Salta al contenuto principale

Software Libero nel Mondo – Episodio 2 - Unione Europea

Inviato da tuxsa il
eu software

Dopo l’ONU, anche l’Unione Europea (UE) rappresenta un esempio importante di come il Software Libero sia ormai parte integrante delle strategie politiche, economiche e tecnologiche di istituzioni di alto livello. Da oltre vent’anni, infatti, Bruxelles e gli Stati membri promuovono l’adozione di soluzioni aperte per ridurre i costi, rafforzare la sovranità digitale e garantire interoperabilità tra i diversi Paesi.


La visione europea: sovranità digitale e indipendenza

In un mondo sempre più dipendente dalle tecnologie, l’UE ha compreso che affidarsi esclusivamente a software proprietario prodotto da aziende extraeuropee comporta rischi enormi:

  • Dipendenza tecnologica da pochi fornitori (soprattutto statunitensi e cinesi).

  • Costi elevatissimi di licenze e aggiornamenti, sostenuti da milioni di postazioni pubbliche e private.

  • Problemi di trasparenza e sicurezza dei dati sensibili di governi e cittadini.

Per questo la Commissione Europea ha inserito il Software Libero nel cuore della sua strategia di sovranità digitale.


Iniziative concrete dell’UE a favore del Software Libero

🔹 EU-FOSSA (Free and Open Source Software Auditing)
Avviato nel 2014 dal Parlamento Europeo, EU-FOSSA ha finanziato la revisione e l’audit di progetti open source cruciali per la sicurezza dell’Unione, come OpenSSL (utilizzato per la cifratura su internet) e Apache HTTP Server.

🔹 Open Source Programme Office (OSPO)
Dal 2021 la Commissione Europea si è dotata di un proprio ufficio per il software open source, con l’obiettivo di:

  • coordinare le iniziative delle varie direzioni generali,

  • favorire il rilascio di software della Commissione come open source,

  • promuovere la collaborazione con le comunità di sviluppatori.

🔹 Linee guida e normative
Il Framework for Open Source Software e le Linee guida AgID in Italia derivano direttamente dalle politiche europee, che chiedono di privilegiare software libero e standard aperti nella pubblica amministrazione.

🔹 Portale Joinup (joinup.ec.europa.eu)
La Commissione ha creato una piattaforma collaborativa che raccoglie centinaia di progetti open source sviluppati o adottati da governi europei: strumenti per la gestione documentale, portali web, software per la trasparenza amministrativa.


Esempi nazionali: l’Europa che sceglie il libero

  • Francia: la Gendarmerie Nationale ha migrato oltre 80.000 postazioni a Linux e software libero, risparmiando decine di milioni di euro.

  • Germania: la città di Monaco di Baviera (caso LiMux) ha dimostrato la fattibilità tecnica di una migrazione totale, aprendo il dibattito europeo sull’indipendenza digitale.

  • Italia: grazie al Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), le PA hanno l’obbligo di valutare soluzioni libere prima di acquistare software proprietario.


Benefici economici e strategici

Secondo uno studio della Commissione Europea del 2021, l’impatto economico dell’open source in Europa è enorme:

  • oltre €65 miliardi di contributo annuo al PIL,

  • più di 3 milioni di sviluppatori attivi,

  • un effetto positivo paragonabile a quello dei principali settori industriali.

Se gli Stati membri aumentassero del 10% l’uso di software libero, l’UE potrebbe guadagnare quasi 100 miliardi di euro in crescita economica entro il 2030.


L’UE come laboratorio politico globale

Il modello europeo dimostra che il Software Libero non è solo una scelta tecnica, ma una politica industriale e di sicurezza strategica. Con l’adozione di soluzioni aperte, l’UE punta a creare un ecosistema tecnologico più sostenibile, competitivo e indipendente dai giganti del software proprietario.


📌 Conclusione
L’esperienza dell’Unione Europea conferma che il Software Libero è un pilastro della sovranità digitale e un elemento chiave per l’innovazione. Ciò che nasce come progetto comunitario di sviluppatori diventa così uno strumento politico per garantire democrazia, trasparenza e competitività economica.