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Trieste: istituzioni e forze dell’ordine contro le persone migranti

Rifondazione Comunista è venuta a conoscenza di ennesimi rivoltanti comportamenti di istituzioni e forze del cosiddetto ordine contro le persone migranti.

Per il secondo giorno di fila (10 e 11 agosto) diverse automobili della polizia al mattino presto hanno svegliato e mandato via numerose persone migranti che avevano trovato riparo sotto a una tettoia, nel piazzale degli autobus (dove già mesi fa venne effettuato uno sgombero in grande stile, il secondo, dopo quello del “silos”), appena dentro Porto vecchio. Persone non assistite (e in questo tutte le istituzioni triestine sono colpevoli da anni di consapevoli atti di omissione) vengono ulteriormente perseguitate e cacciate all’alba. Non sappiamo cosa fare, dinanzi a tanto accanimento, ma certamente sappiamo che questo comportamento protervo contro inermi esseri umani e la non assistenza sono comportamenti fuori da ogni umanità e da ogni legge civile. Chiediamo da anni che si trovi una soluzione stabile per le persone migranti/transitanti; e che le forze del cosiddetto ordine la smettano di obbedire a comandi insulsi e violenti.

In Piazza Libertà e altrove, a Trieste, va però in scena un’altra storia: credenti e non credenti, laici e religiosi, donne e uomini provenienti da tutta Italia da anni si sostituiscono alle istituzioni preposte e assicurano cibo e cura agli indifesi, ai rifugiati -di cui parlò Hannah Arendt in un suo esemplare articolo del 1943-, agli esclusi. Questa è la Trieste che vogliamo, e non quella cinica e incompetente che governa la città da troppo tempo. Rifondazione Comunista è concretamente vicina a chi spende la sua vita e gran parte del suo tempo in Piazza Libertà per il “prossimo”; Rifondazione Comunista denuncia il “palazzo” per le ripetute infrazioni alla legge e sta pensando a come, insieme a gruppi di avvocat*, si possa mettere sotto accusa il potere, locale, in Regione e a Roma, per i gravi atti commessi.

Gianluca Paciucci
PRC – Trieste

Redazione Friuli Venezia Giulia

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