuri per le persone. Un Safe Taxi è quindi un taxi di riferimento nel territorio, che ha la sensibilità e gli strumenti per accogliere la persona nelle diverse situazioni di difficoltà.
Qui per verificare i Punti Viola attivi: https://donnexstrada.org/punti-viola/.