Salta al contenuto principale

UDIPalermo: “Le parole hanno conseguenze”

Di fronte alle parole della presidente del Consiglio, che hanno trasformato l’assassinio di un uomo negli Stati Uniti in un pretesto per criminalizzare un’intera parte del Paese, sentiamo l’urgenza di intervenire.

Ancora una volta si tenta di imporre una narrazione in cui il dissenso è ridotto a odio, la critica politica viene equiparata a violenza, e milioni di cittadine e cittadini vengono rappresentati come una minaccia. Questa distorsione non è neutra: è un tassello nella costruzione di un clima che vuole avvelenare le relazioni, instillare paura e dividere la società.

Da anni assistiamo a una politica che normalizza il disprezzo verso chi non si conforma: migranti, minoranze, persone LGBTQ+, attiviste e attivisti. In questo schema, l’altro o l’altra non è riconosciuto come interlocutore ma come nemico da schiacciare. È la stessa logica che giustifica l’uso dell’odio come strumento di potere.

Non accettiamo che la tragedia di una vita spezzata diventi il palcoscenico per l’ennesimo attacco contro chi chiede più giustizia sociale e più diritti. La violenza che oggi minaccia le democrazie non nasce dalle voci critiche, ma dalla legittimazione quotidiana del linguaggio d’odio, dall’esaltazione della forza armata, dal rifiuto ostinato di costruire convivenza.

Ciò che serve, oggi più che mai, non è alimentare divisioni ma prendersi cura del corpo vivo della società, fatto di differenze, fragilità e pluralità. La responsabilità di chi governa non è incendiare il dibattito, ma creare condizioni perché il conflitto politico non degeneri in guerra culturale permanente.

Noi sappiamo che la libertà non si difende mettendo a tacere chi pensa diversamente. La libertà si difende coltivando spazi di parola, di ascolto, di confronto radicale ma rispettoso. È questo il compito della politica. È questa la misura della civiltà.

 

principio#6 Manifesto Comunicazione non Ostile

Redazione Palermo

Fonte
https://www.pressenza.com/it/feed/