É rientrata oggi la delegazione di Pax Christi Italia dalla missione 2025 nei martoriati territori palestinesi occupati- che tanto risalto ha avuto anche a seguito dell’arresto e successiva espulsione, da parte dello stato di Israele, di don Nandino Capovilla promotore ed animatore dei Pellegrinaggi di giustizia.
Comunicato stampa di Pax Christi Italia
Gerusalemme, 18 Agosto 2025
L’ULTIMA TOMBA DELLA PACE (ma non li lasceremo soli!)
Solo stando qui, spostandosi tra Gerusalemme e Ramallah, camminando con la gente di Palestina tra un villaggio e una delle tante scuole delle comunità beduine sovrastate con protervia dall’enorme colonia di Maalee Adumim, solo da qui si comprende quanto la notizia senza risonanze di questi giorni possa passare alla storia come il definitivo seppellimento della possibilità di uno stato palestinese e della pace.
«Non esiste un popolo palestinese» (*) Sarà perché a Ferragosto si sopportano a malapena le immagini delle macerie e degli affamati di Gaza, ma la dichiarazione shock (*) del ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich noi “pellegrini di giustizia” la rilanciamo perché vediamo con i nostri occhi che costruire altre 3.000 case nella colonia di Maalee Adumin potrà davvero rappresentare la tomba della pace.
Noi non ci stupiamo che il “progetto E1”, rimasto congelato per decenni per l’ovvia opposizione internazionale, in questa fase di “occupazione finale“, genocidio e pulizia etnica, venga imposto al mondo nel suo esito evidente: isolare la Cisgiordania dalla Gerusalemme Est.
Noi non ci stupiamo che quello che Israele chiama “sviluppo dell’area”, sarebbe l’ostacolo più evidente alla creazione di uno stato palestinese, impedendo la creazione di un’area urbana palestinese contigua che colleghi Ramallah, Gerusalemme Est e Betlemme. Non ci stupiamo dell’ennesima violazione dei patti internazionali da parte dello stato che da decenni ha installato illegalmente nei territori palestinesi quasi 200 insediamenti urbani, trasferendo 700.000 coloni prima solo proteggendoli militarmente da qualche anno, poi anche armandoli direttamente affidando loro il compito di attaccare le città e i villaggi palestinesi.
Non ci stupiamo che la realizzazione del piano E 1 rappresenterebbe la fine della possibilità di raggiungere celermente la pace con l’individuazione di un territorio palestinese da riconoscere per la creazione di un legittimo Stato di Palestina, sovrano e indipendente.
Ma se siamo qui è perché con i nostri corpi, in Italia e in Palestina, non permetteremo che, in nome di una volontà messianica di sopraffazione fisica, con la nauseante complicità del mondo occidentale, si prosegua il conflitto senza fine.
Tutti abbiamo capito che senza fine sarà la resistenza del popolo palestinese. Se siamo qui nella Palestina colonizzata è perché non allenteremo la pressione sui nostri governi e sulla comunità internazionale, per fermare quest’ultimo tassello del piano israeliano di conquista e morte.
Se siamo stati nelle comunità, nelle case, nei campi profughi e nei villaggi è perché continueremo con tutte le nostre forze a non abbassare l’attenzione e a protestare per chiedere l’interruzione dei rapporti economici e commerciali con lo stato israeliano, dalla vendita di armi alla partita di calcio ad Udine.
Rientriamo in Italia con lo stupore e l’onore di avere come amici donne e uomini dalla resilienza straordinaria, certi di ritornare presto in questa terra, sapendo che a tutti un giorno ci verrà chiesto “cos’hai fatto per evitare questo genocidio”?
La delegazione di Pax Christi Italia, Pellegrinaggio di Giustizia 2025