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Attivisti della Madleen arrestati in Israele: 4 rilasciati ed espulsi e 8 detenuti

Alle 14:30 di oggi, martedì 10 giugno, la Freedom Flotilla Coalition ha diffuso la notizia che alcuni membri del gruppo sono stati rilasciati ed espulsi da Israele e altri sono ancora imprigionati nel carcere di Ramla e verranno giudicati da un tribunale israeliano.

A tutti i 12 catturati a bordo della Madleen era stata offerta l’opzione di firmare il consenso all’espulsione immediata, o di venire trattenuti in Israele per essere sottoposti al processo in merito all’accusa loro rivolta dalle autorità dello Stato, cioè di essere entrati illegalmente nella sua giurisdizione.

Eppure l’imbarcazione battente bandiera inglese che era diretta a Gaza per consegnare un carico di cibo e medicinali è stata assaltata e sequestrata dalla Marina Militare israeliana mentre navigava nelle acque internazionali del Mediterraneo.

A testimoniarlo è anche Francesca Albanese, giurista specializzata in diritto internazionale e diritti umani e relatrice all’ONU sulle condizioni dei palestinesi nei “territori occupati”, che proprio mentre la nave veniva assalita stava conversando al telefono con il comandante e ha dettagliatamente riferito dei fatti accaduti sulla Madleen nella dichiarazione video-registrata che la  Freedom Flotilla Coalition ha divulgato su Facebook.

Poi la Madleen è stata condotta al porto di Ashdod, dove gli attivisti sono stati arrestati e trasferiti al carcere di Ramla; nella mattinata del 10 giugno le autorità israeliane li hanno informati che sarebbero stati rilasciati non appena avessero accettato l’immediata espulsione.

I referenti della Freedom Flotilla Coalition hanno suggerito ai detenuti di acconsentire e, una volta liberati, far sapere all’opinione pubblica cosa era loro accaduto.

A seguire le indicazioni della FFC sono stati Omar Faiad, cittadino francese e corrispondente di Al Jazeera, la svedese Greta Thunberg, il francese Baptiste Andre,  e lo spagnolo Sergio Toribio.

«Affermando che la legge israeliana non si applica a loro, che la loro missione era di natura umanitaria e che sia l’intercettazione dell’imbarcazione che la loro detenzione sono illegali, tutti hanno esplicitamente ed espressamente contestato per iscritto l’accusa di ingresso illegale nei confini dello Stato israeliano», ha riferito FFC nel comunicato stampa diramato nel pomeriggio.

Invece i francesi Rima HassanPascal Maurieras e Reva Viard, la tedesca Yasemin Acar, il brasiliano Thiago Avila, l’olandese Mark van Rennes e il giornalista francese Yanis Mhamdi e il turco Suayb Ordu hanno preferito non accettare le condizioni offerte dalla polizia israeliana.

«I detenuti sono in attesa del processo – spiega il comunicato di FFC. <<Tranne il giornalista, assistito dai legati della casa editrice, il team di avvocati che li rappresenta sosterrà che l’intercettazione e il sequestro della Madleen sono stati illegali e che l’arresto e la detenzione delle persone a bordo sono azioni arbitrarie. Inoltre rivendicherà che tutti i detenuti devono essere rilasciati senza espulsione e che ai rilasciati debba esser permesso tornare sulla Madleen per proseguire a svolgere la loro legittima missione a Gaza. Ma il tribunale in cui verrà discussa la loro causa sicuramente propenderà a ordinare la loro espulsione forzata.

Conosciamo bene il sistema giuridico israeliano e sappiamo che funziona principalmente per legittimare e consolidare la colonizzazione, l’occupazione e l’apartheid – dichiara contestualmente FFC, fornendo dati che lo confermano – Secondo Addameer Prisoner Support and Human Rights Association, al 4 giugno 2025 nelle prigioni israeliane erano detenuti oltre 10˙400 palestinesi, di cui più di 400 bambini e più di 3˙500 trattenuti senza essere stati sottoposti a processo o senza che siano state convalidate le accuse del loro arresto».

Oltre a partecipando alle manifestazioni di solidarietà nei confronti degli attivisti che erano a bordo della Madleen e sono imprigionati nelle carceri israeliane, tutti possono aderire alla petizione ALL EYES ON DECK che Freedom Flotilla Coalition promuove dal maggio scorso, dopo l’attacco alla Conscience. Per raggiungere o superare l’obiettivo della raccolta di 51˙200 firme ne mancano ancora duemila circa.

Maddalena Brunasti

Fonte
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