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Israele

Secondo i dati dell’intelligence israeliana, solo un detenuto su quattro di Gaza è un combattente

A maggio Israele aveva arrestato 6.000 persone in base alla sua legge sui “combattenti illegali” che consente la detenzione a tempo indeterminato senza accusa o processo, come dimostrano i dati ufficiali rilasciati dopo alcuni ricorsi legali. Di questi, però, solo un detenuto su quattro risultava identificato come combattente dall’intelligence militare israeliana.

Messaggio di Combatants for Peace sull’attentato dell’8 settembre a Gerusalemme

La mattina di lunedì 8 settembre a Gerusalemme sei israeliani sono stati uccisi in un attacco violento, così come i due attentatori palestinesi. Inviamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie e condanniamo tutti gli atti di violenza. Ogni spargimento di sangue ci allontana dal futuro che tutti meritiamo. La violenza, che sia compiuta da individui, eserciti o governi, non fa che perpetuare un ciclo infinito di dolore.

Gaza City, MSF: “Offensiva israeliana è una condanna a morte per un milione di palestinesi”

È semplicemente impossibile costringere 1 milione di persone – tra cui centinaia di pazienti in condizioni critiche e di neonati – ad abbandonare Gaza City per trasferirsi in aree sovraffollate e prive di risorse nel centro e nel sud della Striscia, avverte Medici Senza Frontiere (MSF). Si tratterebbe, a tutti gli effetti, di una condanna a morte per 1 milione di palestinesi.

Lettera contro il genocidio a Gaza

La Federazione Internazionale dei Partiti Umanisti denuncia il genocidio del popolo palestinese per mano di Israele e dei suoi alleati ed esorta la comunità internazionale ad agire concretamente contro questa sistematica e massiva violazione del diritto alla vita e alla pace.

È giunto il momento di abbandonare le illusioni del passato e riconoscere che gli Accordi di Oslo sono falliti e che Israele ha deciso di rifiutare l’attuazione pacifica della soluzione dei “Due Stati”.

Presidio davanti alla sede della Leonardo a Roma

Diverse centinaia di persone sono arrivate in corteo, dopo una trattativa con la questura, fin davanti al cancello della Leonardo spa, la nota industria di armamenti a partecipazione statale, ex Finmeccanica. Il presidio era organizzato dal Coordinamento romano di Stop Rearm Europe, composto da oltre 70 associazioni, movimenti e partiti, per chiedere lo stop immediato alla vendita di armi da parte dell’azienda italiana a Israele e per sostenere la Global Sumud Flotilla.

L’annessione mette in pericolo la sicurezza e la democrazia di Israele

Il 19 maggio 2020 J-Link, insieme a 50 organizzazioni ebraiche provenienti da 17 Paesi, rivolse un appello  a Israele affinché evitasse il tragico errore di annettere i territori palestinesi occupati. J-Link si fa portavoce di valori coerenti con il nostro impegno per la sicurezza di Israele come Paese democratico, che tutela i diritti di tutti i suoi cittadini e rispetta il diritto internazionale. In quell’occasione  accogliemmo con favore l’abbandono dei progetti di annessione a favore dei trattati di cooperazione regionale noti come Accordi di Abramo.

Charlie Kirk, un omicidio perfetto?

Charlie Kirk, 31 anni – influencer cofondatore dell’organizzazione giovanile conservatrice d’estrema destra Turning Point Usa (Tpusa), cristiano evangelico integralista e grande propagandista di Trump – è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco durante un raduno il 10 settembre in una università dello Utah.  Mentre era sul palco è stato colpito da un proiettile che lo ha raggiunto al collo. Trasportato in ospedale è morto poco dopo.

Appello di Suor Giovanna per Gaza

Riprendiamo l’appello lanciato un mese fa, ma purtroppo ancora attualissimo, dalla comunità della Piccola Famiglia dell’Annunziata di Ma’in, vicino al confine con la Cisgiordania.

Appello al cuore di tutti i fratelli e le sorelle

Perdonatemi se vi scrivo ancora — è la terza volta. Ma lo faccio con il cuore sempre più pesante. Le notizie che arrivano sono ogni giorno più dolorose, più atroci.

Ieri sera Netanyahu ha approvato un nuovo attacco su Gaza, per “distruggere tutto”.

Io non ce la faccio più a restare ferma.

La Global Sumud Flotilla salpa dall’Italia, dalla Tunisia e dalla Grecia per riunirsi in acque internazionali

La Global Sumud Flotilla (GSF) ha iniziato la tappa finale del suo viaggio storico per contribuire a rompere l’assedio illegale di Israele su Gaza. Ieri, 18 barche sono salpate da Catania, Italia. Decine di altre partiranno oggi e domani dalla Tunisia e dalla Grecia e l’intera flotta si riunirà presto in acque internazionali per proseguire insieme verso Gaza.