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Software Libero nel Mondo - Episodio 1 - ONU

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ONU

Quando si parla di Software Libero, spesso si pensa a comunità di sviluppatori indipendenti, piccole associazioni o singoli appassionati. In realtà, il software libero è oggi al centro di scelte tecnologiche strategiche di organismi internazionali di primissimo livello. Uno dei casi più emblematici è quello delle Nazioni Unite (ONU), che hanno riconosciuto nell’adozione di soluzioni aperte un valore politico, economico e culturale.

L’ONU è composta da decine di agenzie specializzate che operano nei settori più diversi: dalla salute all’agricoltura, dall’educazione alla cooperazione internazionale. Tutte hanno in comune l’esigenza di ridurre i costi, assicurare interoperabilità tra sistemi diversi e garantire trasparenza nei processi decisionali e nei dati raccolti.

Ecco i principali motivi che spingono l’ONU verso il Software Libero:

  1. Indipendenza tecnologica
    Non legarsi a fornitori unici di software proprietario significa garantire sovranità digitale e libertà di scelta tecnologica, soprattutto per i Paesi membri meno sviluppati.

  2. Risparmio economico
    I costi di licenza proprietaria, su scala ONU, si tradurrebbero in miliardi di dollari. Il Software Libero permette di reinvestire risorse in progetti umanitari e di sviluppo sostenibile.

  3. Trasparenza e fiducia
    Un codice aperto può essere verificato da chiunque, riducendo i rischi di backdoor, manipolazioni e controlli occulti. Questo è fondamentale in ambiti delicati come la salute pubblica o la raccolta di dati ambientali.

  4. Collaborazione globale
    Gli strumenti liberi possono essere adattati, tradotti e condivisi fra Paesi diversi, senza barriere linguistiche o economiche. Questo stimola cooperazione e sviluppo locale.


Dove viene usato il Software Libero nelle agenzie ONU

🔹 UNESCO (Educazione, Scienza e Cultura)
L’UNESCO promuove attivamente l’uso del Software Libero nei sistemi educativi. La logica è semplice: il sapere deve essere accessibile a tutti, senza barriere economiche o tecnologiche. Negli ultimi anni ha sostenuto progetti di digitalizzazione e piattaforme educative basate su strumenti open source, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

🔹 UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo)
Il Programma di Sviluppo ONU finanzia soluzioni tecnologiche libere per aiutare governi locali a modernizzare la pubblica amministrazione, migliorare la gestione dei dati e promuovere start-up innovative nei settori sociali.

🔹 WHO/OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)
La raccolta e l’analisi dei dati sanitari globali sarebbe impensabile senza strumenti interoperabili. L’OMS utilizza software libero per piattaforme di monitoraggio delle epidemie, database aperti e strumenti di analisi epidemiologica.

🔹 FAO (Alimentazione e Agricoltura)
La FAO gestisce banche dati gigantesche su risorse agricole, alimentari ed ambientali. Molti di questi sistemi sono basati su software libero, garantendo accesso anche a Paesi con risorse economiche ridotte e senza dipendenza da licenze onerose.

🔹 OICT (Ufficio ONU per le Tecnologie Informatiche e della Comunicazione)
È la “cabina di regia” digitale dell’ONU. L’OICT spinge per l’adozione di standard aperti e software libero come strumenti per migliorare sicurezza informatica, interoperabilità tra le agenzie e ottimizzazione delle risorse.


Impatti concreti: numeri e scenari

  • Risparmio economico stimato: diversi studi indipendenti (inclusi quelli della Commissione Europea) mostrano che l’uso di software libero può ridurre i costi del 30–40% rispetto alle soluzioni proprietarie. Applicato su scala ONU, significa centinaia di milioni di dollari all’anno liberati per missioni umanitarie.

  • Capacità di adattamento locale: nei Paesi del Sud del mondo, adattare un software libero (per lingua, alfabetizzazione o esigenze specifiche) costa infinitamente meno che acquistare e mantenere licenze di software proprietario.

  • Sicurezza strategica: le agenzie ONU che trattano dati sensibili (sanità, ambiente, diritti umani) non possono permettersi di dipendere da software proprietario sviluppato da aziende private, spesso legate a interessi geopolitici.


L’ONU come modello globale

La scelta dell’ONU di adottare il Software Libero è politica prima ancora che tecnica. Significa affermare che la conoscenza deve essere condivisa e che le infrastrutture digitali devono servire all’umanità nel suo insieme, non agli interessi di pochi.

Per chi crede nella cultura libera, questo è un segnale fortissimo: se persino un organismo internazionale che rappresenta 193 Paesi ritiene strategico il Software Libero, vuol dire che non si tratta di un’alternativa marginale, ma di un pilastro per il futuro.
Il caso ONU ci mostra come il Software Libero sia ormai parte integrante delle strategie di governance globale. Risparmio, sicurezza, indipendenza, condivisione: valori che non appartengono solo al mondo informatico, ma al cuore stesso della missione delle Nazioni Unite.