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Generali e veterani dell’IDF che non approvano il piano di Netanyahu per Gaza

Ieri, 13 agosto, l’IDF ha approvato il piano di occupazione di Gaza e sfollamento dei palestinesi proposto dal governo israeliano. Intanto, il potere di nominare gli effettivi d’alto grado delle forze armate veniva avocato al ministro della difesa, Israel Katz *.

Così dalla compagine al comando delle truppe vengono emarginati il Capo di Stato Maggiore, Eyal Zamir, e i generali e ufficiali che come lui hanno criticato questo progetto e la strategia politica e militare del governo Netanyahu. Che ciò potesse accadere era stato paventato dai militari in pensione o in riserva intervenuti al comizio, svolto a Tel Aviv il giorno precedente, 12 agosto, e proprio di fronte al quartier generale dell’IDF.

La manifestazione ha attirato molta attenzione perché un generale dell’Areonautica Militare che dal 2005 al 2007 era ai vertici dell’IDF, Dan Halutz, e tutti gli oratori hanno esplicitamente affermato che le operazioni condotte dal governo israeliano a Gaza dal 2023 in poi sono illecite, violano il diritto internazionale e anche principi e norme delle leggi israeliane e che oltre ad essere immorale il piano di occupazione del territorio mette in pericolo ed espone Israele a molti rischi e non è, come millantato da Netanyahu e dai ‘falchi’ al governo e nell’esercito, un’efficace strategia difensiva dei cittadini israeliani, bensì una tattica con cui imporre un regime autoritario, dispotico e tirannico.

La manifestazione che ha coinvolto i veterani dell’IDF a esprimersi pubblicamente si è conclusa con la lettura di un messaggio di Tami Arad, moglie del pilota catturato in Libano nel 1986 e fino al 1992 un ostaggio la cui morte è stata più volte annunciata e smentita. Quando l’esplosione delle munizioni a bordo provocarono la caduta del Phantom su cui volava per andare a colpire delle basi dell’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), Ron Arad aveva 28 anni. Mentre i soccorritori israeliani riuscivano a recuperare l’altro pilota, lui veniva trovato dai miliziani di Amal, che per la sua liberazione chiesero il rilascio di alcuni prigionieri libanesi e poi lo consegnarono agli sciiti iraniani. Per salvare Ron Arad vennero tentate numerose iniziative diplomatiche che aggregarono la società civile israeliana e la comunità internazionale. Invece, ha denunciato la sua vedova, gli ostaggi catturati da Hamas il 7 ottobre 2023 sono rimasti intrappolati nell’assedio e, adesso, nelle macerie di Gaza. E, mentre la guerra ad oltranza è propugnata da Netanyahu e dai suoi sostenitori, per salvare gli ostaggi ancora vivi, forse una 20ina di persone, come Tani Arad e tanti familiari degli ostaggi e come i veterani dell’IDF che hanno partecipato alla manifestazione del 12 agosto scorso, molti israeliani implorano la cessazione dei combattimenti.

All’iniziativa, intitolata STOP the war. SAVE the hostages (BASTA guerra. SALVATE gli ostaggi), sono intervenuti anche il pilota Uri Arad, che ha combattuto nella guerra dello Yom Kippur e per sei settimane è stato tenuto prigioniero in Egitto, e un colonello dell’Aeronautica Militare, Yair Aloni, che ha definito folle la strategia del governo dal 7 ottobre 2023 in poi e, laconicamente commentando “i morti non parlano…”, ha affermato che tutte le operazioni e azioni condotte dai politici che adesso in Israele sono al potere mostrano che alla liberazione sia preferita la morte degli ostaggi, cioè dei testimoni di ciò che è accaduto il 7 ottobre 2023 e di ciò che succede ormai da quasi due anni.

La manifestazione è stata trasmessa in streaming da UnXeptable. La registrazione con la traduzione in inglese e un reportage in italiano sono pubblicati, a cura di Daniela Bezzi e Marinella Correggia, sul sito del Centro Studi Sereno Regis nella pagina intitolata Tel Aviv: anche i colonnelli e i generali scendono in piazza per dire “Basta Guerra!”

 

* Netanyahu, rilancia il progetto di uno sfollamento dei palestinesi fuori dalla Striscia di Gaza, mascherandola con “l’opportunità di lasciare le zone di combattimento, e in generale il territorio, se lo desiderano” … è di questa mattina l’approvazione da parte del capo dell’Idf, Eyal Zamir, del “quadro generale del piano per i prossimi passi nella Striscia, in conformità con le direttive della leadership politica”, con riferimento all’offensiva ordinata dal governo contro Hamas e Gaza City. Lo annuncia l’esercito sul suo canale Telegram … Negli ultimi giorni e nelle ultime ore non sono mancati gli scontri verbali proprio tra esponenti dell’esecutivo e lo stesso Zamir. Ieri il livello della tensione si è alzato, perché sono finite in discussione anche alcune nomine all’interno delle forze armate che Zamir ha fatto, suscitando le proteste del ministro della Difesa, Israel Katz, il quale ha avocato unicamente a sé il potere di decidere sui gradi “da colonnello in su”. E nel mirino sono stati messi pure nomi di “consiglieri antigovernativi” …  il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, leader della destra religiosa estremista, ha accusato Zamir di circondarsi di personaggi favorevoli alla “resa”, invitando Netanyahu a “sostituirlo immediatamente con un candidato che si batta per la vittoria” [Gaza, Netanyahu rilancia il progetto di sfollamento dei palestinesi / Roberto Paglialonga – VATICAN NEWS, 13 AGOSTO 2025]

Redazione Italia

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