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La storia del bambino Jude Shalabi e il negazionismo in diretta

Il giorno 16 agosto un gruppo di coloni ebrei israeliani arrivati da ogni dove hanno attaccato, protetti dall’esercito israeliano, i cittadini di Sabastia, una cittadina palestinese della Cisgiordania, vicina a Nablus. (clicca per vedere la posizione). Il bambino Jude Bassam Shalabi era nella macchina guidata dal papà mentre tornavano verso Tulkarem. Nei pressi di Sabastia la loro macchina è stata presa di mira dai coloni con una fittta sassaiola. Sono stati rotti i vetri dell’auto e ferito padre e bambino.

Jude di 5 anni ha subito una frattura al cranio. Non è in pericolo di vita, ma la notizia ha fatto il giro dei social. Sulla stampa araba e palestinese la notizia è stata ripresa nella giusta dimensione, come un’aggressione dei coloni ebrei israeliani arrivati da ogni dove per rubare la terra ai nativi.Non è stato un caso isolato. Tutti i giorni ci sono gli attacchi dei coloni contro villaggi e città della Cisgiordania e di Gerusalemme est. Dal 1° luglio, la media degli attacchi è di 10 al giorno. L’intento è la deportazione della popolazione autoctona. Si incendiano auto di notte e si lanciano pietre contro le finestre delle case, per terrorizzare i nativi palestinesi, al grido di “Morte agli arabi” e “Andatevene, se volete salvare la pelle”. Il tutto avviene sotto la regia e la protezione dell’esercito. Anche nei casi di morte di cittadini palestinesi, non è stato mai arrestato nessun colono assassino, come nel caso di Awdah Hathaleen assassinato dal colono Yunin Levi, che non ha passato una sola notte in carcere; invece gli aggrediti compagni della vittima sono stati arrestati e interrogati dall’esercito di occupazione. (Approfondisci: https://www.internazionale.it/notizie/william-christou/2025/07/30/omicidio-awdah-hathaleen-no-other-land-cisgiordania .

Il caso di Jude ha innescato una giusta indignazione da parte di moltissimi attivisti dei diritti umani e di protezione dell’infanzia.

Ma come al solito i negazionisti in diretta hanno sempre da dire la loro per contestare i fatti, sostenendo che non esisterebbero sulla base di elucubrazioni mentali. Sostengono che la storia non regge alle loro verifiche, che non c’è nessuna fonte, che la stampa occidentale non ne ha parlato, che il vero giornalismo deve indagare, che le fake sono dannose anche per la stessa causa dei bambini, bla,bla…

Non mi sarei soffermato sulla vicenda negazionista se non ci fosse stato l’intervento di una amica e collega, Marina Terragni. Sul suo account social scrive mettendo in dubbio il caso e conclude la sua analisi con la frase: “La propaganda è un’arma di guerra, e chi partecipa attivamente alla diffusione di notizie non verificate sta impugnando quest’arma e prende parte alla guerra. Facendo del male a tutti i bambini che la subiscono in ogni luogo e in ogni tempo. Compreso il piccolo Jude Shalabi, se esiste”.

Il giornalismo è una cosa seria e sparare giudizi di tale gravità è pericoloso, per la stessa professione di giornalismo.

Jude Shalabi esiste. Ha il cranio fratturato per la sassaiola dei criminali coloni ebrei israeliani, ladri di terre dei nativi palestinesi.

Ho trovato le fonti della notizia nelle dichiarazioni dell’ente palestinese contro la colonizzazione e del sindaco di Sabastia e ho fornito anche le foto del bambini in ospedale, con accanto il sindaco della cittadina palestinese dove è avvenuta l’aggressione. Le trovate in pagina.

