Ad Ancona ma in genere in tutte le Marche, la coloritura neo-fascista delle giunte comunali e regionali, tinge a tinte fosche anche le linee-guida educative pensate per i giovani con iniziative “militarizzate” che aumentano a vista d’occhio.
Ad Ancona viene attuata la collaudata formula dell’imparare divertendosi insieme alle divise e ai cani-poliziotto nell’ambito dei centri estivi, la nuova linea del fronte presidiata grazie ad un accordo che vede il questore di Ancona fervido promotore anche presso le agenzie formative extrascolastiche come le parrocchie e il mondo religioso più tradizionalista e patriottico.
Questa volta lo spettacolo presentava un Rin TinTin della situazione che sventa un ipotetico attentato con dell’esplosivo posto in una valigia: cosa ci sia di educativo e formativo in questo show classificabile, invece, senza troppi dubbi nella categoria “intrattenimento” è difficile da individuare mentre è più intuibile il fine propagandistico che è sempre quello di presentare un corpo armato che protegge sempre e ovunque in ogni situazione di pericolo reale o creato ad arte, un baluardo di difesa (armata) del più debole sempre solo di fronte al nemico e ai malintenzionati.
Il capitale sociale delle persone, la rete amicale i legami di reciprocità sono ormai vecchi ricordi di indagini accademiche sul tema, impolverate che riemersero, durante la pandemia da Covid19 dimostrando la corretta via da seguire per il futuro ma oggi definitivamente riposte in un cassetto. All’incontro ha partecipato anche l’assessora alla Scuola Antonella Andreoli che ha affermato “un’iniziativa che dà la possibilità ai ragazzi di ammirare da vicino l’attività della Polizia che passa anche attraverso l’amore e il rispetto per gli animali”.
Cosa c’entri il cane-poliziotto, addestrato per la ricerca di esplosivi, con l’amore e il rispetto per gli animali visto che non era un incontro di didattica ambientale, potrà spiegarcelo lasciando un commento al presente articolo. La scelta insistente dei cani-poliziotto in svariate manifestazioni invece ha dei connotati psicologici che rimandano alla sfera affettiva ed empatica delle relazioni umane che passano appunto attraverso un animale da compagnia o d’affezione e sicuramente compagno di gioco poco richiedente ma molto generoso. D’altro canto il riferimento a Rin Tin Tin non è casuale perché anch’esso proviene in qualche modo dal mondo militare, essendo stato adottato da un soldato statunitense di rientro dalla campagna di Francia al termine del primo conflitto mondiale.
Il padroncino della serie TV e della cinematografia, Rusty, è un piccolo bimbo bianco rimasto orfano a causa degli scontri tra i (cattivi) nativi americani e i (buoni) cowboys ed adottato dai militari: quindi l’esercito si presenta come famiglia, accogliente e accudente fino a sostituirsi a dei genitori di un nucleo famigliare a sé stante. Rusty, poi ha molte avventure e contribuisce in modo responsabile agli obiettivi dei militari che lo hanno accolto (vd. mini-naja) come ad esempio ristabilire l’ordine e la giustizia. A guardare bene, la retorica paternalistica nelle parole dell’assessora ma anche in tutte quelle che abbiamo avuto modo di ascoltare come inviati sul campo, come ad esempio in occasione della festa delle Forze Armate il 4 novembre o più di recente allo School-Day con le forze armate e dell’ordine al MagicLand di Valmontone sono le stesse del Rin tin tin degli anni ’20.
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università