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Festival delle Libertà: culture a confronto a Trapani

Positiva apertura, ieri, della seconda edizione del Festival delle Libertà a Trapani.
Massimo Conti, autore de La Carta di Manden (Nardini Editore), ha presentato il suo saggio dedicato all’Impero del Mali e, soprattutto, ai suoi documenti: una sorta di Carta dei Diritti Umani che testimonia come la cultura africana medievale non avesse nulla da invidiare a quella europea.

Questa cultura è stata tramandata per secoli oralmente dai Griots, i “comunicatori tradizionali”, figure a metà tra cantastorie e consiglieri. Grazie a loro sono giunti fino a noi la Carta di Manden (promulgata nel 1263 dall’imperatore Sundjata Keita) e il Giuramento dei Cacciatori, legato a una classe sociale fondamentale per l’economia mandinga.

A dimostrarne l’attualità, alcuni articoli della Carta:

  • «Le donne, oltre che alle loro occupazioni quotidiane, devono essere coinvolte nei nostri governi».
  • «L’educazione dei bambini è a carico di tutta la società».
  • «Nel Manden non fate mai torto allo straniero».
  • «Veniamo in aiuto di chi ha bisogno».
  • «La regola è il totale rispetto dell’altro».

Il Giuramento dei Cacciatori, dal canto suo, proclamava la libertà dell’essere umano di «dire quello che vuole dire», «fare quello che vuole fare», «vedere quello che vuole vedere». Un’anticipazione della libertà di pensiero, di azione e di movimento.

Conti, nella sua presentazione, ha spiegato che le sue ricerche nascono dalla passione per i viaggi, soprattutto in Africa, e che la pubblicazione del libro vuole essere un segno di «riconoscimento dell’altro e delle altre culture». Ha denunciato inoltre come, con il colonialismo, l’Occidente abbia cancellato queste culture per sostituirle con valori imposti, spesso negativi, portati anche dai missionari cristiani.

Significativo anche l’intervento dello storico Alessandro Gianfortone, che ha messo a confronto la Carta di Manden con altri testi coevi, come la Magna Charta inglese e la Costituzione di Menfi (Liber Augustalis del regno di Sicilia voluta da Federico II), sottolineando la modernità del documento africano: alla domanda «se nell’occidente del XIII secolo ci fosse qualcosa di simile», Gianfortone ha risposto «in verità non c’è nulla di tutto questo». Tuttavia, l’ultima certamente prevedeva principi meritevoli già per l’epoca quali la tutela anche delle religioni ebrea e musulmana e la libertà dello stato rispetto alle intromissioni del clero nella politica dello Stato.

Dal pubblico è arrivata la critica a un vero e proprio “imperialismo dei diritti umani” praticato dall’Occidente [1], che tende a imporre sugli altri la propria prospettiva. Altri interventi hanno posto l’attenzione sui diritti degli animali: la Carta di Manden, già nel XIII secolo, includeva riferimenti per gli animali domestici e da fattoria.

Di rilievo l’intervento di Carlo Incammisa (Club per l’Unesco di Trapani), che ha ricordato come la missione dell’Unesco sia diffondere una cultura di pace e salvaguardare le identità locali. Ha inoltre citato le proposte per includere tra i beni tutelati dall’Unesco, come già la Carta di Manden, anche le saline trapanesi.
Nel suo contributo, Fabio Altese ha osservato come, in certi aspetti, i diritti umani odierni risultino più ristretti rispetto alla visione ampia e sostanziale contenuta nella Carta di Manden.

L’incontro era stato introdotto da Natale Salvo (Sinistra Libertaria), che ha mostrato un quadro cubista raffigurante un volto scomposto dai colori contrastanti. L’immagine voleva rappresentare la pluralità di frammenti che costituisce l’identità umana e culturale, ricordando le dominazioni araba, spagnola, francese e sveva che hanno segnato la storia siciliana. Un messaggio chiaro contro i suprematismi e le pretese di un’identità “occidentale” unica.

Il Festival delle Libertà prosegue oggi e domani con altri due incontri, sempre presso la Chiesa Valdese di Trapani alle ore 17:

  • Liberi di Imparare, con il prof. Maurizio Muraglia, dedicato al tema dell’educazione.
  • Pensare e credere altrimenti, con il prof. Salvo Vaccaro, centrato sulla laicità.

Fonti e Note:

[1] In proposito alcune interessanti considerazioni sono esposte da Samuele Trasforini in “Universalismo dei diritti umani e imperialismo culturale” pubblocato l’8 giugno 2021 sul sito dell’associazione culturale Luigi Battei.

Redazione Trapani

Fonte
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