Adx il sindaco di Sabastia, Azzam in visita a Jude in ospedale. A sx, il rappresentante dell’ente palestinese contro la colonizzazione (ANP)

Ho scritto a Marina Terragni in privato fornendo la versione palestinese, ma non è successo niente. Allora punto ho scritto il seguente commento:

“Cara Marina, ti ho scritto in privato. Un grave scivolone il tuo. Jude esiste, ha il cranio rotto e ci sono le dichiarazioni di un ente ufficiale dell’ANP e del sindaco dii Sabastia, con foto in ospedale. Notizie in lingua araba, che tu non conosci. Perciò sei scusata. La domanda che avresti dovuto fare è: cosa facevano i coloni ebrei israeliani, arrivati da ogni dove, sulle terre del futuro Stato palestinese? Perché lanciano pietre contro le auto dei nativi palestinesi? Dal 1° luglio, c’è stata una media di 10 aggressioni dei coloni al giorno contro i nativi palestinesi. Con incendio di auto e lancio di pietre contro le finestre delle case, gridando “morte agli arabi”, “Andatevene, se volete la vita salva!”. La stampa internazionale non ha parlato di tutti i casi e perciò non esisterebbero secondo te? Chi vuole trattare tematiche sulla regione araba e M.O. dovrebbe studiare l’arabo, oppure chiedere a chi sa l’arabo. Purtroppo, quando il giornalismo diventa tifoseria, la caduta verticale è assicurata”.

Ne è nato un dialogo surreale. Ometto i commenti dei pro-Is, che sono i soliti negazionisti incalliti:

M.T.: “Nessuno scivolone. Ho chiesto fonti. Se ne hai postale”.

F.A.: “Ti ho scritto in privato la dichiarazione dell’ente palestinese contro la colonizzazione (ANP) e sopra ti ho postato la foto del sindaco di Sabastia in visita a Jude in ospedale. Se non ti bastano come prova della veridicità della notizia sono problemi tuoi”.

M.T.: “Non è il caso di essere aggressivo. Resta il fatto che non ne ha scritto nessuno”.

F.A.: “Per te l’ANP e il sindaco di Sabastia sono nessuno? O le notizie sono vere soltanto se se ne parla sulla stampa occidentale? E dove sarebbe la mia aggressività, scusa? Vuoi dare lezioni di giornalismo e non accerti le notizie alle fonti. Se vuoi, ti trovo i numeri di telefono del sindaco e dell’ente dell’ANP.”

M.T.: “Continui a essere aggressivo. Hai menzionato delle fonti e ti ringrazio. Ognuno valuterà se ritenerle attendibili”.

Per me la discussione è finita lì. Non c’è più sordo di chi non vuole sentire.

Il mio rammarico è che la collega, oltre ad essere giornalista e scrittrice, è anche Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, come è scritto sul suo profilo social.

Ma probabilmente soltanto per i/le bambini/e bianchi/e.

Sono contento che Jude stia meglio, giochi come tutti i bambini del mondo e sogni di avere un futuro migliore, ascoltando prima di dormire le favole raccontate dai genitori.

Nel servizio della BBC (link sotto) è chiarito molto bene cosa fanno i coloni ebrei israeliani arrivati da ogni dove alla popolazione autoctona per cacciarla dalla propria terra. Attacchi simili avvengono tutti i giorni in tutte le province della Cisgiordania. Secondo l’ente per la lotta contro la colonizzazione (ANP) nel mese di luglio 2025, gli attacchi dei coloni cono stati 495, con incendi di raccolti, sradicamento di olivi, incendio di auto e lancio di sassi contro finestre e contro auto di passaggio (come avvenuto per il caso di Jude, che esiste, ha 5 anni e giace in ospedale con il cranio rotto per il lancio di sassi da parte di coloni. Nel linguaggio biblico si chiama lapidazione. Ascoltate il racconto della giornalista della BBC Lucy Williamson: https://www.bbc.com/news/videos/c3v3e6r239ro (è giornalismo, mica tifoseria cieca basata su congetture negazioniste).

Farid Adly

Fonte
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