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A Montreal il 35° Festival Internazionale degli Indigeni

Si prevede una massiccia presenza dei Popoli Nativi a Montreal dal 5 al 15 agosto. L’ondata di creatività in aumento tra i popoli indigeni del mondo, portatori di tradizioni millenarie e visioni profetiche, porterà uno tsunami di diverse attività in città, che vanno dal cinema alla musica, dalla danza allo spettacolo, dallo skateboard al tamburo, un movimento sismico che annuncia le trasformazioni a venire.

Montreal merita il titolo di città più anti-MAGA (Make America Great Again, slogan politico di Trump, N.d.r.) delle Americhe? A Fipa (Festival international PrésenceAutochtone), osiamo crederlo.

Sotto la sua nuova bandiera, al centro della quale risplende il grande pino bianco, simbolo dell’indigeno del luogo, grandi concerti faranno brillare le stelle nel cielo e sul palco. In particolare, una grande opera polifonica, Song to the Whales, un saggio aborigeno di connessione onirica con lo spirito delle balene, con Bunna Lawrie, ospite d’onore che parteciperà al concerto-rituale con voci di Aotearoa e Nunavik.

6 e 7 agosto, a Place des Festivals. Da Portland, altra città che potrebbe competere per il titolo sopra attribuito a Montreal, arriva il liberatorio punk rock della band 1876, preceduto da Kong, un super-rapper di Whapmagoostui. E, in un concerto unico dal titolo Les passeurs, le canzoni e le poesie di Jacques Newashish, anziano di Atikamekw, e Andrée Lévesque-Sioui, artista di Wendat, saranno accompagnate dalle chitarre di Forestare.

Nel 2025, un tributo importante sarà reso alla canzone Innu con la prima mondiale del film Florent Vollant: Innu e le esibizioni dei gruppi Maten,ShauitNative Mafia Family. Nel programma Fipa, le lingue indigene fioriscono nel canto e nel cinema. Esempi degni di nota includono Ka Whawhai Tonu, un film di finzione storica in lingua Maori,Kinra, un lungometraggio ambientato nel Perù contemporaneo che segue un giovane Aymara alla ricerca del suo destino. E le lingue amazzoniche, come l’Apalaï parlato a Bibiru, la storia di un cane colpito dalla sfortuna, e Mbya Guarani in Canuto, costruito intorno alla leggenda di un uomo trasformato in leopardo, il film passa impercettibilmente dal documentario alla finzione.

Il festival offre un’immersione nelle diverse e poco conosciute culture dei popoli indigeni della nostra Madre Terra, radicate in migliaia di anni di storia. Nel deserto di Atacama, territorio Aymara, un ecosistema unico dove le tradizioni indigene convivono con i più avanzati osservatori astronomici e robot della NASA in fase di test per l’esplorazione di Marte. Da vedere anche The Falling Sky (Cannes, Director’s Fortnight 2024) con la potente voce di Davi Kopenawasciamano e leader yanomami . Un’altra esperienza unica è Sanajiit (Inuit Makers), un’innovativa serie di documentari completata nel 2025 che offre un viaggio immersivo nel cuore della creatività e della tradizione Inuit, la vita mentre si svolge naturalmente in tempo reale.

Cantare alle balene

Un’ode alla vita oceanica, un’opera collettiva che riunisce artisti di tre paesi.

Oktoecho, in collaborazione con il collettivo australiano Corrina Bonshek & Collaborators, presenta Song to the Whales, un progetto musicale internazionale su larga scala che riunisce artisti Inuit, Maori e indigeni, oltre ad altri artisti provenienti da Canada, Nuova Zelanda e Australia. Tutti sono uniti attorno a un tema comune: balene e oceano

Ispirato alle canzoni tradizionali Maori, Indigene e Inuit, il lavoro fonde voci ancestrali con strumentazione contemporanea. Il pezzo prende la forma di uno spettacolo immersivo che combina musica, narrazione e suoni della natura. Sarà un viaggio sensoriale che celebrerà il potere simbolico della balena, un rituale di riconnessione con l’oceano, un incantesimo commovente che tocca le fonti stesse della vita, un’esperienza affascinante che lascerà gioia e speranza nella sua scia armoniosa.

Il progetto è co-diretto e composto da Corrina Bonshek (Australia) e Katia Makdissi-Warren (Canada), in stretta collaborazione con rinomati artisti:

Whaia Sonic Weaver – Cantante maori
Zio Bunna Lawrie – Cantante aborigeno, cantastorie e attivista
Nina Segalowitz e Lydia Etok – Cantanti della gola inuit e direttori artistici di Oktoecho
E i musicisti: Greta Kelly, Étienne Lafrance, Bertil Schulrabe, Michael Askill e Jason Lee Scot

Concerti di Song to the Whales in Nord America e Australia

  • 6 e 7 agosto 2025, ore 21:30 – Montreal First Peoples festival (Fipa)
  • 15 e 16 agosto 2025, ore 19:30 – Niagara Parks
  • 6 settembre 2025 – (sede da confermare) New York
  • Ottobre 2026 – Tour in Australia

Per maggiori informazioni visita il sito del festival Montreal First Peoples


Traduzione dall’inglese di Filomena Santoro. Revisione di Thomas Schmid.

Rédaction Montréal

Fonte
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